23.7.11

Copa América... manca poco!

Manca ormai poco, pochissimo, alla fine di questa Copa América, definita da molti la Copa delle sorprese, già dai primi giorni. Delle tre big ne è rimasta una: Brasile ed Argentina flop nelle prime due sfide del Girone, poi buona prestazione alla terza ma di nuovo crollo ai quarti; i verdeoro contro il Paraguay ai rigori ed i padroni di casa contro un'altra favorita, l'Uruguay, allo stesso modo. La Celeste, appunto, dopo essersi sbarazzata dell'Argentina, ha continuato il cammino alla finale battendo per 2-0 il Perù, grazie alla doppietta di Luis Suarez. La curiosità e che, appunto, il centravanti del Liverpool aveva segnato già un gol ai peruviani, nella prima gara del Gruppo C: poi il match finì 1-1, perché la rete in esame servì infatti a pareggiare il centro siglato da Guerrero. Nelle ultime due partite del Girone, gli uruguaiani, avevano trovato ancora un 1-1, contro il Cile (Alvaro Pereira e Sanchez) ed infine una vittoria ai danni del giovane Messico, ancora Pereira in gol per il definitivo 1-0. Abbiamo nominato il Cile: ma che fine ha fatto la Roja? Dopo aver vinto senza troppi intoppi il suo Girone con 7 punti, gli uomini in maglia rossa si sono un po' troppo rilassati, e non sono bastati Suazo ed il Nino Maravilla per evitare la clamorosa ed inaspettata sconfitta per 2-1 contro il Venezuela, per la prima volta in una semifinale. La Vinotinto, in successione, eliminata dal Paraguay, che se ne va quindi a sfidare la Celeste in una prestigiosa finale. L'Albirroja, nel suo cammino, è arrivata dove sta ora semplicemente con 5 pareggi su 5. Gli incontri della fase a gironi eliminatori sono terminati, infatti, così. Prima contro l'Ecuador (poi ultimo) uno 0-0, poi il 2-2 guadagnato con il Brasile, infine il clamoroso 3-3 con i venezuelani, dato che dal 90' al 93' i paraguaiani si fecero rifilare 2 reti, da 3-1 al 3-3. Poi, nei Quarti e nelle Semifinali, due 0-0 nelle repliche contro verdeoro ed, appunto, il Venezuela. Poi vittoria ai rigori, dopo aver fatto catenaccio per tutti i 120 minuti. Ed ora che avete un po' ricordato, vi mostriamo le finali: l'Uruguay di Tabarez insegue il 15esimo titolo della sua storia in Copa América, e lo fara contro il Paraguay, in finale dopo 32 anni. Per il terzo posto, invece, match agguerrito all'ultimo sangue tra Perù e Venezuela. Non ci manca che guardare, e voi, che aspettate? Il bello arriva ora...

21.7.11

Diciottesima tappa Tour de France 2011: Voeckler resiste ancora


Voeckler, con incredibile stupore, riesce a mantenere ancora una volta la maglia gialla, nonostante i 15'' di distacco da...Andy Schleck, che fa assolutamente una grandissima impresa.
Andiamo comunque a rivedere le fasi finali della corsa.
A ben 60 km dalla linea del traguardo, Andy attacca(come fece già a Plateau de Beille) con altri 2 compagni di fuga andando via al Col D'Izoard, arrivando all'attacco del Galibier con ben 5' di vantaggio sul gruppo maglia gialla, e virtualmente quindi leader della classifica generale.
Veramente gli ultimi km sono stati incredibili: si stacca Contador, si recupera il gap di Andy ma con il forcing di Evans e con Voeckler che incredibilmente mantiene il simbolo del tour ma è avvisato: all'Alpe D'Huez la perderà, la sua amata malia gialla.
Crollo come detto di Contador che ormai è solo un sogno il suo di vincere questo Tour.
Classifiche per ora invariate.
Commentate!

