20.8.11

Supercoppa Spagnola, ritorno: Barcellona-Real Madrid

Si è giocato il ritorno della Supercoppa Spagnola, tra la vincitrice della Coppa del Re e Liga (campionato nazionale). Rispettivamente, Real Madrid e Barcellona. L'andata si è giocata in casa dei blancos, ed è finita 2-2, con i gol di Ozil, Villa, Messi ed infine Xabi Alonso. Il ritorno in casa dei catalani, che potranno contare su un Fabregas in più, alla prima con la nuova maglia blaugrana. Il Barça è favorito, ma tutto è possibile. Iniziamo, dicendo che il Real Madrid schiera il nuovo acquisto Coentrao sulla fascia. Ma passiamo ai fatti, alla partita. La squadra di Mourinho pressa e prova ad essere aggressiva, che non è mai facile contro i Campioni d'Europa: sono capaci di farti correre a vuoto per qualche minuto, cosa che ti stanza infinitamente e ti riempie di nervosismo, altro fattore chiave negli incontri a questi livelli. Infatti la formazione schierata da Josep Guardiola trova il gol dell'1-0 dopo un quarto d'ora: al 14' Messi imbuca perfettamente per Iniesta scattato sul filo del fuorigioco, lo spagnolo tutto solo batte il connazionale Iker Casillas con un morbido e delizioso pallonetto. Bel match, con il Real che prova a rispondere e a pareggiare. In effetti, pochi minuti dopo, è 1-1. Tiro del difensore centrale Pepe dalla distanza, Cristiano Ronaldo ci mette il piede e firma la rete che ridà speranze alle Merengues. E' il primo gol al Camp Nou firmato da C.R.7, ma è soprattutto il suo centesimo centro con la maglia del Real, e pensare che è solo all'inizio del terzo anno. Numeri mostruosi, di Ronaldo da una parte, delLa Pulce dall'altra. Proprio l'argentino firma il 2-1. Prima però, da segnalare la conclusione di Cristiano Ronaldo deviata sul palo da Valdes, e altre occasioni meno nitide; comunque, nel clasico di Spagna Messi segna sempre, e anche questa volta non fa eccezione. Piqué inventa un assist geniale con il tacco per il fantasista, che tutto solo a centro area segna facilmente. Termina 2-1 la prima frazione di gioco. La ripresa, purtroppo, è più nervosa e si gioca di meno a calcio. Higuain e Marcelo dentro nei madridisti per provare a pareggiarla, in modo di andare ai supplementari: ghiotta la palla-gol al 70' per Sergio Ramos, che di testa manda di pochissimo a lato. Ma il pareggio del Real Madrid arriva all'81': folta mischia in area di rigore, ne esce il solito Karim Benzema, che dimostra di aver iniziato benissimo la stagione e la mette di mancino alle spalle di Victor Valdes. I tifosi blaugrana non si disperano, entra Cesc Fabregas, il figliol prodigio, tornato a Barcellona, a vestire la maglia tanto amata dopo la parentesi, e che parentesi, all'Arsenal: ovazione per il centrocampista delle Furie Rosse. Sembrano arrivare i supplementari, ma alla fine si sa: con Messi in campo, le partite durano 90' minuti, non più. E già, sembra tutto equilibrato, ma non può essere così se una delle due squadre in campo a Lionel Messi. Ed è così per il Barcellona. Fabregas entra subito in partita, riceve dalla Pulce, di prima allarga per Adriano, anch'esso di prima intenzione crossa per l'argentino, che al volo in scivolata firma una rete spettacolare che regala il 3-2 al Barcellona all'88'. Finisce così, trofeo al Barça, pallone a Messi. Come al solito del resto. E non poteva mancare la genialata di Mou, che mette il dito nell'occhio al vice allenatore dei catalani durante una rissa a fine partita: tutto nato per un fallaccio di pura foga agonistica di Marcelo a Fabregas. L'ex tecnico dell'Inter però, non viene punito: in Spagna non c'è la moviola. Grandi le contestazioni, ma alla fine la storia è una: inchinatevi a Lionel Messi, argentino detto La Pulce.

Play-off Europa League, risultati andata

Ecco qui tutti i risultati delle partite d'andata dei play-off per accedere all'Europa League.
- Atletico Madrid-Vitoria Guimaraes 2-0 (68' e 73' Elias)

- Shamrock Rovers-Partizan Belgrado 1-1 (14' Tomic (P), 81' McCabe)

- Metalist Kharkiv-Sochaux 0-0

- Besiktas-Alania Vladikavkaz 3-0 (20' Sivok, 75' Guti rig., 89' Hugo Almeida)

- Rosenborg-Aek Larnaca 0-0

- Vosrkla Poltava-Dinamo Bucarest 2-1 (32' Kryvosheyenko (V), 58' Niculae (D), 89' Robenok)

- Bursaspor-Anderlecht 1-2 (36' Vederson rig. (B), 54' Legear rig., 77' Jovanovic)

- Slovan Bratislava-ROMA 1-0 (80' Dobrotka)

- Olimpiakos Volos-Paris Saint Germain 0-4 (17' Gameiro, 71' Bahrebeck, 90' Ceara, 90'+1 Menez)

- Legia Varsavia-Spartak Mosca 2-2 (3' e 69' Radovic (L), 52' e 71' Ari)

- Ekranas-Hapoel Tel Aviv 1-0 (82' Samuslovas)

- Paok Salonicco-Karpaty Lviv 2-0 (15' Athasiadis, 56' Lino)

- Athletic Bilbao-Trabzonspor 0-0

- Hearts-Tottenham 0-5 (5' Van der Vaart, 13' Defoe, 28' Livermore, 63' Bale, 78' Lennon)

- Maribor-Rangers 2-1 (31' Ortiz (R), 52' Ibraimi, 90' Velikonja)

- Steaua Bucharest-Cska Sofia 2-0 (16' Galamaz, 77' Tatu)

- Nordsjaelland-Sporting Lisbona 0-0

- Fulham-Dnipro Dnipropetrovsk 3-0 (38' Hughes, 43' e 49' Dempsey)

- Lokomotiv Mosca-Spartak Trnava 2-0 (34' Yanbaev, 37' Maicon)

- Celtic-Sion 0-0

- Slask Wroklaw-Rapid Bucarest 1-3 (16' Mila (S), 24' Grigore, 34' Roman, 79' Apostol)

- Litex Lovech-Dynamo Kiev 1-2 (7' Ninkovic rig. (D), 13' Yanev (L), 77' Ideye)

- LAZIO-Rabotnicki 6-0 (20' Hernanes, 39' Mauri, 51' e 65' Cissè, 87' Rocchi, 90' Klose)

- Nacional Madeira-Birmingham 0-0

- Ried-Psv Eindhoven 0-0

- Thun-Stoke City 0-1 (18' Pugh)

- Aalesunds-AZ Alkmaar 2-1 (14' rig. e 74' Barrantes, 31' Martens)

- Vasha-Sparta Praga 2-0 (13' Temwanjera, 36' Milanovic)

- Omonia Nicosia-Salisburgo 2-1 (3' Alan (S), 35' Fredy, 45' Leandro)

- Zestafoni-Bruges 3-3 (27' Akpala (B), 31' Rafaelov (B), 59' e 83' Gelashvili (Z), 64' Dvali (B), 73' Hoefkens)

- Hannover-Siviglia 2-1 (6' e 45' Schlaudraff, 37' Kanouté)

- Hjk Helsinki-Schalke 04 2-0 (18' e 54' Pukki)

