13.8.11

Premier League: giornata 1

Ecco il programma delle partite della prima giornata della Premier League (Inghilterra).

- Blackburn-Wolverhampton 1-2 (20' Formica (B), 22' S. Fletcher, 47' Ward)
- Fulham-Aston Villa 0-0
- Liverpool-Sunderland 1-1 (11' Suarez (L), 57' Larsson)
- Queens-Bolton 0-4 (45' Cahill, 67' Gabbiadon aut., 70' Klasnic, 79' Muamba)
- Tottenham-Everton (rinviata a causa dei disastri successi giorni fa a Londra)
- Wigan-Norwich 1-1 (21' Watson rig. (W), 45' Hoolahan)
- Newcastle-Arsenal 0-0
- Stoke City-Chelsea 0-0
- West Bromwich-Manchester United 1-2 (13' Rooney (M), 37' Long (W), 81' Reid aut.)
- Manchester City-Swansea 4-0 (57' Dzeko, 68' e 90'+1 Aguero, 71' Silva)

Inizia così la Premier League 2011-2012, uno dei campionati più affascinanti d'Europa, quello inglese. Il Wolverhampton vince in rimonta in casa del Blackburn per 1-2, 0-0 tra Fulham e Aston Villa e tra Newcastle e Arsenal, alla prima senza Cesc Fabregas. Il Bolton travolge la squadra neopromossa del Queens, 0-4. Il Liverpool non va oltre l'1-1 in casa contro il Sunderland, con Luis Suarez che aveva sbagliato un rigore prima dell'1-0. Stesso risultato tra Wigan e Norwich, altra neopromossa. Tottenham-Everton non si disputerà, rinviata a causa del disastro di qualche giorno fa a Londra. Il Chelsea di Villas Boas esordisce con un pari 0-0 contro lo Stoke City, il Manchester UTD batte il West Bromwich esternamente per 1-2. Il Manchester City ottiene la vittoria più netta di questo esordio in campionato, un bel 4-0 rifilato allo Swansea neopromosso. La doppietta del Kun Aguero da segnalare, all'esordio in Premier nell'ultima mezz'ora.

12.8.11

Juventus A-Juventus B, tradizionale a Villar Perosa

Ogni anno, nel mese di Agosto, si svolge a Villar Perosa la tradizionale amichevole tra la Juventus maggiore (A) e la Juventus giovane, la Primavera (B). Villar Perosa è un comune di 4173 abitanti della provincia di Torino. In questa località la famiglia Agnelli ha la residenza estiva. Ma per maggiori informazioni, cliccate qui. Annualmente, questa sfida amichevole serve come test di pre-campionato, ma soprattutto è un momento da passare insieme per tutto ciò che è Juventus, compresi i tifosi e lo stesso presidente, Andrea Agnelli. Ma parliamo della partita: lo scorso anno finì 5-1 per la squadra maggiore, come è di solito, anche se nel tempo si è a volte registrato un caso, cioè che vincesse la Primavera. I nazionali, impegnati mercoledì sera contro la Spagna, partono quasi tutti dalla panchina. La Juventus A ha costruito le sue più grandi opportunità con Mirko Vucinic. La prima occasione è capitata con un pallone profondo per l'ex Roma, che ha stoppato e di mancino ha trovato l'opposizione del portiere sul primo palo. Poco dopo ancora il centravanti si mangia un gol più nitido; passa con un gran numero in mezzo a due, poi però calcia male d'esterno-punta addosso all'estremo difensore. Il gol dell'1-0 arriva alla mezz'ora. Sempre Vucinic a dar via all'azione, pallone per Del Piero, che manda splendidamente in porta Pasquato: il giovane giocatore reduce dall'esperienza col Modena in Serie B la piazza benissimo di destro, sul secondo palo. Cristian Pasquato in rete, poi è ancora il montenegrino della Juve (l'unico della sua storia) a provarci, con un destro al volo da fuori area che sfiora la traversa. Nel secondo tempo arriva immediatamente il pareggio della Primavera, con Beltrame, che di testa la insacca dopo un'azione confusa quanto continuata. La Juve non ci sta e ad un quarto d'ora dalla fine trova il 2-1, gol di Vincenzo Iaquinta, rientrante dall'infortunio. Il centravanti ex Udinese dribbla sulla trequarti, prende la mira e lascia partire un gran destro all'angolino. Circa 5 minuti dopo è scatenata la squadra di Conte, che raddoppia con Marco Motta, abile e rapido a sfruttare un rimpallo al limite dell'area piccola con un tocco di punta. Ma ecco la ciliegina, 4-1 a qualche minuto dal termine: lo firma Reto Ziegler. Il terzino svizzero conferma il suo gran mancino, scarica in rete una punizione rasoterra dal limite dell'area, come ai tempi d'oro della Sampdoria. Finisce così per l'occasione, 4-1 per la Juventus A. Buona prova da ambo le parti, c'è stato spettacolo e c'è stato divertimento. Alla fine, dopo il triplice fischio, la classica invasione di campo dell'Amichevole a Vllar Perosa, con tutti i tifosi a correre per ricevere autogrofi, foto ricordo, interviste.