Diciottesima tappa Tour de France 2011: Qui si decide il Tour

Qui i big si dovranno muovere per forza. Nella diciottesima tappa del Tour de France 2011, lunga 200 km, chi vuole vincere a Parigi dovrà attaccare. La frazione è veramente difficilissima con il Colle dell'Agnello (2744 m) in apertura (dopo l'arrivo di ieri a Pinerolo, lì sarà anche la partenza) e poi Izoard (2360 m) e Galibier (2645 m). I mostri sacri del Tour. Sarà la tappa decisiva e Voeckler probabilmente perderà la maglia gialla. Alberto Contador dovrà attaccare per recuperare il distacco dall'australiano Evans, che invece correrà in difesa. E' alquanto improbabile che arrivi in cima al Galibier una fuga, perché dovrebbe aver acquisito un vantaggio imponente.

Partenza: Pinerolo
Arrivo: Galibier (Serre-Chevalier)

Esaminiamo ora, come di consueto, il percorso e l'altimetria.














Quella odierna è tra le tappe più complicate di questa edizione del Tour e sarà importante per tutti i corridori che hanno ambizione di classifica. Salita, discesa, salita, discesa, salita. E' questa la sintesi della tappa. Trovare un favorito per oggi è veramente impossibile: Contador, gli Schleck, Evans, Basso, Sanchez, Cunego e secondo voi?
Commentate!

Diciassettesima tappa Tour de France 2011: Impresa di Boasson Hagen, male Voeckler e Basso

Edavld Boasson Hagen fa bis
Ancora nel segno della Norvegia. Quarta tappa vinta da un corridore norvegese, equamente divise tra il campione del mondo Hushovd (2) e Boasson Hagen (2). La diciassettesima tappa del Tour 2011, con arrivo in Italia, a Pinerolo se l'è aggiudicata con una splendida azione solitaria il velocista della Sky Edvald Boasson Hagen. Secondo a 40'' l'olandese della Rabobank Mollema. Terzo con 50'' di ritardo l'eterno Sandy Casar. Il grosso del gruppo è arrivato con 4'26'' dal primo, mentre la maglia gialla Voeckler (vittima di un errore in discesa) e Basso sono arrivati con 4'53'' di ritardo.
Dopo 50 km dalla partenza se ne va una fuga di 14 corridori, poi sul Monginevro si sganciano dal gruppo anche degli uomini con buone ambizioni di classifica, cioè Nicolas Roche e il belga De Weert. Inizialmente guadagneranno molto, ma alla fine otterranno solo 26'' sul gruppo dei migliori. Sul Sestriereè partito il basco Perez Moreno che ha staccato i suoi compagni di fuga, per poi essere ripreso nell'ultima salita dal campione francese Chavanel e da Boasson Hagen. Dopo un po', il norvegese si lascia dietro i due e arriva al traguardo da solo bissando il successo della sesta tappa. Dietro Contador dà inizio alla bagarre, ma stavolta i big sono più attenti e non si stacca quasi nessuno, tranne Voeckler che, in discesa, prende male una curva ed entra in un portone di una casa. Stessa cosa accaduta all'altro francese Hivert. Si stacca anche il capitano della Liquigas Ivan Basso che non è proprio un discesista provetto. Cambia la classifica generale con Thomas Voeckler che vede assottigliarsi il suo vantaggio su Evans, i fratelli Schleck e Contador. Cunego supera Basso ed ora è settimo in generale.
Consulta qui le classifiche sempre aggiornate.
Insomma un buon antipasto in vista delle terribili tappe dei prossimi due giorni con i temibili Galibier e Alpe d'Huez.

Ecco i primi 10 all'arrivo:
1. Boasson Hagen
2. Mollema                          40''
3. Casar                              50''
4. El Fares                           s.t.
5. Chavanel
6. Fofonov                           1'10''
7. Paterski                            s.t.
8. Muravyev
9. Hivert                              1'15''
10. Bozic                             2'20''

Diciassettesima tappa Tour de France 2011: Il Tour sbarca in Italia

La diciassettesima tappa del Tour de France 2011, lunga quasi 180 km, con partenza a Gap arriverà in Italia a Pinerolo. Eh sì! Avete capito bene! Dopo aver affrontato il Monginevro e il Sestrière, si scalerà il Colle di Pramartino e poi, alla fine della discesa, l'arrivo in pianura a Pinerolo, provincia di Torino. Potrebbe essere una tappa abbastanza importante per la classifica generale e la discesa finale potrebbe essere molto selettiva, soprattutto in caso di maltempo e strada bagnata. Si attende un altro scatto di Contador, ma Evans e Schleck non si faranno sorprendere, anche se è più probabile che si sganci una fuga piuttosto numerosa che potrebbe arrivare al traguardo.