- Aek Atene-Dinamo Tblisi 1-0 (87' Carlos)

- Stella Rossa Belgrado-Rennes 1-2 (17' Kadu rig. (S), 41' Pitroipa, 75' Montano)

- Austria Vienna-Gaz Metian Median 3-1 (7' Linz (A), 24' Breeveld (G), 45' e 61' Barazite)

- Braga-Young Boys 0-0

- Standard Liegi-Helsingborg 1-0 (60' Tchité)


La Roma perde in trasferta con lo Slovan Bratislava, e dovrà tentare una rimonta possibile al ritorno all'Olimpico contro gli slovacchi. La Lazio, d'altro canto, è forte del suo 6-0 ottenuto in casa, un vero Klose e Cissè show. Il ritorno in Macedonia contro il Rabotnicki sarà pressappoco un'amichevole, dato che ormai non c'è più niente da rimontare per gli avversari. Il Thun che aveva eliminato il Palermo fa venire ancora più grande il rammarico ai rosanero: se lo Stoke City è stato capace di battere gli svizzeri in trasferta per 0-1, i siciliani avrebbero sicuramente potuto far meglio. Ma ormai è acqua passata. Il P.S.G. travolge 0-4 l'Olimpiakos Volos, a segno anche Menez nel recupero.

Play-off Europa League, andata: Roma e Lazio

Si sono svolti i play-off per accedere all'Europa League 2011. Le italiane sono 2, le romane Lazio e Roma. Ricordiamo invece che il Palermo è stato subito eliminato, dal Thun, ai preliminari. Ebbene, la Roma se la vedeva con lo Slovan Bratislava, formazione slovacca. L'andata i giallorossi la giocavano in trasferta. Iniziamo proprio da qui. C'era grande attesa per la squadra di Luis Enrique, che manda in panchina Totti e schiera i giovani Okaka e Caprari. Le azioni della Roma sono quasi sempre azionate da un continuo possesso palla, con i tre attaccanti che svariano molto sul fronte offensivo, cercano di aprire spazi e ricevono verticalizzazioni. Lo Slovan quindi, si difende e prova a ripartire in contropiede, anche se la Roma è molto coperta e non concede quasi nulla, anzi, si rende pericolosa: all'8' Caprari si libera del suo marcatore e prova a sorprendere il portiere Putnocky, che però alza la conclusione sopra la traversa. Al 20' è ancora il giovane centravanti a sfiorare la rete dell'1-0, quando, servito da Cicinho precisamente, non trova il secondo palo con un tiro piazzato di destro rasoterra. Ad un quarto d'ora dall'intervallo Okaka lascia partire un tiro di prima che manca la porta di poco. Poco dopo è invece Bojan a provarci, ma il suo tentativo si spegne di poco fuori. La Roma è padrona del campo e del gioco, abbastanza brillante, che però non riesce a pungere. Lo Slovan subisce e fatica a contrattaccare. Si va a riposo sullo 0-0. Nella ripresa i padroni di casa sono meno rinunciatari e provano a rendersi pericolosi, anche se la Roma continua nel suo gioco, seppur con qualche difficoltà ulteriore. Ci prova Nicolas Burdisso di testa, ma non inquadra lo specchio della porta difesa da Putnocky. E' ancora il solito Caprari, sfortunato, che manca di un soffio il gol: servito in area da Simplicio, prende la mira sul palo più lontano e colpisce il palo. Il numero 47 esce quindi dal campo per il capitano Francesco Totti. Poco dopo entra Borriello per Okaka, ma segna incredibilmente lo Slovan Bratislava. All'80' Dobrotka si fionda sulla sfera da un corner, e sul primo palo incorna di testa: non impeccabile Stekelemburg, che si presenta alla Roma con un'indecisione (non papera), e regala agli slovacchi la vittoria. Finisce 1-0, inutile il tentativo di Totti all'89' su calcio di punizione, a lato. Esordio di Luis Enrique quindi, buono ma che alla fine è un risultato negativo: la Roma deve essere più cinica di fronte al portiere, si deve migliorare qualcosa in fatto di realizzazione. Al ritorno perciò, la Roma è obbligata alla vittoria all'Olimpico, o con due gol di scarto, o 1-0 per andare quindi ai supplementari. Passiamo ora alla Lazio, che sfidava una squadra macedone dal nome quasi impronunciabile: il Rabotnicki. E' stata quasi una passeggiata all'Olimpico per i biancocelesti, che hanno travolto gli avversari per 6-0. Non c'è stata storia, con Cissè e Klose scatenati in attacco. Al 20' è stato il Profeta Hernanes a sbloccare la gara, con un rasoterra preciso all'angolino dal limite dell'area, su assist di Mauri, che 5 minuti dopo si è visto annullare un gol per dubbio fuorigioco. Al 39' è lo stesso Stefano Mauri a raddoppiare: colpo di testa di Klose, il centrocampista appoggia in rete da pochi passi. Nella ripresa sale in cattedra uno strepitoso Cissè, che al 51' firma il 3-0 con un gran piatto destro sotto la traversa. Al 65', è ancora il centravanti francese a firmare il poker della Lazio con un imperioso stacco di testa preciso ed angolato su cross perfetto di Matuzalem. La Lazio si diverte, anche il pubblico si diverte, continua a macinare buon gioco e all'87' trova il quinto centro: terzo assist di Klose (dopo quelli a Mauri e il primo di Cissè), che questa volta favorisce il gol di Tommaso Rocchi. Il 6-0 arriva al 90', con lo stesso Rocchi che ricambia il favore a Miroslav Klose; il centravanti tedesco ex Bayern segna senza problemi. Tutti in festa, il ritorno in Macedonia sarà pressoché inutile quanto una pura formalità. Ed ecco i due lati della medaglia: da una parte la Roma si prepara a rimontare contro lo Slovan Bratislava, dall'altra la Lazio è tranquilla per un successo travolgente e irrecuperabile.