11.8.11

L'impresa azzurra: Italia-Spagna 2-1

Si è svolta a Bari l'amichevole di lusso tra Italia e Spagna. Le due squadre nazionali che hanno vinto gli ultimi due mondiali, gli azzurri quello di Germania 2006, le Furie Rosse quello dell'anno scorso in Sudafrica. Oltre a Campioni del Mondo, gli spagnoli detengono anche il titolo di Campioni d'Europa, per un dominio totale del calcio di quest'oggi. Non a caso, il Barcellona è Campione d'Europa come club, ed anche nelle giovanili nazionali la Spagna continua a trionfare. Ma basta, parliamo della partita. Xabi Alonso avrà il compito di rimpiazzare il connazionale Xavi come regista a centrocampo, rimasto a casa per un lieve infortunio. Assente anche un altro punto fisso degli ospiti, Cesc Fabregas. Ecco le formazioni che scendono in campo dall'inizio. Prandelli conferma il 4-3-1-2 per la sua Italia, schierando Buffon in porta, Maggio e Criscito sulle fasce, Chiellini e Ranocchia al centro. Pirlo, come al solito indispensabile, in mezzo, con De Rossi sulla mezz'ala destra e l'oriundo Thiago Motta su quella sinistra, davanti a Criscito. Montolivo è il centrocampista tra le linee voluto da Prandelli, alle spalle delle due punte (confermate) Cassano e Peppe Rossi. Invece Del Bosque sceglie il classico 4-3-3 per gli spagnoli: il capitano Iker Casillas in porta; Iraola e Arbeloa come terzini, al centro della difesa il duo Piqué-Raul Albiol. Xabi Alonso, come già detto, formerà il trio di centrocampo insieme a Martinez e Iniesta. David Silva del Man. City e Cazorla del Malaga sono le seconde punte, con Fernando Torres punta centrale, preferito al "Guaje", Villa. L'inerzia della gara è subito rivolta verso gli uomini di Prandelli, sin dai primi minuti. L'Italia comincia a costruire buone trame, grandi azioni tutte di prima, che comprendono tutta la squadra: si gioca al massimo a due tocchi, Cassano è ispirato di fronte al suo pubblico, che lo acclama e fa un boato ogni volta che riceve palla. Ma è meglio chiamarlo "Capitan Cassano", dato che per l'occasione è proprio il fantasista del Milan a portare la fascia di capitano: un "omaggio" da parte di Buffon. La Spagna invece, fatica a costruire il proprio gioco, non riesce a uscire, almeno nei primi 20-25 minuti. Il primo squillo, in effetti, è degli azzurri, dopo neanche 5 minuti; Criscito (uno dei migliori -se non il migliore- dei suoi) lascia partire una gran botta da fuori, pallone stampato sul palo. Il terzino dello Zenit si dimostra in serata anche all'11', quando serve un gran pallone filtrante per Montolivo: il centrocampista della Fiorentina inventa un pallonetto morbido, che scavalca Casillas in uscita, s'infrange sulla traversa ed entra. Il vantaggio dell'Italia. Esce Fernando Torres per infortunio, entra Llorente. La freddezza di Riccardo Montolivo non la ha Rossi, che ancora lanciato da Mimmo Criscito si fa ipnotizzare da Casillas, che smorza la sua conclusione ravvicinata. Da questo momento sono gli iberici a provarci, anche se l'Italia non ci sta: arriva, comunque, un calcio di rigore fischiato a favore degli uomini di Del Bosque, per presunto fallo di Chiellini sul nuovo entrato Llorente. Assegnazione dubbia, trasformazione perfetta dal dischetto di Xabi Alonso. La squadra allenata da Prandelli ci prova nuovamente, con Fantantonio, ma sul suo destro è strepitoso Casillas di piede a deviare. Finisce 1-1 il primo tempo. Se la prima frazione era stata di marca azzurra, la seconda è quasi tutta marchiata di spagnolo. La Spagna infatti, si sveglia e comincia a macinare buon gioco, l'Italia si fa vedere ogni tanto. I più pericolosi sono Villa e Silva. Una buona palla-gol sciupata è del centravanti dell'Athletic Bilbao Llorente; sull'azione di sinistra, pallone messo dietro per l'attaccante, che praticamente a porta vuota tira ma è Chellini ad intercettare, salvando l'1-2. Llorente poco dopo salva un altra rete agli azzurri, praticamente la sfera calciata da Mata gli sbatte addosso. Ci prova anche Silva (tiro alto di poco), sfiora la grande marcatura d'esterno el Guaje, David Villa, con un destro al volo. Prandelli attua i cambi, sostituisce la coppia d'attacco, Rossi-Cassano, per un altro duo, sicuramente meno tecnico ma più fisico: Pazzini-Balotelli. Entra anche Aquilani; Del Bosque lancia il giovanissimo Thiago Alcantara, all'esordio con la Nazionale maggiore. La girandola di cambi spezzetta la gara. Ci prova anche Super Mario, ma dopo essersi accentrato il talento del Manchester City tenta il tiro a giro sul secondo palo, ma palla alta. Ed ecco qui che all'84' arriva il centro decisivo. Dopo una bella punizione calciata da Andrea Pirlo (pallone messo in calcio d'angolo dalla parata attenta di Valdez), Alberto Aquilani scarica in rete da lontano, ampiamente aiutato però, da una lieve deviazione di Albiol. Pirlo rappresenta un pezzo di passato del Milan, Aquilani potrebbe rappresentare una parte di futuro. E' 2-1 Italia, la Spagna prova ancora a contrattaccare, ma senza successo. L'ultimo sussulto: Balotelli, dopo aver ricevuto, s'inventa una bella giocata in mezzo a due, ma poi in area spara in porta invece che servire Giampaolo Pazzini al centro, para Valdez. Il triplice fischio è un esplosione, il San Nicola in festa. Una grandissima prestazione azzurra (ed un pizzico di fortuna) favoriscono la vittoria dell'Italia, sì in amichevole, ma contro i Campioni del Mondo in carica. E per una notte, i Campioni siamo noi...