Partenza:  Gap
Arrivo:  Pinerolo

Esaminiamo ora, come di consueto, il percorso e l'altimetria.














Il percorso è impegnativo, ma le salite più insidiosa e lunghe sono a oltre 70 km dal traguardo. Nonostante ciò lo strappo finale e la successiva discesa cambieranno, anche se non di molto, la graduatoria generale. Chissà poi che i norvegesi Hushovd e Boasson Hagen diano luogo ad un altro duello in volata. Chi vincerà secondo voi? Parola ai lettori!

Copa América semifinali: Paraguay-Venezuela

FORMAZIONI

Paraguay (4-4-2)
Portiere: Justo Villar.
Difensori: Da Silva, Veron (centrali), Piris, Caceres (terzini).
Centrocampisti: Barreto, Ortigoza (centrali), Riveros, Santana (fasce).
Attaccanti: Lucas Barrios, Valdez (punte).
All. Martino.

Venezuela (4-4-2)
Portiere: Vega.
Difensori: Vizcarrondo, Perozo (centrali), Rosales, Cichero (terzini).
Centrocampisti: Lucena, Di Giorgi (centrali), Gonzàlez, Arango (fasce).
Attaccanti: Moreno, Rondon (punte).
All. Farias.

LA PARTITA

E' questa l'ultima semifinale della Copa América: dopo questa partita, rimarranno lo scontro per il terzo posto e la finale. Chi vince andrà a giocarsi la finale con l'Uruguay; chi perde sfiderà il Perù. E' anche una replica Paraguay-Venezuela, dell'ultima partita del Girone B, terminata 3-3, con il pareggio venezuelano da 3-1 tutto nel recupero. Non c'è molo da dire. La partita è bloccata, faticano a venire le occasioni, non decolla. Questo si può spiegare dal fatto che entrambe le squadre tendono a difendersi e spezzare la manovra avversaria, per poi provare a trasformare l'azione da difensiva a offensiva, senza mai opprimere l'avversario e cercare di dominare. A 10 dal termine il Venezuela ci prova ancora con Vizcarrondo, che come contro il Cile la mette dentro: annullato, fuorigioco di Rondon segnalato dal guardalinee. Poco prima dell'intervallo, ancora la Vinotinto vicinissima al vantaggio: Moreno di testa stampa il pallone sulla traversa. L'Albirroja, che nel primo tempo aveva subito, si rialza nella ripresa, almeno per un po', sciupa un'opportunità con Valdez e si demoralizza. C'è l'equilibrio, e basta, null'altro che valga la pena raccontare, a parte la solita girandola di cambi, che alla fine non cambia la storia della partita. Beffa Santa Cruz, che una volta subentrato si infortuna ed è costretto ad uscire dal campo. Gli inevitabili supplementari cominciano male per i paraguaiani: espulso Santana per doppio giallo. La Vinotinto, dall'altra parte, prende coraggio e prova, ma è solo sfortunata, perché le due uniche palle-gol si tramutano in altri due legni: prima il tiro di Maldonado con deviazione determinante di Miku, poi la splendida punizione di Arango beccano il palo della porta difesa da Justo Villar. Si va per l'ennesima volta ai calci di rigore. Il Paraguay per tornare in finale dopo 32 anni, il Venezuela per una storica prima volta. I primi due rigori a testa sono delle esecuzioni perfette; Ortigoza e Barrios da una parte, dall'altra Maldonado e Rey. Tocca ancora al Paraguay, che non sbaglia con Riveros, sotto l'incrocio dei pali. Poi l'errore decisivo: Lucena tira troppo centrale e debole, Villar la blocca e si conferma l'eroe, come contro il Brasile. Il quarto giro di rigori inizia con la trasformazione dal dischetto di Martinez. Poi tocca a Miku. Va il centravanti della Vinotinto, che segna e regala un minuto di speranza in più alla propria rappresentativa. Il match point per l'Albirroja lo tira Veron. Rincorsa e conclusione: il pallone si infrange in fondo alla rete per il definitivo 5-3, che sansisce il ritorno in una finale di Copa América per la nazionale paraguaiana. E pensate che cosa strana: il Paraguay in finale con 5 pareggi in altrettante gare. E sì, perché le prime 3 gare, nel Girone B, sono finite 0-0, 2-2 e 3-3. Poi, nelle repliche contro Brasile e Venezuela, appunto, due vittorie ai rigori; cioè altri due pareggi nei primi 90' e nei 120'. Ed ora, la finale è "Uruguay-Paraguay". Per il terzo posto, abbiamo invece Perù e Venezuela. Continuate a seguirci, perché lo spettacolo della Copa América non è finito, anzi, comincia proprio qua!!!