Trofeo Tim 2011

Si è svolto il 18 Agosto 2011 a Bari il triangolare tra Milan, Inter e Juventus denominato Trofeo Tim. E' l'undicesima edizione della piccolissima competizione, che ha trovato una grande vincitrice: nelle 10 precedenti, l'Inter ha alzato il premio ben 6 volte. Il Milan ha vinto 3 volte, la Juve solo una. Vi spiego brevemente il regolamento: le partite hanno la durata di solo 45 minuti + eventuale recupero; in caso di parità, si procede direttamente ai calci di rigore. La squadra vincitrice nel tempo regolamentare accumula 3 punti, e la perdente 0. Invece, se si va ai rigori, la squadra che vince pende soli 2 punti, e la sconfitta uno. La prima partita quest'anno sarà tra Juventus e Inter, la perdente sfiderà subito il Milan, che se la vedrà infine con la vincente della prima gara. La Juventus comincia subito a giocare, cerca di costruire buone azioni da gol e lo fa anche con molta efficacia. Pressing, aggressività, inoltre i bianconeri sembrano acquisire ancor di più gli schemi di Conte, con il classico possesso palla dalla difesa, rischioso. I nerazzurri, d'altra parte, paiono un po' spenti, i pochi pericoli creati solo su calcio piazzato, dove ad esempio sfruttano grandi saltatori (come Pazzini, Ranocchia) e hanno un grande battitore (Sneijder); l'assenza di Chiellini inoltre toglie centimetri importanti là dietro. Detto fatto, dopo soli 2 o 3 minuti è Mirko Vucinic ad entrare in area braccato da Samuel: il montenegrino viene sbilanciato e cade, l'arbitro lascia giocare. Rigore dubbio. Ma l'ex centravanti giallorosso si rifà al 9', quando c'è una splendida azione di prima della Juventus, con alla fine Pirlo che lo imbuca perfettamente in profondità, con la difesa disattenta: posizione regolare, Vucinic prende la mira ed infila in rete con un piattone destro sul primo palo. La squadra di Conte, soddisfatto, prova a ripartire spesso in contropiede, ma i pericoli sono sventati o dall'errore nell'ultimo passaggio o da un eccesso di egoismo del portatore di palla. Alla fine allora, è l'Inter a trovare il pari (dopo un'occasione in cui il portiere juventino si era superato due volte di fila sulle conclusioni di Obi e Pazzini), proprio da calcio d'angolo: va Sneijder teso, Ranocchia anticipa anche Bonucci (i due erano compagni di squadra proprio nel Bari) e la mette sotto la traversa con Storari incolpevole. La Juve ha un'occasione con Milos Krasic, ma il serbo sbaglia la misura del passaggio in area. Niente da fare, i successivi tentativi sono inutili, si va ai penalty. Molti di questi tirati bene, altri entrano per un soffio. Si finisce i primi 5 con un errore per parte: traversa piena di Cristian Pasquato nei bianconeri e sbaglio di Goran Pandev nella squadra di Gasperini, con parata di Storari. Proprio Gasperini non era sembrato molto soddisfatto della prova della sua Inter, almeno all'inizio. Fatto sta però, che sarà proprio la formazione milanese a vincere. Dopo l'ennesimo rigore ad oltranza, ci pensa Barzagli, che stecca ancora una volta la traversa. Ecco quindi la classifica dopo il primo mini-match: Inter 2, Juventus 1, Milan 0. Ora la Juve se la vedrà con i Campioni d'Italia, che nel corso delle due partitine scelgono di schierare un discreto numero di giovani, più elevato di quello della Juve o dell'Inter. I rossoneri partono con il piede giusto, sfruttano buoni spazi, anche se la Juve non ci sta ed alla fine esce. Nei bianconeri c'è Arturo Vidal, finalmente nel primo test di valore. Il cileno è schierato inizialmente trequartista, quasi seconda punta. Ma dall'altra parte intanto, all'11' è Fantantonio Cassano, come al solito invocato dal suo pubblico, a firmare l'1-0: si invola il barese, che si libera anche con fortuna di Bonucci e poi conclude alle spalle del portiere, di precisione sul primo palo. Da qui sembra che il Milan abbia preso il sopravvento, ma non è così, perché è qui che arriva il "Vidal-show". Il centrocampista, spostato successivamente sia a destra che a sinistra, trova il gol dell'1-1 all'esordio, pur con la complicità dell'estremo difensore milanista: al 21', Vidal prende la mira da una distanza notevolissima e decentrata, lascia partire un tiro abbastanza forte ma non preciso, che Roma trasforma nel pareggio, con un intervento goffo ed in ritardo sul suo palo. Dobbiamo dire però, che il portiere è un po' scagionato, dato che il difensore, andato con la testa a ribattere, ha mancato la sfera cogliendo impreparato Roma stesso. La partita sembra ancora cambiare piega, è piuttosto equilibrata. Poco dopo però, è ancora Vidal protagonista: pallone scucchiaiato in area per il cileno, che aggancia e conclude al volo, grande parata di Roma (che si riscatta), poi sulla respinta ancora tiro in volé che viene leggermente deviato in alto e colpisce la traversa. La Juve manca il gol del 2-1. Alessandro Matri è protagonista di un'azione splendida per la Juve, tutto da solo contro la difesa, poi messo giù quando stava per andare a rete: sulla punizione si presenta Vucinic, pallone alto di un soffio. Dall'altra parte Simone Andrea Ganz, figlio di Maurizio Ganz, impegna Storari. Quando anche qui la gara sembrava incanalata verso i calci di rigore, ci pensa Matri all'ultimo secondo di recupero: al 47', ancora l'immenso Vidal serve un pallone perfetto per Matri in ara, l'ex cagliaritano la gira in maniera magistrale di testa all'angolino, imparabile e 2-1. La classifica quindi, è la seguente, con Milan e Inter con una partita in meno: Juventus 4, Inter 2, Milan 0. Ed ecco qui che arriva il mini-derby, il derby di Milano solo svolto a Bari. La squadra di Allegri sembra subire un po' gli attacchi nerazzurri, e si mangia un gol clamoroso: Boateng (non Kevin Prince Boateng, e neanche il fratello Jerome, ma un altro) sbaglia di testa da un metro un centro che era più difficile sbagliare che segnare, con cross al bacio di Abate. Ed ecco quindi la doccia fredda, con quel famoso detto che risuona ancora e a volte punisce gli imprudenti... "Gol mangiato, gol subito". Fatto sta che al 28' lancio profondo per il Principe Milito (che in precedenza era scattato più volte, o in fuorigioco o senza efficacia), che d'esterno destro spiazza completamente Amelia sul secondo palo. Torna al gol Milito, è 1-0. A questo punto l'Inter addomestica la partita, fino alla fine, non concede quasi nulla, a parte un tiro di Ganz e qualche innocuo contropiede. Finisce così. 1-0, con l'Inter che vince il suo settimo Trofeo Tim in 11 edizioni. Classifica finale: Inter 5, Juventus 4, Milan 0. Secondi i bianconeri, ultimi i Campioni d'Italia, che hanno perso entrambe le gare ai tempi regolamentari, cioè 0 punti. Nessun problema per Allegri, i problemi verranno quando il campionato sarà iniziato, e non in questi mini-match da un tempo che alla fine non contano più di tanto. Per l'Inter, c'è la dimostrazione che c'è ancora da lavorare, nonostante il trionfo finale. Grandi passi avanti per la Juve di Conte, che continua ad inchinarsi alle magie di Pirlo. Si scopre Arturo Vidal, arrivato da soli 2 giorni in allenamento e quindi indietro rispetto agli altri, che ha subito segnato, colpito una traversa e servito un assist in meno di mezz'ora. Senza contare la grinta incredibile e la duttilità: usato dietro a Matri, poi come esterno destro e sinistro di un 4-2-3-1, ed è qui che ha fatto la differenza. Aspettiamo il 27 e il 28 Agosto per vedere all'opera i nostri campioni, sempre che non si sciopererà...

18.8.11

Punto di calciomercato

Abbiamo deciso di esprimere il nostro giudizio (sbagliato o giusto che sia) sul calciomercato svolto sino ad ora dalle squadre di Serie A, a praticamente due settimane dal termine. Più che giudizio, faremo un punto sulla situazione, per essere precisi.


  • ATALANTA: in panchina è stato confermato Colantuomo, che è stato protagonista della promozione lo scorso anno dei bergamaschi. La formazione con la quale probabilmente vedremo in campo l'Atalanta è il 4-4-2. Sono stati già messi a segno importanti colpi in attacco, tra i quali gli acquisti di due giocatori che l'anno scorso anno militato in Serie B: Ardemagni e Gabbiadini; uno di questi (quasi sicuramente il secondo) accompagnerà in attacco Marilungo, il giovane ex Sampdoria. Una novità sulle corsie laterali è Matias Schelotto, che ha giocato lo scorso campionato tra Cesena e Catania. In difesa, da segnalare gli inneschi di Masiello (Andrea, e non Salvatore) e di Lucchini, provenienti rispettivamente da Bari e Samp. Due centravanti invece, sono usciti: stiamo parlando di Ceravolo e Ruopolo.