10.8.11

Calcioscommesse, Atalanta punita

Sono state diramate le decisioni sul processo riguardo alle"Calcio-scommesse", che includono retrocessioni e penalizzazioni. La Spal non c'entra niente, ma sicuramente il suo campionato sarà agevolato, dato che molte altre squadre di Lega Pro dovranno scontare delle penalizzazioni. Parlando di società, l'Alessandria è stata retrocessa, ed il suo posto sarà probabilmente rimpiazzato, dal Monza. Anche il Ravenna non parteciperà al campionato. L'Ascoli respira, 6 i punti di penalizzazione, da scontare nella prossima stagione. C'è una novità importante anche per quanto riguarda la massima divisione italiana, la Serie A; l'Atalanta, dopo la richiesta di 7 punti di penalizzazione, partirà con un punto di "sconto", cioè da -6. Sono invece 9 punti in meno per il Benevento, sempre 6 per la Cremonese, 4 al Piacenza, 2 per la Reggiana ed infine uno per Taranto, Spezia e Viareggio. Tutte le appena elencate penalizzazioni saranno da scontare nella stagione 2011-2012, cioè nella prossima. Si sono presi dei provvedimenti, come giusto, anche diretti agli interessati stessi, oltre che alle società. Amara sorte per l'Atalanta neo-promossa, con Cristiano Doni che vede finire la sua carriera agonistica: 3 anni e mezzo di squalifica, 3 anni invece per il ferrarese Thomas Manfredini, un altro giocatore atalantino. Sono stati decisi 5 anni di squalifica con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc per Bellavista, Buffone, Erodiani, Gervasoni, Paoloni, Signori e Sommese. Si sapeva già, invece, degli 80 mila di euro di ammenda al Chievo. Non sicuramente buone notizie per la squadra bergamasca (Atalanta), che dovà lottare per la salvezza partendo da sfavorita e con due uomini importanti in meno.

