24.2.13

Europa League 2012/2013, ritorno sedicesimi di finale: Viktoria Plzen-Napoli

Tecl chiude definitivamente la pratica
All'andata era stato un Napoli irriconoscibile, distrutto e umiliato di fronte ai propri tifosi da una squadra sicuramente di livello inferiore come il Viktoria Plzen, capace di sbancare il San Paolo 0-3 e di mettere una seria ipoteca sul passaggio del turno. Qui alla Doosan Arena di Plzen (Repubblica Ceca), il club campano vuole almeno uscire dall'Europa League a testa alta, dato che l'impresa appare veramente impossibile.

Pavel Vrba, tecnico del Viktoria Plzen, sceglie una formazione difensiva, come prevedibile (4-5-1): Kozacik in porta, Reznik e Limbersky terzini con Cisovsky e Prochazka centrali; Darida, Horvath, Rajtoral, Kolar e Kovarik costituiscono il folto centrocampo, il solo Baros l'attacco.

Naturalmente più offensivo il 4-3-3 del Napoli di Walter Mazzarri: De Sanctis tra i pali, Maggio, Gamberini, l'esordiente Rolando e Zuniga in difesa; Behrami, Donadel e Dzemaili a centrocampo, in attacco il tridente Insigne-Calaiò-Pandev (tenuto a riposo El Matador Cavani).

Nevica sul terreno di gioco. Passano pochi secondi e il Viktoria Plzen sfiora il vantaggio: Kovarik serve al centro dell'area Bakos, pronto a metterla dentro, ma arriva il salvataggio quasi sulla linea di Maggio. Al 6' primo pericolo creato dal Napoli, con Insigne che si accentra e calcia in porta, respinge con i pugni il portiere Kozacik; poco dopo mancino dalla distanza di Calaiò, para stavolta con più facilità l'estremo difensore. Il Napoli cerca il gol che riaprirebbe i conti: al 21' tentativo di Dzemaili, mura in maniera determinante la retroguardia. Al 28' risponde il Viktoria: corner di Horvath per lo stacco di Bakos, la palla è fuori di pochissimo; tre minuti dopo ci prova di testa anche Kovarik, è pronto al blocco il portiere De Sanctis. Sicuramente volonterosi, d'altro canto, gli uomini di Mazzarri, che però faticano a trovare delle buone idee in fase offensiva; l'ultima conclusione è ancora di Lorenzo Insigne da fuori area, pallone a lato non di molto. Reti inviolate nella prima frazione di gioco. Subito, nella ripresa, il Napoli cambia: dentro un altro attaccante, Cavani (per Donadel) e un centrocampista, Inler (per Behrami), così da passare al 4-2-4. La prima opportunità è comunque della formazione allenata da Vrba, con la zuccata di Bakos che non inquadra la porta; poco dopo altra grande occasione per il Viktoria, con Darida che si inserisce in area ma tira trovando l'ottima risposta del portiere. Portiere che, un minuto dopo (51') commetterà una grossa ingenuità permettendo di fatto ai padroni di casa di portarsi avanti: la sfera si alza e capita sui piedi di Jan Kovarik che, da posizione defilata, calcia al volo senza pensarci due volte, De Sanctis è appunto sorpreso e si fa sfuggire il pallone, che lentamente rotola in rete. Provano a reagire in maniera veemente gli ospiti, uno-due tra Dzemaili e Pandev con il macedone che va alla conclusione, a lato però; adesso è veramente dura per il Napoli. Lo sanno anche i giocatori, che sono sempre meno convinti e cominciano ad affidarsi ai tiri da distanza siderale: ci prova tre volte Cavani, col destro, su punizione e col mancino a giro, ma senza mai trovare lo specchio. Al 74', poi, il colpo del k.o: contropiede dei cechi con Kolar che serve in area Stanislav Tecl, che prende la mira e la piazza a giro sul secondo palo, con De Sanctis immobile. Come all'andata, Tecl entra in campo nella ripresa e segna. Il 2-0 mette fine a qualsiasi minima speranza di rimonta per i partenopei. Passano due minuti e il Viktoria sfiora anche il tris, ma il bolide su calcio di punizione di Horvath viene respinto in corner dal portiere; calcia anche Darida, sicuro De Sanctis. Tante palle-gol negli ultimi minuti; dall'altra parte il Napoli sfiora il gol della bandiera con Calaiò, che viene lanciato in area ma sbaglia il tocco di sinistro, sfera sul fondo di pochissimo. Altro ribaltamento di fronte, all'82', con i boemi che centrano una traversa con Reznik, bravo ad inserirsi sul secondo palo, un po' meno fortunato nella conclusione. Nel finale gli azzurri sfiorano l'1-2 con i tentativi di Insigne (84' e 86') e di Cavani (88'), ma l'estremo difensore Kozacik si fa sempre trovare pronto e attento.

Finisce così, con un'altra sconfitta per il Napoli, che esce dall'Europa League ad opera del Viktoria Plzen (i cechi agli ottavi avranno di fronte il Fenerbahçe). Dopo l'umiliazione patita al San Paolo, era prevedibile un'eliminazione, ma si voleva almeno uscire senza prenderle: un 5-0 complessivo, però, è molto pesante.

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