  • BOLOGNA: l'ex allenatore del Cagliari Pierpaolo Bisoli allenerà gli emiliani, con uno schieramento che dovrebbe essere il 4-3-1-2. In porta c'è uno dei colpi di mercato più importanti per i rossoblu, Gillet, che lascia il Bari dopo molti anni in Puglia. La parte sinistra della difesa è stata alterata, i nuovi sono Antonsson e Crespo, naturalmente non la punta centrale che ora sta nel Parma. A centrocampo invece, probabilmente vedremo gli stessi dello scorso anno (in attesa che si risolva il caso Ramirez), anche se sono arrivati Pulzetti e soprattutto Diamanti, che secondo noi in qualche modo sarà titolare. In avanti ad accompagnare Di Vaio troveremo Robert Acquafresca, che in due anni ha girato nelle tre squadre rossoblu d'Italia: dal Genoa fino al Bologna, passando per Cagliari. Come alternative in difesa acquistati Vitale e Raggi. Britos e Meggiorini ceduti, Viviano riscattato dall'Inter: Gillet è appunto il rimpiazzo.

  • CAGLIARI: la situazione non può essere delle migliori, dopo l'improvviso esonero di Donadoni, ed il successivo arrivo in panchina di Ficcadenti. Non ci sono grandi novità in fatto di calciomercato, può essere una sorpresa il centravanti per sostituire Acquafresca, El Kabir, insieme al rientrato Nenè. Gli altri acquisti sono sicuramente di livello inferiore, da segnalare Avramov, portiere di riserva ad Agazzi prelevato dalla Fiorentina. Dopo l'addio di un giocatore importante come Acquafresca, arriva pure quello di Lazzari, comprato proprio dai viola. A rendere il mercato sardo ancor più deludente è la cessione del portiere azzurro Federico Marchetti, che comunque non sarebbe stato utilizzato nonostante sia uno dei più abili nel suo ruolo: società acquirente la Lazio. Insufficienza, insomma, contando che qualche giorno fa si è chiuso anche con Suazo, dopo una lite del'attaccante con Cellino.

  • CATANIA: il nuovo tecnico, dopo Simeone, è Montella. Sì. Proprio il romanista. La sua squadra non ha subito eccessive modifiche, a parte l'acquisto dello svincolato Suazo, che farà parte del tridente assieme a Maxi Lopez e a Gomez, ma attenzione. Proprio Lopez negli ultimi giorni è stato fortemente accostato alla Fiorentina, che cerca un sostituto dopo l'imminente addio di Alberto Gilardino. Un intreccio, al quale il Catania risponde con l'interessamento a Bergessio, che l'anno scorso, da Gennaio, era venuto in prestito dal St Etienne. Ottimo colpo quello rappresentato, inoltre, da Davide Lanzafame, che dopo essere stato riscattato dal Palermo (l'altra metà era della Juve) è rimasto in Sicilia, ma a Catania. Venduti Pesce all'Ascoli e Morimoto al Novara. Infine, importanti le cessioni di Schelotto e soprattutto di Silvestre, protagonista di una lunga telenovela di mercato: giocherà nel Palermo. Dietro quindi, serviranno ulteriori rinforzi.

  • CESENA: il calciomercato che sta svolgendo il Cesena è senza ombra di dubbio uno dei più ottimi. E' venuto Giampaolo come allenatore dei romagnoli, e nel suo 4-3-3 sono state mosse già molte pedine. In difesa, rispettivamente come terzino e centrale, sono stati acquistati Comotto e Rossi. Il trio di centrocampo sarà probabilmente il seguente: Parolo-GUANA-CANDREVA. Con il primo della serie già affermato e molto ricercato, e gli altri due nuovi inneschi di buon livello, in ottica di futuro se guardiamo Candreva. Potrebbe essere utilizzato anche Martinho, il giocatore prelevato dal Catania. Ma è in attacco che il colpo si fa sentire: Adrian Mutu, l'anno prossimo giocherà nelle file del Cesena, farà parte del tridente probabilmente come punta centrale. Ai suoi lati, il nuovo acquisto Eder (che nella scorsa stagione ha disputato un buon campionato con il Brescia in A) e Giaccherini, sempre che il forcing della Juventus non costringa gli emiliani a cederlo. Molti giocatori in uscita, anche per fine prestito o per riscatto: Budan, Caserta, Dellafiore, Fatic, Jimenez, Pellegrino, Rosina, Sammarco e Santon.

  • CHIEVO: il tecnico è di Carlo, che torna sulla panchina veronese, il modulo un 3-5-2. In difesa, dopo l'addio di Mantovani, c'è il nuovo acquisto Acerbi. Bassoli e Fatic sono due inneschi che probabilmente serviranno da alternative. Il folto centrocampo vede due nuovi volti: Bentivoglio e Hetemaj. In attacco è tornato De Paula, è andato invece El Diablo Granoche. A far coppia con Pellisier ci sarà Alberto Paloschi, un grande colpo dei gialloblu. Dato il probabile addio in porta di Sorrentino, c'è la caccia al portiere austriaco Manninger. Constant e Marcolini si sono trasferiti, come ad esempio Bogliacino e Pulzetti: 4 buoni calciatori non più disponibili in mezzo al campo, perché ceduti.

  • FIORENTINA: il tecnico è lo stesso, Mihajlovic, che non può di certo lamentarsi per i giocatori a disposizione nel suo 4-3-3. In difesa acquistati Nastasic (titolare), Rozzio e Romulo (riserve). A centrocampo il trio Montolivo-Behrami-Lazzari fa ben sperare, con l'ultimo dei tre prelevato dal Cagliari, i primi due invece erano già dei viola. Kharja e Munari lotteranno per il posto, anch'essi comprati. Torna Papa Waigo in attacco, ma soprattutto torna Jovetic, il montenegrino reduce dall'infortunio. Sarà uno dei tre titolari il centravanti, assieme a Ljajic (come punte i nuovi sono Jefferson, Maritato, Lelliper). Il dubbio è un altro: il tridente sarà finito con Gilardino o... Maxi Lopez? Esatto, perché il Gila è vicinissimo al Genoa, e a questo punto la società viola punterebbe sull'attaccante del Catania. Ceduti invece, i due portieri Avramov e Frey, tenuto Boruc. In difesa lascia Comotto, a centrocampo gli addii di D'Agostino, Donadel e Santana (gli ultimi due al Napoli). In attacco, si farà sentire l'assenza di Mutu, andato al Cesena.

  • GENOA: come sempre, una delle squadre più attive sul mercato. Il nuovo allenatore è Malesani. In porta verrà utilizzato Frey, dalla Fiorentina. Ecco il suo 4-3-1-2. In difesa solo un acquisto, Krajnc, per il resto i titolari sono quelli di sempre. A centrocampo troviamo Constant e Seymour, dei nuovi, accanto al "vecchio" Kucka. Birsa, che si è messo in mostra con la Slovenia nel Mondiale in Sudafrica, è il nuovo trequartista. In attesa di capire se Palacio partirà, e quindi Pandev verrà, l'altro centravanti è Pratto, che siamo ansiosi di vedere all'opera. Sono stati messi a segno alti colpi: Bottani, Granqvist, Merkel e Rizzo (centrocampisti), Escobar, Ribas, Rudolf, in verità è un ritorno, e Zé Eduardo (attaccanti). Come sostituto, in porta, troviamo Lupatelli, dal Bologna. Addio a Floro Flores, Paloschi, Boakye, Boselli e Destro. In difesa sarà assente Mimmo Criscito, allo Zenit. Il giovane portiere Perin è andato al Padova; Rafinha, Konko, Kharja, Milanetto, Jelenic, sono altri di una lunga lista di operazioni di mercato in uscita.