Eto'o vicinissimo all'Anzhi, Fabregas: è quasi Barça

E' da ormai un po' di giorni che l'Inter è tormentato, continuamente. Mettendo a parte la sconfitta 2-1 in Supercoppa Italiana contro il Milan, cosa che ha contribuito a far peggiorare l'umore. I nerazzurri e soprattutto Gasperini non sanno se nella prossima stagione (ormai alle porte) potranno contare su uno dei suoi più grandi campioni: Samuel Eto'o. Le sirene russe eccheggiano ancora nella mente del camerunense, che nonostante le dichiarazioni sembra ormai ad un passo dall'Anzhi. Il centravanti ex Barcellona deve davvero fare miracoli per rifiutare l'offerta che il club russo è pronto a garantirgli: uno stipendio dalle cifre incredibili, enormi, che non si possono rifiutare; stiamo parlando di 80 milioni di euro, distribuiti in 4 anni. O almeno questo titolano i giornali, mentre l'agente del giocatore dice che i dettagli dell'affare sono diversi, cioè sempre 20 milioni a stagione, ma per 3 anni. Moratti continua a sostenere il fatto che Eto'o non sia pronto a partire, ma ormai è evidente come stanno veramente le cose. "Non è un affare da poche ore", queste le parole di Branca, che apre al trasferimento ma cerca di far capire che i tempi non sono brevi. A quanto pare, l'Anzhi avrebbe alzato l'offerta, fino a 22 milioni all'Inter. In attesa della risoluzione della trattativa, c'è un altro dilemma da risolvere, che porta il nome e il cognome di Wesley Sneijder. Se il bomber del Camerun dovesse cambiare aria, l'olandese verrà quasi sicuramente trattenuto a Milano. Per il fantasista le sirene sono quelle inglesi, del Manchester United e del Manchester City, freschi di Community Shield. Passiamo all'altra Milano, sponda rossonera. Qui le notizie di calciomercato non sono delle migliori, dato che Cesc Fabregas è praticamente ad un passo dal Barcellona di Pep Guardiola. L'accordo dovrebbe essere stato raggiunto nelle ultime ore, dato che i catalani hanno alzato l'offerta (si parla di 35 mln) di soldi che incasserà l'Arsenal: ci si avvicina ancora di più ai 40 chiesti dagli inglesi. Ma si è subito capito che ci sarebbe stata la fumata bianca: il centrocampista ha sempre voluto tornare nella squadra in cui aveva militato nelle giovanili, addirittura ha accettato di ridursi lo stipendio, inoltre (a quanto sembra) lo spagnolo pagherà una buonuscita all'Arsenal, 5 milioni in 5 anni, uno all'anno. Wenger, che l'aveva convocato per la lista della Champions, è ormai conscio che non potrà utilizzarlo, neanche in vista della sfida di play-off contro l'Udinese, che ne trae vantaggio. Non sarà quindi Fabregas il famoso Mister X, la tanto cercata mezz'ala sinistra invocata da Allegri. Si aspettano novità.

9.8.11

Italia-Spagna, parlano gli azzurri. Rossi: "Possiamo vincere"