20.7.11

Sedicesima tappa Tour de France 2011: Trionfa Hushovd, benissimo Evans e Contador

Il campione del mondo Thor Hushovd
Nella insidiosa tappa di Gap si è imposto, per la seconda volta in questo Tour (terza se consideriamo la crono a squadre) il campione del mondo in carica, il velocista norvegese Thor Hushovd che, al termine di una emozionante fuga, ha battuto in volata il connazionale Boasson Hagen con l'aiuto del compagno Hesjedal. Nel frattempo dietro si sono scatenati gli uomini di classifica con  Contador, Sanchez ed Evans che si avvantaggiano su tutti gli altri big con Basso e soprattutto Andy Schleck staccatisi in discesa da Evans rispettivamente di 53'' e 1'06''. Lo stesso Evans ha rifilato tre secondi agli spagnoli Contador e Sanchez e ventuno al gruppetto con la maglia gialla, Frank Schleck e Cunego. Rojas e Gilbert hanno regolato la volata del gruppetto guadagnando qualche punto per la maglia verde che, però, resta saldamente sulle spalle di Mark Cavendish. E' stata una tappa atipica e nervosa con tanti tentativi di fuga non andati in porto, ma poi la fuga è partita con dieci attaccanti (Perez, Hushovd, Hesjedal, Grivko, Boasson Hagen, Devenyns, Roy, Martins, Ignatiev e l'italiano Marco Marcato). Hanno raggiunto un vantaggio massimo di 6', mantenuto fino alla salita finale quando il gruppetto davanti si è disunito con la fuga nella fuga dei due norvegesi più Hesjedal e dietro gli uomini di classifica hanno iniziato a darsi battaglia. E' stata però la discesa con strada bagnata a fare selezione e Andy Schleck e Basso, non tra i migliori discesisti, hanno perso contatto. Vince, come detto, un fantastico Thor Hushovd. Cambia, ma non molto, la classifica generale. Voeckler resta in giallo, ma Evans accorcia le distanze. Consulta qui le classifiche sempre aggiornate del Tour de France 2011.

Copa América semifinali: Perù-Uruguay

FORMAZIONI

Perù (4-3-3)
Portiere: Fernàndez.
Difensori: Rodriguez, Acasiete (centrali), Carmona, Vilchez (terzini).
Centrocampisti: Yotun, Cruzado, Balbin (centrali).
Attaccanti: Vargas, Advincula (ali offensive), Guerrero (punta).
All. Markarian.

Uruguay (4-4-2)
Portiere: Muslera.
Difensori: Lugano, Coates (centrali), Maxi Pereira, Caceres (terzini).
Centrocampisti: Gargano, Arévalo Rìos (centrali), Gonzàlez, Alvaro Pereira (fasce).
Attaccanti: Forlan, Suarez (punte).
All. Tabarez.