  • INTER: se dobbiamo proprio dirlo, l'Inter fino ad ora non ha condotto un gran mercato. Con l'improvviso addio di Leonardo, è arrivato Gasperini, con un modulo diverso, il 3-4-3. L'Inter ha avuto quindi la prima difficoltà di assimilare la difesa a tre. Gli acquisti fino ad ora non sono noti, ma provengono dall'estero, comunque promettenti: Castaignos, Jonathan, Alborno, Caldirola, soprattutto Alvarez, un attaccante che promette bene. Tornano Muntari e Santon, riscattati Siligardi e Viviano: per il portiere si aveva l'idea di cessione, ma il grave infortunio in allenamento ha sconvolto tutti i piani nerazzurri. Trasferiti Gallinetta e Kharja, che dopo il prestito è tornato a Genoa, per poi essere ceduto alla Fiorentina. Il dramma dei giorni è quello rappresentato da Eto'o: il camerunense è ad un passo dal Anzhi, e come sostituto Moratti promette un big ai tifosi: Lavezzi e Forlan si possono fare, un po' più difficile il prestito di Tevez. Con l'addio del centravanti, probabilmente Sneijder rimarrà.

  • JUVENTUS: è tornato in bianconero Antonio Conte, che è stato capitano della Juve per molti anni: ora è allenatore. Il suo 4-2-4 è insolito, ma anche lui si è chiarito specificando che è semplicemente un 4-4-2 con le ali più offensive. Sono tornati Almiron e Ekdal, in cerca di sistemazione: Marrone può rimanere dopo il Siena, Amauri ha molte pretendenti. Sono stati messi a segno importanti colpi a centrocampo, come quelli di Pirlo e Vidal. Arrivato anche Pazienza. Questi 3, assieme a Claudio Marchisio, si giocheranno il posto a centrocampo. Ci sono due nuovi terzini, Lichtsteiner e Ziegler, entrambi svizzeri. In attacco, preso Vucinic, che Marotta considera il top-player tanto ricercato. In attesa della attesissima ala di cui ormai si parla da mesi (Giaccherini, Elia, Bastos, Vargas, Perotti...), si scopre il baby-Pasquato, che l'anno passato lo ha fatto in Serie B al Modena. Uno dei più convincenti fino ad ora, che potrebbe anche restare. La priorità ora, a parte il difensore centrale, è sfoltire. Venduti i giovani Buchel e Giannetti; non riscattati Rinaudo e Aquilani, ceduti pure Felipe Melo, Sissoko, Salihadmizic e Traoré.

  • LAZIO: Edy Reja è ancora allenatore, con il suo 4-3-1-2. In porta c'è il neo-acquisto Marchetti, come riserva Carrizo (anch'esso nuovo): ci sono state infatti le cessioni di Muslera e Berni. Konko è la novità in difesa, assieme a Stankevicius e Lulic: infine, torna Cavanda dal Torino. Ceduto Lichtsteiner. Cana viene dal Galatasaray, centrocampista che formerà il trio insieme a Mauri e Ledesma. Il trequartista Hernanes dietro alle due nuove punte: Cissè e Klose. Acquistato un altro centravanti: Makinwa. Bresciano e Manfredini si sono trasferiti, e potrebbe farlo anche Sergio Floccari, che faticherà a trovare spazio con tutti questi concorrenti. Per Zarate invece, interesse dell'Arsenal, anche se la trattativa appare molto complicata.

  • LECCE: i pugliesi non stanno andando male. Il nuovo tecnico Di Francesco usa un 4-3-2-1, con la sorpresa Julio Sergio in porta, preso dalla Roma. Rosati quindi, al Napoli. Carrozzieri e Esposito sono i nuovi in difesa. Diamoutene torna, preso Cuadrado dall'Udinese. Al centro Obodo e Strasser comprati, in avanti solo una novità, che lotterà per strappare il colpo a Corvia: stiamo parlando di Cacia, reduce dalla grande stagione in Serie B con il Piacenza. Bertolacci alla Roma, anche se potrebbe tornare a Lecce in prestito. Munari, Rispoli e Vives gli uomini più noti ceduti. Altre 4 0 5 vendite, da segnalare quella di Coppola.

  • MILAN: il mercato dei Campioni d'Italia è divertente. Con il gioco di Mister X, e tante altre sorprese. L'allenatore è lo stesso, naturalmente, Allegri, che ha saputo adattarsi alla squadra cambiando modulo: da 4-3-3 a 4-3-1-2. Gli acquisti dovranno lottare e molto per strappare il posto ai rossoneri titolari, che non scherzano, da Boateng, Ibra, Pato, Thiago Silva ecc. La sorpresa è Taiwo, che giocherà da terzino sinistro. In difesa altri due inneschi, Ferreira del Porto e Mexes, che lascia la Roma dopo tanti anni. Zigoni e Comi sono centravanti per il futuro, preso anche il baby El Shaarawi, il Piccolo Faraone, che l'anno scorso ha messo in mostra tutte le sue doti in B con il Padova. Alberto Paloschi ha transitato a Milano per poi essere ceduto al Chievo. Sokratis Papastathopoulos torna a Genoa dopo una deludente stagione, Merkel, Strasser, Oduamadi e Verdi trasferiti. Una cessione importante è quella di Andrea Pirlo, che dopo essersi svincolato è andato alla Juventus. Altre vendite: Albertazzi, Beretta, Onyewu e Didac Vilà. Il famoso Mister X è una mezz'ala sinistra invocata da Allegri, i nomi sono tanti: Fabregas non più, è andato al Barça. Kakà sembra quasi impossibile, ma è il sogno. Montolivo e Aquilani invece, sono delle possibilità. Un colpo tra questi, e il mercato rossonero è completo.

  • NAPOLI: alla fine rimane Mazzarri, con il suo 3-4-2-1, ed il trio delle meraviglie lì davanti. Come vice-De Santics preso Rosati. Colombo altro portiere. In difesa acquistati Britos, Fernandez e Rinaudo, tornato. Mannini è arrivato, poi girato al Siena. Tornano Bogliacino e Cigarini, ma i colpi più importanti a centrocampo sono questi: Inler, protagonista di una lunga telenovela, Dzemaili, Santana e Donadel (gli ultimi due dalla Fiorentina e a parametro zero). Insigne è un attaccante proveniente dal Foggia. Rimane Lucarelli, come vice-Cavani, ma si cerca un altro sostituto di valore: l'idea sogno è Giuseppe Rossi. Pazienza va alla Juve, Yebda al Benfica. Due difensori, Santacroce e Vitale, venduti, assieme a Cribari. Addio anche a Blasi, Dumitru e Maiello.

  • NOVARA: forse la neo-promossa più attiva sul mercato. Tesser ancora confermato come allenatore, schiererà il Novara con un 4-3-1-2. Coser preso in porta come riserva di Ujkani. Dellafiore, Garcia e Paci sono i difensori comprati, a centrocampo la novità è Giorgi: saranno riserve invece, i nuovi Radovanovic e Pesce. In attacco abbiamo il trio-M. Trequartista Mazzarani (dal Modena), punte Morimoto (dal Catania) e Meggiorini (dal Bologna). Come riserva offensiva troviamo Granoche, ex centravanti del Chievo. E' praticamente fatta per Jeda. Bertani e Gonzalez, i due attaccanti protagonisti nella promozione della scorsa stagione, ceduti rispettivamente a Sampdoria e Palermo. Gheller, Gigliotti e Scavone venduti.