Mercoledì 10 Agosto 2011, a Bari, si svolgerà un'amichevole davvero prestigiosa, che vedrà coinvolta la nostra Nazionale contro i Campioni del Mondo: Italia-Spagna. Una sfida tra l'impresa azzurra di Germania 2006 e il dominio delle Furie Rosse nel Mondiale 2010 in Sudafrica. Parla Giuseppe Rossi, uno dei principali punti di forza e pallino di Prandelli, che lo ha appunto convocato come centravanti della sua Italia. Per Pepito si tratta di un "derby virtuale", dato che lui è ormai da molti anni in Spagna al Villareal, mentre domani sera (ore 20:45, diretta trasmessa su Rai 1) sarà proprio il fantasista azzurro a cercare la via del gol contro gli spagnoli, al fianco del milanista Antonio Cassano, dato che SuperMario Balotelli va verso la panchina. Queste le parole del talento italo-americano tanto cercato dalla Juve, pronunciate ai microfoni di Sky Sport 24. " Loro sono forti, hanno dimostrato di essere PIU' forti, i più forti del mondo,- ammette - faremo una grande partita per dimostrare che noi non siamo da meno. Si può battere? Certo, siamo un gruppo nuovo, e anche se siamo solo all'inizio e possiamo migliorare abbiamo già fatto cose importanti." Oltre a Rossi, si è espresso anche Prandelli, soprattutto a fronte di alcune polemiche avute con la sua ex squadra, la Fiorentina. " Voglio vedere personalità, coraggio in mezzo al campo, nel recuperare il pallone e poi giocarlo - a proposito della partita -, sono proprio curioso di vedere a che punto stiamo veramente. Non dobbiamo però nascondere che la Spagna è avvantaggiata, soprattutto dopo tutto questo la voro svolto in questi anni, a partire dalle nazionali minori. Ma, appunto, il test serve proprio a questo." Successivamente il c.t. ha parlato della partita, riferendosi anche alle parole pronunciate nei giorni scorsi da Mihajlovic (" Dice di voler bene alla Fiorentina, ma convoca i giocatori di B e non i nostri"), suo successore ai viola. Questa la replica: "Gilardino, a mio avviso, è uno dei migliori al mondo per gioco di profondità e con molti palloni buttati al centro dell'area, è un rapinatore d'area. Ma contro gli spagnoli ho bisogno di giocatori con caratteristiche differenti. Non considero Palombo un giocatore da Serie B, e Ogbonna ha dimostrato di avere delle doti straordinarie." Più fresca è la polemica scatenatasi per un premio ricevuto dai tifosi viola, ma non siamo qui per parlare di questo. Il tecnico degli azzurri rivolge poi il discorso a Cassano. "Faccio dei seri complimenti al Milan, dato che dall'inizio del ritiro Antonio ha già perso 3 chili e mezzo; sapeva di dover perdere peso, e sta provvedendo. Non gli ho mai consigliato di andare a giocare con continuità, ogni giocatore sa da solo il fatto suo e non ha certamente bisogno del mio aiuto. Ho detto solo, e il discorso si allarga ad ogni calciatore, che per conquistare la Nazionale si deve essere in condizione, e di conseguenza per essere in condizione si deve giocare con continuità. Ma alla fine sarà il campionato a fare le scelte." Il discorso passa agli altri azzurri, partendo da Rossi. "Sicuramente Giuseppe è avvantaggiato, per tutto il grande lavoro svolto nella passata stagione. Ha dimostrato di essere un giocatore importante, di stampo internazionale. Dopo la squalifica, ho convocato De Rossi, è un perno di questa rappresentativa e il suo ritorno era scontato. Non penso che il tacco di Balotelli vada punito: pensava che il gioco fosse fermo e non voleva mancare di rispetto a nessuno." Infine, l'allenatore parla del modulo. "L'idea la sapete, è quella di schierare 2 attaccanti e 4 centrocampisti. Sento parlare di trequartista, ma vi sbagliate. Sarà un centrocampista tra le linee, col compito di corsa, e magari anche inserimento al tiro." In conclusione Prandelli si esprime sul processo di Calciopoli e sulla prima giornata di Serie A a rischio, ma secondo lui non avverà lo sciopero. Riportiamo anche le parole di Leonardo Bonucci: "Naturalmente giocare contro la squadra più forte al mondo ci stimola. Non c'è paura, siamo l'Italia, piuttosto abbiamo rispetto. Mi piacerebbe confrontarmi con Torres, è il prototipo dell'attaccante moderno. Dobbiamo ricordarci che la Spagna ha giocatori unici, come Villa, Iniesta, Xavi." Bonucci non sa però, che Xavi Hernandez non parteciperà all'amichevole, per un problema. Non ci sarà neanche uno dei giocatori più "chiamati" nel calciomercato, Cesc Fabregas, molto vicino al Barcellona. Ultima nota: Prandelli in allenamento, ha provato il seguente schieramento: Buffon in porta, Maggio e Criscito sugli esterni, al centro della difesa Ranocchia e Chiellini. De Rossi, Montolivo, l'indispensabile Pirlo ed Aquilani a centrocampo, mentre la coppia d'attacco sarà composta, come già citato, da Rossi e Cassano. Per quest'ultimo si tratta di un ritorno a Bari, essendo lui stesso un bavarese di nascita. Anche Thiago Alcantara tornerà in Puglia, ma con la Spagna: il giovane ventenne del Barcellona è nato lì, e contro l'Italia esordirà in Nazionale maggiore, con le Furie Rosse.