LA PARTITA

Ecco qua la prima semifinale di questa Copa América, tra Perù ed Uruguay. E' una sfida già nota, dato che le due squadre si sono già incontrate in questa edizione, nella gara d'esordio del Girone C. Finì 1-1, gol di Guerrero e Suarez, due centravanti oggi presenti da titolari. La Celeste viene dalla vittoria ai rigori contro l'Argentina, il Perù viene dal miracolo contro la Colombia nei tempi supplementari. Ma iniziamo. Il primo spunto è del Perù, che va alla conclusione da fuori area, attento Muslera che blocca. La risposta uruguaiana all'8', con la punizione di Forlan, un rimpallo ed il destro al volo di Suarez, a lato. Al 16' la prima vera palla-gol del match: pallone per Suarez, che la spizza; da dietro arriva un compagno, tiro a botta sicura da due metri ma il portiere si supera con un miracolo. Al 24' i peruviani si fanno vedere con il suo uomo più pericoloso, Vargas: l'esterno mancino della Fiorentina se ne va con un dribbling sulla sinistra, poi la mette bassa per Guerrero: il centravanti la manca di un soffio, come Advincula appostato più in là. Ultima occasione del primo tempo a 10 dalla fine: Maxi Pereira sulla destra, la mette bassa per Suarez, che è protagonista di una carambola con il difensore e palla sul fondo. Nella ripresa Uruguay subito pericolosissimo, al 53' Suarez fa esplodere lo stadio: Forlan da lontano va di destro, il portiere Fernàndez non benissimo e sulla respinta l'attaccante del Liverpool la insacca da posizione molto complicata. E' scatenato l'uruguaiano: al 58' Maxi Pereira, dopo un recupero palla, cambia gioco per lui, la difesa peruviana non c'è più, se ne va, salta il portiere e va a segnare il gol del 2-0. Doppietta per un attaccante fantastico, come Luis Suarez, che in 5 minuti ha spaccato la partita. Al 69' cartellino rosso: perde la testa Juan Vargas, che da una gomitata volontaria e viene espulso direttamente. Ineccepibile decisione del direttore di gara. Due minuti dopo comunque, proprio il Perù, sotto di due reti e di un uomo, avrebbe potuto riaprire l'incontro, ma il pallone colpito di testa è tra le braccia di Muslera. Ad un quarto d'ora dal termine Forlan per il palermitano Abel Hernandez, la passa per qualcuno, ma quel qualcuno non arriva sul pallone. All'84' Guerrero dai 20 metri tira, Muslera fa una papera ma poi recupera la sfera quando stava per superare la linea di porta. All'88' Chiroque in mezzo per Guerrero, ma Muslera si rifà e la allontana con la punta dei guantoni, salvando il probabile 1-2. E allora non c'è più tempo, il triplice fischio arbitrale ci dice che l'Uruguay è la prima finalista di questa Copa América in Argentina, mentre il Perù viene eliminato dopo delle grandi prove. L'Uruguay continua a sognare, dopo aver eliminato la padrona di casa Argentina e proprio i peruviani, spera nel 15esimo titolo (per quanto riguarda la Copa), per superare gli albicelesti argentini a quota 14 e divenire così la rappresentativa nazionale ad aver vinto più volte questa competizione. Ma c'è ancora una gara da fare, la più importante, la finale, che si svolgerà tra pochi giorni contro la vincente di Paraguay-Venezuela. Chissà come andra a finire...

Copa América, semifinali

E' terminata la prima fase ad eliminazione diretta di questa Copa América: i quarti di finale. Vi riassumiamo passo passo tutto ciò accaduto.
  • Colombia-Perù 0-2. La Colombia favorita colpisce due legni e sbaglia un rigore, perciò si arriva ai supplementari sullo 0-0. Una magia di Lobaton nel primo, ed il mancino di Juan Manuel Vargas nel secondo, permettono al Perù di passare il turno.
  • Argentina-Uruguay 5-6 (dcr). La sfida più sentita di tutta la Copa. Tra le due squadre che hanno fatto meglio, in passato, nella competizione. L'iniziale vantaggio uruguaiano firmato dal tap-in di Perez viene pareggiato dal colpo di testa di Gonzalo Higuain. Niente da fare, anche qui supplementari: in 10 contro 10 per le espulsioni dello stesso Perez prima, e di Mascherano poi. Alla fine si va ai rigori, e vince la Celeste: decisivo l'errore dal dischetto di Carlos Tevez.
  • Brasile-Paraguay 0-2 (dcr). E' la replica della partita nella fase a gironi, finita a suo tempo 2-2. Solo i verdeoro in campo, assedio totale, catenaccio assoluto invece, per i paraguaiani. Ma Pato, Neymar & compagnia non la buttano dentro, si va ai rigori. Il Brasile ne erra 4 su 4, come mai nella sua storia, due alti, uno a lato e uno parato. Gli altri ne tirano solo 3 per vincere, di cui due ne segnano. Passa il Paraguay.
  • Cile-Venezuela 1-2. Anche qui favorita la Roja, ma passa invece, la sfavorita. Come in tutti gli altri quarti, del resto. Vizcarrondo firma il vantaggio di testa, poi pareggiato nella ripresa da Suazo; lui e Valdivia colpiscono una traversa a testa, ed il Cile non va sul 2-1, nonostante i continui attacchi. Il tap-in di Cichero nel finale regala al Venezuela la prima semifinale in una Copa América della sua storia.
Rinfrescata la memoria? Ora possiamo definire le semifinali: il Perù contro l'Uruguay di Tabarez, dall'altra parte del tabellone vediamo Paraguay e Venezuela. Ci sarà grande spettacolo per la conquista alla finale, ed ora, non ci rimane che guardare, manca davvero poco alla conclusione...