  • PALERMO: dopo l'eliminazione dall'Europa League, c'è tanta delusione, anche per le cessioni di giocatori importanti come Pastore e Sirigu, entrambi al Paris Saint-Germain. L'allenatore per il dopo Delio Rossi è Pioli, con il suo 3-4-2-1. Cetto, Dellafiore (poi venduto al Novara), Labrin, Pisano, Raggi (poi al Bologna) sono i difensori acquistati: i non venduti cercheranno di rubare il posto al nuovo trio della difesa rosanero, tutta di neo-acquisti: Mantovani-Milanovic-Silvestre. Ecco i nuovi centrocampisti: Bertolo, Di Chiara, Di Matteo, Lanzafame (successivamente al Catania), Lores, Simon, Velardi e Zahavi, che ha grosse aspettative. Budan torna dal prestito, Gonzalez è la novità maggiore in attacco: un altro alla prima esperienza al Palermo è Joao Pedro. Come portiere preso Rubinho, o meglio tornato. Ma è questo il problema: il Palermo non ha un portiere titolare. Si cerca Sorrentino, fatto sta che a 10 giorni dall'inizio manca l'estremo difensore. Carrozzieri, Darmian, Garcia, Goian e Romeo sono altri difensori ceduti oltre a Dellafiore e Raggi. L'ultimo addio a centrocampo (dopo Pastore e Lanzafame) è rappresentato da Kasami. Paolucci torna a Siena; da ricordare che la squadra di Zamparini ha incassato 43 milioni per l'argentino andato al P.S.G., e altri ancora per Sirigu.

  • PARMA: confermato in panchina Colomba, che userà il più classico dei 4-4-2. Le cessioni in difesa di Angelo, Paci e Pisano sono state rimpiazzate da Brandao, Padella, Rubin e Santacroce. Addio a Bojinov, via Amauri, che potrebbe comunque tornare. Candreva e Dzemaili trasferiti anch'essi. In porta, come vice-Mirante, preso Gallinetta. Biabiany, Blasi e Valdes sono le novità del poker di centrocampo, assieme a Galloppa, tornato dall'infortunio. Sempre per il mezzo presi Coppola, Periera e Pereyra, tra gli ultimi due cambia solo la "i" con la "y". Borini, Pellè e Sansone sono le novità in attacco. Buon mercato, comunque.

  • ROMA: c'è attesa per vedere all'opera il nuovo allenatore Luis Enrique, con il suo 4-3-3. La Roma la società più misteriosa fino ad ora, forse. In porta, dopo aver venduto sia Julio Sergio che Doni, Walter Sabatini ha messo a segno il colpo Stekelemburg. Torna come riserva Curci. In difesa sarà probabilmente titolare il nuovo Josè Angel, poi Boldor, Crescenzi, Nego e Sini altri acquisti del ruolo. A centrocampo Bertolacci è arrivato ma potrebbe tornare a Lecce. Barusso l'altra novità in mezzo. Torna Okaka dal prestito al Bari, comprate le due giovani stelle centravanti Bojan e Lamela. Luis Enrique invoca una punta, che potrebbe essere Osvaldo. Ben 4 addii in difesa, Gabriel Burdisso, Castellini, Mexes e Riise. Infine, Menez al Paris Saint-Germain.

  • SIENA: Sannino il dopo Conte per la panchina, 4-4-2 lo schieramento. Brkic acquistato per la porta, mentre ceduto sempre in quel ruolo Coppola. Le novità per la retroguardia sono molte: Angella, Angelo, Belmonte, Contini e Pesoli. Venduti Brandao e Cacciatore. Codrea, D'Agostino, Gazzi, Mannini, Parravicini, Tziolis; davvero tanti gli acquisti anche a centrocampo. Per l'attacco presi Acosta, Destro, Grossi e Paolucci, in sostituzione a Caputo, Coulibaly e Mastronunzio. Marrone torna alla Juve, Genevier, Pettinari e Zito ceduti.

  • UDINESE: confermato Guidolin, l'allenatore della Champions, con il suo 3-5-2. Il mercato però, non è tanto da Champions. Romo è il nuovo per la porta, Zlamal via. Danilo e Neuton sono due buoni acquisti per la difesa, ceduti in quel ruolo Angella e Zapata. Doubai, Morosini, Romero e Sissoko (non Momo) sono i sostituti a centrocampo degli ormai venduti Inler e Obodo. Alemao, Barreto, Fabbrini, Floro Flores, Laurito, sono tutti acquisti in attacco, sicuramente non male, ma meno rispetto a Sanchez, al Barcellona. Sempre come centravanti addio a Youssou Lo e Beleck.

Spero siate soddisfatti.

Play-off Champions League, risultati andata

Ecco qui tutti i risultati delle partite d'andata dei play-off per accedere alla fase a gironi della Champions League 2011-2012.

- Arsenal-Udinese 1-0 (4' Walcott)
- Bate Borisov-Sturm Graz 1-1 (12' Weber (S), 59' Simic)
- Copenaghen-Viktoria Plzen 1-3 (52' Ottesen aut. (V), 59' Pilar (V), 69' Ottesen (C), 79' Fillo)
- Twente-Benfica 2-2 (6' De Jong (T), 21' Cardozo (B), 35' Nolito (B), 80' Ruiz)
- Lione-Rubin Kazan 3-1 (3' Dyadyun (R), 10' e 40' Gomis, 71' Briand)
- Bayern Monaco-Zurigo 2-0 (8' Schweinsteiger, 72' Robben)
- Dinamo Zagreb-Malmo 4-1 (4' e 61' rig. Sammir, 17' Mehmeti (M), 56' Rukavina, 84' Beciraj)
- Maccabi Haifa-Genk 2-1 (8' Amashe (M), 28' Dvalishvili (M), 61' Barda)
- Odense-Villareal 1-0 (84' Andreasen)
- Wisla Krakow-Apoel Nicosia 1-0 (71' Malecki)

Il ritorno si giocherà tra una settimana, il 23-24 Agosto 2011. L'unica italiana, l'Udinese, perde 1-0, pur giocando bene, ma avrà il ritorno per ribaltare il risultato. Pareggio 1-1 tra Bate e Sturm Graz, inizialmente in vantaggio. Il Copenaghen cade clamorosamente 1-3 in casa, contro il Viktoria, sfasciando ogni pronostico: autorete e poi gol del momentaneo 1-2 per Ottesen del Copenaghen. Il Twente pareggia in casa 2-2 contro il Benfica, partita equilibrata: gli olandesi vincevano con De Jong, poi perdevano 1-2 ma ha 10' dalla fine ci ha pensato Ruiz di testa a pareggiare. Il Lione vince 3-1 in rimonta sul Rubin Kazan, in casa. Facile 2-0 per il Bayern contro lo Zurigo, prima Schweinsteiger, poi la magia di mancino di Robben. Il Dinamo Zagreb travolge il Malmo 4-1, complice una doppietta di Sammir. Il Maccabi Haifa vince 2-1 contro il Genk, dopo essere passata in vantaggio per 2-0. Il Villareal si mangia tante occasioni in casa dell'Odense, e poi perde 1-0 a 5 minuti dalla fine: clamoroso errore del neo-acquisto Zapata (proprio dall'Udinese), regalo ad Andreasen che non perdona. Wisla Krakow-Apoel Nicosia è lo stesso risultato, un 1-0: gol decisivo a 20 minuti dal termine.