8.8.11

Amichevole, Napoli-Siviglia 1-2

Il Napoli di Mazzarri è impegnato nella seconda amichevole consistente della stagione, non più contro squadre dilettanti, ma contro il Siviglia, una buona squadra della Liga (Spagna), per chi non lo sapesse. La prima sfida di livello è stata qualche giorno fa, contro il Penarol, finita 1-1: prima gol di Marek Hamsik, poi pareggio giusto 3 minuti prima del fischio finale. L'incontro contro il Siviglia si è disputato al San Paolo, stadio di casa del Napoli. Non è andata benissimo, i partenopei hanno perso per 1-2. Il primo marcatore è stato Coke, degli spagnoli: punizione in porta di Trochovski, il nuovo portiere napoletano Rosati respinge ma è prontissimo proprio Coke nel tap-in vincente al 18'. Il Napoli gioca comunque bene, costruisce buone azioni, a centrocampo ottimo Inler. Pure in avanti si prova a costruire delle azioni spettacolari, e bisogna inoltre considerare che se adesso c'è Mascara in campionato ci sarà Cavani. Anche il Siviglia però è pericoloso, e sfiora più volte il raddoppio. Nella ripresa arriva lo 0-2. Al 62' gran cross di Jesus Navas, ci si avventa Kanouté: grande colpo di testa, Rosati tocca il pallone e lo spinge sul palo, ma rimbalza dentro. Il San Paolo prova a sostenere la squadra azzurra, che ci prova con il cuore e al 78' si procura un calcio di rigore: netto il fallo su Marek Hamsik, sugli sviluppi di una punizione a sua volta procurata da Zuniga. Un minuto dopo è ancora lo slovacco tanto desiderato dal Milan a trasformare dagli undici metri. Freddo come al solito dal dischetto, e 1-2. Partita di fatto riaperta, ma è a questo punto che succede ciò che non vorremmo mai vedere, soprattutto in un'amichevole. Due minuti dopo il gol si scatena una rissa violenta e accesa, che dura qualche minuto. L'arbitro non riesce a gestire la situazione (tutto per un fallo di Moreno su Dzemaili), Maggio, Mascara, Lucarelli, Perotti e Spahic sono agitatissimi. Alla fine, espulsi Maggio e Spahic. Il Napoli finirà la partita in 9, perché in pieno recupero arriverà il rosso anche per Lucarelli, in "trance agonistica !". Ma alla fine non cambia il risultato, vince 2-1 il Siviglia al San Paolo, ammutolito. Nonostante la sconfitta Mazzarri parla bene della sua squadra, si giustifica dicendo che siamo ancora al centro della preparazione estiva, ad Agosto, quando le gambe sono ancora imballate. Inoltre c'è da aggiungere il fatto che alla squadra manca qualche giocatore importante (Cavani), e che dopo tutti questi nuovi inneschi (contando che ne arriveranno degli altri), la squadra ha bisogno di "conoscersi", cioè i nuovi dovranno ambientarsi e ci metteranno un po' di tempo per cominciare a capirsi e trovarsi con i compagni, fuori dal campo ma soprattutto in partita.