Sedicesima tappa Tour de France 2011: Il Tour entra nel vivo

La sedicesima tappa di questo Tour de France 2011 è relativamente breve (misura infatti poco più di 160 km), ma con essa, dopo il giorno di riposo, ricominciano le salite che, nonostante non siano insormontabili, potrebbero riservare delle sorprese. Si giocheranno la vittoria di tappa scattisti veloci alla Gilbert o dei fuggitivi.

Partenza:  Saint-Paul-Trois-Chateaux
Arrivo:  Gap

Esaminiamo ora, come di consueto, il percorso e l'altimetria.














Potrebbe essere ancora una volta la tappa giusta per il belga Gilbert, con questa salitella abbastanza impegnativa ai -10 dall'arrivo, ma non è escluso che qualche uomo di classifica possa attaccare anche se il leader della generale Voeckler non perderà la maglia gialla. Attenzione al "nostro" Cunego, che potrebbe attaccare in discesa o disputare uno sprint in un gruppo ridotto ai minimi termini. Altra eventualità quella di una fuga, anche se non sarà facile arrivare al traguardo. Secondo voi chi vincerà? Commentate!

Copa América quarti di finale: Cile-Venezuela

FORMAZIONI

Cile (3-5-2)
Portiere: Bravo.
Difensori: Contreras, Ponce, Jara (centrali).
Centrocampisti: Medel, Vidal (mediani), Isla, Jimenez (esterni offensivi).
Attaccanti: Carmona (trequartista), Suazo, Sanchez (punte).
All. Borghi

Venezuela (4-3-1-2)

Portiere: Vega.
Difensori: Perozo, Vizcarrondo (centrali), Cichero, Rosales (terzini).
Centrocampisti: Gonzàlez, Rincon, Lucena (centrali).
Attaccanti: Arango (trequartista), Miku, Maldonado (punte).
All. Farias.

LA PARTITA

E' questo l'ultimo quarto di finale della Copa América 2011, al termine del quale si saprà la seconda semifinale; la prima è Perù-Uruguay, la seconda sarà tra la vincente di questa gara, Cile-Venezuela, ed il Paraguay. La partita non è emozionantissima, ma il primo brivido lo fa correre la Vinotinto: al 10' Arango col sinistro, palla fuori di poco. Non si registrano particolari palle-gol, a parte qualche blando tentativo, poi, all'improvviso, al 35' si sblocca la gara: calcio di punizione per il Venezuela proprio battuto da Arango, sullo spiovente si eleva di testa il difensore Vizcarrondo, e la mette sul primo palo per il gol dell'1-0. Incolpevole il portiere Bravo. La risposta cilena arriva allo scadere del primo tempo, con Ponce che, anche questa volta da punizione, la gira di testa ma trova la respinta di Vega con i guantoni, poi il pallone vagante viene violentemente colpito da Isla, e finisce alto. Nella ripresa la Roja è determinata a pareggiare. Al 54' ci prova Suazo, che se ne va sulla sinistra, la mette sul secondo palo per il colpo di testa in tuffo di un compagno, ma la sfera è salvata incredibilmente sulla linea da Cichero. Pallone allontanato, ma altra occasione clamorosa 10 secondi dopo: cross per Suazo, che da posizione decentrata e di spalle alla porta la mette giù, poi il centravanti si gira improvvisamente e conclude; trema la traversa, che salva la rete dell'1-1. Al 58' ancora i cileni in avanti: Sanchez per Suazo, che appoggia dietro per Valdivia, la sua conclusione si stampa nuovamente sul legno superiorie: seconda traversa in 5 minuti. Al 68' Medel si divora il pareggio: cross da punizione, si eleva il centrocampista, che da un passo e tutto solo anche per prendere la mira, la mette in braccio all'estremo difensore venezuelano. La Vinotinto, dall'altra parte, non ha ancora costruito qualcosa definibile "offensivo" nella ripresa. Al 70', alla fine, arriva il meritato pari: Sanchez dalla sinistra la passa a Suazo, che controlla, si sposta e tira; anche questa volta si oppone la traversa, ma il pallone entra lo stesso, 1-1. Due minuti dopo ancora il centravanti autore del gol al limite dell'area, scarica un destro velenoso che sfiora il palo e va sul fondo. All' 81' però, beffa Cile: il Venezuela si riporta in vantaggio al primo tentativo del secondo tempo, con un altro difensore, Cichero, e ancora su punizione. Arango va con un tiro-cross, al portiere Bravo sfugge il pallone ed è prontissimo nel tap-in Cichero. Subito dopo espulso Medel per la squadra in maglia rossa: fallo di mano e doppio giallo per lui. A questo punto per il Cile si mette malissimo, anche se un minuto dopo... Suazo calcia, un rimpallo infinito ed alla fine sul tiro successivo ancora salvataggio sulla linea. Nel primo minuto di recupero il Venezuela in tre contro uno sbaglia clamorosamente il 3-1, e mantiene aperta la partita. Il match finisce con il rosso per Rincon, in 10 contro 10. Poi è gioia Vinotinto, passano i venezuelani, per la prima volta in una semifinale di Copa América. E se la vedrà con il Paraguay. Ed ora, vediamo cosa succede, soprattutto ora che l'ultima big rimasta è l'Uruguay.