17.8.11

Play-off Champions League andata: Arsenal-Udinese

E' questa la partita che tutta Udine aspetta da ormai la fine del campionato. La partita che deciderà se ci sono le carte in regola per provarci, per andare avanti, o se è stata solo un'illusione, un sogno durato poco. Ma l'Udinese non ci sta, sfida all'Emirates Stadium l'Arsenal di Wenger, nella gara d'andata dei play-off della Champions League 2011-2012. Il ritorno si giocherà in casa dei bianconeri, al Friuli. L'Udinese crede nell'impresa, o almeno punta a limitare i danni in vista del ritorno. Wenger sceglie un 4-2-3-1 per la squadra londinese: Szczesny in porta, Sagna, Gibbs, Koscielny e Vermaelen in difesa; il solito Song e l'erede di Cesc Fabregas, Ramsey, come coppia mediana, dietro a l'unica punta Chamack c'è il tridente Gervinho-Rosicky-Walcott. Ecco invece la formazione schierata da Guidolin, un 4-5-1. Handanovic tra i pali, come centrali difensivi troviamo Benatia e Danilo, sulle fasce Neuton e Ekstrand. Badù sosta davanti alla retroguardia come compito di muro fisico e compatto, Asamoah e Pinzi leggermente più esterni ad esso. Isla e Armero come esterni per sfruttare in velocità le ripartenze, ed il solito Di Natale davanti per buttarla dentro. L'Udinese torna in Champions dopo tanti e lunghi 6 anni, e si fa subito tradire dalla eccelsa emozione: al 4' è Walcott a firmare il gol dell'1-0, del vantaggio dell'Arsenal. Cross dalla destra di Ramsey, tutto solo l'inglese che appoggia in rete da un passo, con Handanovic incolpevole. Possiamo assistere ad un match divertente, con belle azione, le squadre ci provano e non si abbandonano ai tatticismi. Dopo un quarto d'ora circa è Antonio Di Natale a far tremare la porta di Szczesny, con una splendida punizione che s'infrange sulla traversa. I friulani sono in gara e ci provano, ma le scorribande di Theo Walcott non fanno sicuramente piacere, con l'autore del gol che prova a trovare la doppietta, ma l'estremo difensore sloveno para. La squadra di Guidolin avrebbe meritato il gol già alla fine del primo tempo, quando Badù recupera palla dopo un calcio d'angolo dei Gunners: la passa ad Armero, che sfrutta la sua incredibile velocità per saltarne tre ed involarsi in area, ma poi, dopo tutto il campo fatto in corsa palla al piede, non ha al lucidità necessaria per infilare l'1-1. La ripresa è quasi tutta di marca friulana. L'Udinese cerca un gol che aiuterebbe eccome al ritorno, sottomette l'Arsenal e costringe gli inglesi a contropiedi per rendersi pericolosi. Di fatto, è Djourou (difensore dei Gunners appena entrato) che salva in due occasioni, sulle conclusioni di Totò Di Natale e Mauricio Isla. Proprio il cileno ci riprova al 60', ma non inquadra lo specchio della porta. Sta diventando un assedio quello della squadra di Udine, che continua ad attaccare senza segnare, però, che è la cosa più importante a dirla tutta. Al 66' un gran tiro di Armero sorvola di pochissimo la traversa. Un'altra opportunità è per Di Natale, che cerca la magia su punizione, ma Szczesny è insuperabile e mette in corner. Uno dei peggiori della squadra di Wenger è Gervinho, il neo-acquisto, che sicuramente non si sarà messo in buona luce di fronte ai propri tifosi. Proprio lui però, consente alla propria squadra di rifiatare un po', si procura un calcio d'angolo prezioso. A dieci dal termine è Giampiero Pinzi a sfiorare l'incrocio dei pali con un gran tiro dopo una percussione centrale. Gervinho, che sembra improvvisamente risvegliato, prova a farsi perdonare cercando il 2-0, ma Ekstrand salva con un intervento magistrale. Il vero pericolo però, la formazione friulana la corre al 90', quando un'altra percussione di Gervinho mette paura: pallone poi allargato per Walcott, che di destro e di prima intenzione calcia a botta sicura da due passi, pallone girato sul secondo palo: Handanovic compie il miracolo stratosferico con la punta delle dita e regala speranza all'Udinese. Finisce così, 1-0 per l'Arsenal, decide Walcott. La squadra italiana può ancora crederci, l'1-0 non è un risultato difficilissimo, anzi, la speranza è di rivedere l'Udinese vista all'Emirates, soltanto un po' più cinica nel finalizzare le azioni da gol. C'è anche un po' di rabbia, per tutte le palle-gol mancate.

15.8.11

Supercoppa Spagnola, andata: Real Madrid-Barcellona

Si è svolta l'andata della Supercoppa "Spagnola", se così la vogliamo definire. Dopo Italia ed Inghilterra, arriva il momento della Supercoppa nazionale anche della Spagna. Naturalmente tra la vincitrice della Liga spagnola, massima serie calcistica del Paese, e la vincitrice della Coppa del Re, la coppa nazionale. Il Barcellona si è nuovamente laureato Campione di Spagna, battendo l'acerrima nemica, il Real Madrid, che in compenso ha vinto la Coppa sbarazzandosi proprio dei blaugrana in finale, con un gol di Cristiano Ronaldo ai tempi supplementari, di testa. Ma parliamo della partita: ecco qui le formazioni ufficiali del "Clasico", che comprenderà andata e ritorno, andata a Madrid. Mourinho sceglie Casillas in porta, Sergio Ramos e Marcelo come ruolo di terzini, Pepe e Carvalho coppia difensiva. A centrocampo troviamo Xabi Alonso, Khedira, Di Maria e Ozil, in attacco Karim Benzema farà coppia con Ronaldo. Ecco invece le scelte di Guardiola: Valdes tra i pali, difesa a 4 con Adriano e Dani Alves larghi, Abidal e Mascherano centrali di difesa. Il trio di centrocampo è costituito da questi tre: Keita-Iniesta-Thiago Alcantara. Ecco invece il tanto atteso tridente d'attacco, con Messi, Villa e... Il Nino Maravilla, Alexis Sanchez, alla prima presenza ufficiale con i catalani. Ora passiamo alla gara. L'inizio è stato nettamente a favore della squadra di casa, con il Barça che non riesce a scuotersi, ed un Benzema in forma. Proprio il centravanti francese all'8' sfiora la rete di testa su assist di C.R.7; al 13' invece, ancora l'ex attaccante del Lione è protagonista, non da bomber ma da assist-man, servendo Mezut Ozil in area per il gol dell'1-0. Il Barcellona prova con il possesso palla, ma il Real chiude ogn spazio. La resistenza delle Merengues è durata fino al 36', quando La Pulce Lionel Messi ha dribblato due avversari, l'ha passata a Villa e... infine il centravanti ex Valencia se l'è messa sul destro, ha preso la mira e ha inventato uno splendido tiro a giro alla "Del Piero", che ha trafitto inevitabilmente Casillas. Pochi minuti dopo, i blaugrana prendono coraggio e trovano addirittura l'1-2, firmato da Messi: l'argentino fa tutto da solo e alla fine conclude a rete a tu per tu con l'estremo difensore spagnolo, dimostrando per l'ennesima volta di essere all'altezza del Pallone d'Oro. Dopo un primo tempo ben giocato, la squadra di Mou rientra in campo nella ripresa con la convinzione di poter pareggiare. Il 2-2, infatti, arriva puntuale al 54', quando Xabi Alonso mette la sua firma con un piattone destro da fuori area. C'è una minima deviazione (di Mascherano con il tacco), che non fa cambiare traiettoria al tiro ma lo rende leggermente più angolato, e diventa imprendibile per il portiere Valdes. Finisce quindi 2-2 l'andata della Supercoppa di Spagna, dato che i successivi attacchi madridisti non hanno portato al risultato sperato. Un pareggio che va più che bene al Barcellona, che sarà forte di giocare il ritorno Mercoledì, al Camp Nou, sul suo campo. Tutto è possibile però, aspettiamo per dirvi come andrà a finire. Intanto, ne approfittiamo per scrivere questa notizia: è ufficiale, Cesc Fabregas è un giocatore del Barcellona, torna nella città e nella squadra che l'aveva ospitato nelle giovanili. E' stato fatto tutto, firma con tanto di presentazione. E intanto l'Udinese di Guidolin spera, pensando che questa perdita potrebbe dar fastidio all'Arsenal di Wenger.