Community Shield: Manchester City-Manchester United

Abbiamo potuto osservare lo spettacolo della Supercoppa Italiana tra le milanesi qualche giorno fa, ora c'è un'altra Supercoppa, quella d'Inghilterra, denominata Community Shield. La gara si svolge tra la vincitrice della FA Cup e la trionfante nel prestigioso campionato inglese, la Premier League. Ebbene, il Manchester United di Ferguson ha vinto la Premier, mentre il City di Roberto Mancini ha battuto lo Stoke City in finale di FA Cup. Un altro derby, quello di Manchester, dopo quello tra Milan ed Inter. La sfida si svolge a Wembley. Lo United scende in campo con uno schieramento classico: Ferguson sceglie il 4-4-2, in porta c'è il nuovo acquisto De Gea (sostituto del ritirato Van der Sar), i terzini sono Smalling ed Evra, al centro della difesa troviamo l'insostituibile duo Ferdinand-Vidic. Nani e Ashley Young sulle fasce, al centro troviamo il muro composto da Carrick ed Anderson. In avanti il solito Waine Rooney a punta, ma con un accompagnatore a sorpresa, invece che Berbatov o Owen a far coppia ci sarà Welbeck. Il City di Mancini si schiera in campo, invece, con un 4-2-3-1. A difendere i pali naturalmente c'è Hart, Kolarov come terzino sinistro, a destra Micah Richards, coppia centrale di difesa costituita da Kompani e Lescott. De Jong e Milner in posizione di mediana; davanti troviamo il trio Silva-Yaya Touré-Balotelli, alle spalle dell'unica punta centrale Edin Dzeko. In panchina, invece, il neo-acquisto, Sergio El Kun Aguero. Basta chiacchiere, pronti, via, si comincia. Il Manchester United è sicuramente più in palla, dimostra più volonta nell'attaccare, è paziente. La difesa dei Citizens, dall'altra parte, è un po' traballante, e soffre le iniziative dell'ispirato Nani e del giovane Welbeck. I Red Devils non riescono però a rendersi realmente pericolosi, nonostante costruiscano molte azioni sugli esterni e sugli attaccanti, spesso sfruttando delle ripartenze e degli errori della retroguardia avversaria. Hart corre comunque qualche pericolo su calcio piazzato: prima Vidic non inquadra la porta, poi sia Rooney che Nani sfiorano il palo. Dzeko è molto attivo, si muove e apre ampi spazi, in uno di questi ci si infila David Silva, che lancia Milner, che pressato calcia male. Lo stesso Silva, al 37', lascia partire un gran cross su punizione, sul quale stacca Lescott indisturbato; il difensore non sbaglia e porta avanti il City. Non impeccabile De Gea, un po' indeciso. Sarà invece molto indeciso lo stesso De Gea al 46' (primo minuto di recupero del primo tempo), quando Dzeko, lasciato liberissimo sui 20-25 metri, scarica in rete un destro potente ma non angolatissimo. E' 2-0 per la squadra di Mancini, ma altra mezza papera del portiere dello United. Si va su questo risultato all'intervallo, anche se non è meritato. Ma nella ripresa gli uomini di Ferguson sono scatenati. Il City è subito alle corde, fatto sta che al 53' Smalling trova il gol che riapre la partita: punizione splendida di Young, il centrale di difesa alza la gamba ed insacca la sfera da pochi passi. Ma il vero capolavoro è qualche minuto dopo. La squadra di Mancini non riesce a reagire, non supera la propria metà campo ed è prima di idee. Splendida l'azione corale tra Rooney, Cleverly e Nani, con l'aiuto di Young e Welbeck, con alla fine il portoghese che va tutto solo davanti ad Hart e lo batte con un bel pallonetto. Gol di Nani, 2-2, tutto da rifare. Piano piano, a questo punto i Citizens provano a mettere il naso fuori, ma lo United è troppo forte sulle fasce, con Kolarov e Richards incapaci di fermare le avanzate avversarie. Nei minuti finali la partita sembra incalanata verso i calci di rigore, Wembley è pronto ad assistere. Ma per loro dispiacere, ci pensa Kompany a far sì che la gara finisca in anticipo: al 94', rilancio lungo dopo un'azione del Manchester City, a centrocampo proprio Kompany si fa uccellare in maniera clamorosa da Nani, gli regala la palla ed il portoghese parte. E' poi un gioco da ragazzi per il fuoriclasse dei Red Devils saltare il portiere ed appoggiarla oltre la linea. E' l'ultima emozione di un bellissimo incontro, il Manchester United vince la Community Shield con una rimonta impressionante da 2-0 a 2-3, grazie alla doppietta di un super-Nani. Delusione, amarezza infinita per il Manchester City, che dimostra ancora i suoi limiti, ma ha ampi margini di miglioramento.