14.8.11

Ligue 1: giornata 2

Ecco il programma delle partite della seconda giornata della Ligue 1 (Francia).

- Lorient-Bordeaux 1-1 (81' Jouffre (L), 90' Henrique)
- Lione-Ajaccio 1-1 (59' Sammaritano (A), 83' Lisandro Lopez)
- Rennes-Paris S.G. 1-1 (73' Gameiro (P), 88' Pitroipa)
- Saint Etienne-Nancy 1-0 (89' Marchal)
- Sochaux-Caen 1-2 (14' Hamouma (C), 67' Frau (C), 90' Boudebouz)
- Tolosa-Dijon 2-0 (71' Bulut, 85' Machado rig.)
- Valenciennes-Brest 0-0
- Auxerre-Marsiglia 2-2 (3' Remy (M), 43' Ayew (M), 46' Traore, 81' Contout)
- Evian Thonon Gaillard-Nizza 1-0 (51' Khelifa)
- Lille-Montpellier 0-1 (70' Giroud)

Troviamo subito tre pareggi, tutti per 1-1, e tutti con gol solo nella ripresa: Lorient-Bordeaux (con i padroni di casa in vantaggio), Lione-Ajaccio e Rennes-Paris Saint Germain (queste due con gli ospiti in vantaggio). Il Saint-Etienne vince ad un minuto dal 90' contro il Nancy per 1-0, il Caen va sullo 0-2 in casa del Sochaux, poi 1-2 il risultato finale. Il Tolosa ha vita facile contro il Dijon, vittoria 2-0. Semplice pareggio a reti inviolate (0-0) in Valenciennes-Brest. L'Auxerre pareggia con il Marsiglia, passato sul doppio vantaggio e poi raggiunto. L'E.T.G. contro il Nizza trova la vittoria 1-0 con un gol nella ripresa, e il Lille campione in carica ottiene i tre punti con lo stesso risultato: Giroud a 20' dal termine stende il Montpellier.

Bundesliga: giornata 2

Ecco il programma delle partite della seconda giornata della Bundesliga (Germania).

- Friburgo-Mainz 1-2 (64' Risse (M), 80' Choupo-Moting (M), 90' Cisse)
- Amburgo-Herta Berlino 2-2 (25' Petric rig. (A), 43' Torun (H), 62' Son (A), 88' Mijatovic)
- Hoffeneim-Borussia Dortmund 1-0 (9' Salihovic)
- Norimberga-Hannover 1-2 (16' Abdellaoue (H), 27' Rausch rig. (H), 56' Pekhart)
- Wolfsburg-Bayern Monaco 0-1 (90'+1 Luiz Gustavo)
- Schalke 04-Colonia 5-1 (12' Podolski (C), 42' rig., 47' e 84' Huntelaar, 48' Holtby, 59' Raul)
- Borussia Monchengladbach-Stoccarda 1-1 (67' Daems rig. (B), 71' Cacau)
- Kaiserslautern-Augsburg 1-1 (9' Molders (A), 80' Shechter)
- Bayer Leverkusen-Werder Brema 1-0 (86' Kadlec)

La seconda giornata della Bundesliga comprende qualche sorpresa. Il Mainz trionfa 1-2 in casa del Friburgo, al quale il gol a tempo scaduto di Cisse non è servito; stesso risultato tra Norimberga e Hannover, con gli ospiti in vantaggio per 0-2 prima del gol di Pekhart. E' 2-2 tra Amburgo e Herta Berlino, con i padroni di casa 2 volte in vantaggio. L'Hoffeneim ferma la corsa del Borussia Dortmund campione già al secondo turno, vince 1-0. Il Bayern di Monaco ritrova il sorriso nella trasferta di Wolfsburg, e lo fa trionfando al 90' scoccato grazie al sinistro da fuori di Luiz Gustavo. Lo Schalke travolge in rimonta il Colonia, passato inizialmente in vantaggio grazie alla rete di Podolski. Poi si scatena l'ex milanista Huntelaar, che firma una tripletta, insieme ai gol di Raul e Holtby: 5-1. Kaiserslautern-Augsburg termina con un pari 1-1. Bayer Leverkusen-Werder Brema era una delle sfide in programma più promettenti, e si decide a pochi minuti dal termine, con i padroni di casa che vincono 1-0 grazie al gol di Kadlec.

Eredivisie: giornata 2

Ecco il programma delle partite della seconda giornata delle Eredivisie (Olanda).

- Twente-AZ Alkmaar 2-0 (3' Janko, 66' Ruiz)
- PSV Eindhoven-RKC Waalwijk 1-0 (24' Mertens)
- Vitesse-VVV Venlo 4-0 (4' Ginkel, 14' Meeuwis aut., 51' Wilfried, 88' Chanturia)
- Feyenoord-Roda Kerkrade 3-0 (12' e 54' Cabral, 48' Fer)
- Heracles Almelo-NAC Breda 2-1 (31' Amoah (N), 66' Overtoom rig., 77' Everton)
- Ajax-Heerenveen 5-1 (37' Sigthorsson (A), 39' Dost (H), 42' Alderweireld, 51' Boerrigter, 74' Sulejmani, 90' Van der Wiel)
- Utrecht-De Graafschap 2-2 (14' Poepon (D), 59' Hassnaoui (D), 77' e 83' Mulenga)
- Groningen-Den Haag 4-2 (16', 21' e 37' Matavz, 48' Bacuna (G), 51' Immers, 59' Duina)
- NEC Nijmegen-Excelsior 2-0 (70' e 79' Platje)

Nelle prime 4 partite del secondo turno delle Eredivisie, troviamo una specie di "scaletta". Vittoria casalinga 1-0 del PSV contro il Waalwijk, 2-0 invece il risultato di Twente-AZ Alkmaar. Il Feyenoord continua a vincere, e lo fa 3-0 contro Roda Kerkrade. La quarta vittoria di casa di questa scaletta è del Vitesse, che spazza via il Venlo per 4-0. L'Heracles Almelo ospita il Breda, e vince 2-1 in rimonta; l'Ajax campione si sbarazza dell'Heerenveen facilmente, lo travolge 5-1. Utrecht-De Graafschap è un pareggio 2-2, con gli ospiti raggiunti dalla doppietta di Mulenga. Il Groningen ha un super-Matavz, che è autore di una tripletta, importantissima per la vittoria 4-2 sul Den Haag. Il Nijmagen contro l'Excelsior vince 2-0 grazie alla doppietta nella ripresa di Platje.