7.8.11

Riecco il grande calcio: al via Ligue 1, Eredivisie e Bundesliga

E' finalmente arrivato il momento: i campionati più belli d'Europa al via, e noi ci saremo sempre, dalla prima all'ultima partita. Mentre la passata stagione ci siamo occupati quasi esclusivamente di Serie A, quest'anno oltre alla massima serie italiana tratteremo anche Bundesliga, Ligue 1, Eredivisie, Premier League e Liga. Per chi non lo sapesse:
  • Bundesliga, il massimo campionato di Germania, con i vari Bayern Monaco, Bayer Leverkusen, Borussia Dortmund, Werder Brema, Wolfsburg... queste le squadre più conosciute. Campione in carica è il Borussia Dortmund, che ha stravinto la Bundes della passata stagione, secondo il Leverkusen, terzo il Bayern. La Bundesliga è sempre un campionato affascinante, uno di quelli che promettono sempre tanti gol. E sì, perché in Germania le reti cadono in continuazione, ed aspettatevi di tutto, perché fino al 90' tutto è possibile. Le rimonte sono l'ordine del giorno, per farvi un esempio nella stagione 2010-2011 il Wolfsburg, in vantaggio in casa 3-0 contro il Mainz, è finito per perdere 3-4 nei minuti finali. Una replica è già avvenuta, in Coppa di Germania, con l'ex squadra di Arthuro Vidal (Bayer Lev.) che ha fatto la stessa fine contro una formazione di serie alquanto inferiore.
  • Ligue 1, dove vedremo in azione le più grandi squadre di Francia. Grande attesa per il nuovo Paris Saint-Germain di Leonado, dopo i 132 milioni spesi come niente, gli acquisti di Pastore, Menez, Sirigu e tanti altri. Ma fino a ora a rubare la scena è il Lille, campione uscente dopo la passata stagione: la società medesima si è laureata Campione di Francia con una giornata d'anticipo. A far compagnia in alta classifica troviamo anche i due "Olimpique", l'Olimpique Marsiglia e l'Olimpique Lione, anche se entrambi più noti con il secondo nome qui scritto. Qui invece, il numero di centri è più limitato.
  • Eredivisie, stiamo parlando del campionato più prestigioso d'Olanda. La caccia all'Ajax campione è iniziata: Feyenoord, PSV Eindhoven, Twente lotteranno per soffiare il titolo. Non è un campionato dei più seguiti nel nostro paese, ma comunque attira un discreto numero di persone. A livello di talento invece, l'Olanda può vantarsi di possedere grandi campioni (Robben, Sneijder...), alcuni con il classico cognome "Van der..." (Van Persie, Van der Sar...).
  • Premier League, uno dei campionati più belli e spettacolari d'Europa. Si svolge in Inghilterra, ed è molto conosciuto. Campione in carica il Manchester United, che ha battuto la concorrenza del rientrante Chelsea. Oltre a queste due gli inglesi possono vantare altre squadre di spesso livello: stiamo parlando del Liverpool, che comunque non è quello di una volta, dell'Arsenal, del Manchester City stra-milionario e anche della sorpresa Tottenham. Il calcio lì è sicuramente più avanzato, i campi sono quasi perfetti, e l'arbitraggio del posto si è distinto, prendendo un nome a parte: quando un arbitro fischia poco, lascia correre su alcuni contrasti, e così via, questo viene definito un "arbitraggio all'inglese". Caratteristico proprio dell'Inghilterra, appunto. Possiamo notare dei vantaggi anche in altri campi: sono ben 20 le squadre inglesi a possedere degli stadi di proprietà, mentre il nostro campionato ne può vantare uno al massimo, quello della Juventus.
  • Liga, praticamente il campionato dominante negli ultimi anni, la massima divisione spagnola. E sì, perché questo è uno dei più "squilibrati". Da una parte, il grande gioco e i campioni del Barcellona e del Real Madrid, dall'altra formazioni comunque buone ma mai all'altezza. Villareal, Valencia, Atletico Madrid, se vogliamo anche l'Athletic Bilbao: queste possono lottare al massimo per il terzo posto, perché già a metà campionato si vede un distacco enorme lì davanti: Barça e Real in vetta, le altre spettatrici a una ventina di punti in meno. Proprio il Barcellona la scorsa stagione si è conquistata la Liga, laureandosi campione di Spagna e anche d'Europa, avendo vinto anche la Champions. Per questo dobbiamo ammettere che il calcio spagnolo al momento è il dominante. Anche la nazionale spagnola, vincitrice degli Europei 2008 e dei Mondiali 2010, si dimostra insuperabile, mentre anche a livello di giovanili la Spagna continua a trionfare in qualsiasi competizione. Tornando al campionato, vedremo spesso risultati scioccanti (come 8-0, per farvi un esempio) a favore del Real e dei catalani, a volte vedremo delle sorprese (come il 2-0 dell'Hercules lo scorso anno in casa del Barcellona). E quando arriva lo scontro diretto, lì si decide tutto...
Adesso che sapete a grandi linee ciò che vedremo in questa stagione (in più ci mettiamo la Serie A, naturalmente), non ci resta che aspettare il fischio d'inizio, perché il bello viene lì.