19.7.11

Copa América quarti di finale: Brasile-Paraguay

FORMAZIONI

Brasile (4-2-3-1)
Portiere: Julio Cesar.
Difensori: Maicon, Andrè Santos (terzini), Thiago Silva, Lucio (centrali).
Centrocampisti: Ramires, Lucas Leiva (mediani), Robinho, Neymar (esterni offensivi).
Attaccanti: Ganso (trequartista), Pato (punta).
All. Menezes.

Paraguay (4-4-2)
Portiere: Justo Villar.
Difensori: Veron, Torres (terzini), Alcaraz, Da Silva (centrali).
Centrocampisti: Vera, Riveros (centrali), Caceres, Estigarribia (fasce).
Attaccanti: Valdez, Lucas Barrios (punte).
All. Martino.

LA PARTITA
Questo è il terzo quarto di finale di questa tanto attesa Copa América. Brasile-Paraguay è anche la replica di ciò successo nella fase a gironi: finì 2-2. Il Paraguay è chiusissimo dietro, aspetta le avanzate verdeoro per poi contrastarle; un vero e proprio catenaccio, dato che i paraguaiani neanche ripartono. Solo Brasile, appunto, almeno nel primo tempo. Al 4' minuto buona iniziativa di Ramires, ma la sua conclusione è alta. Al 7' grande azione: lancio profondo per Pato, palla deviata all'indietro che diventa buona per il tiro volante di Neymar, ma sfera alta di poco sulla traversa. Siamo quasi alla mezz'ora ed ecco una buona combinazione offensiva: Ganso si gira, lascia a Robinho, al limite dell'area il rossonero finta il tiro e poi allarga per l'inserimento di Neymar, che di prima intenzione manca clamorosamente la porta e la rete dell'1-0. Dopo 5 minuti ancora palla-gol incredibile sciupata: calcio di punizione per Lucio in scivolata da due passi, ma Justo Villar respinge in qualche modo. Al 40' André Santos viene mandato in area di rigore, ma troppo decentrato calcia in porta invece che crossare, ed il pallone è sul fondo. Nel primo tempo Paraguay mai in campo, nella ripresa uguale. Il Brasile continua a dominare costantemente senza segnare, però. Già al 48' pazzesco errore di Neymar: il gioiellino viene messo a tu per tu con Justo Villar da Pato, mette a sedere con una finta il difensore e va a botta sicura in porta: un difensore sulla linea libera, poi Maicon si vede ribattere il suo tentativo da Alcaraz. Al 55' buono spunto di Neymar che poi calcia, ma ottima risposta in corner dell'estremo difensore avversario. Circa 10 minuti dopo Ganso va in percussione, appoggia a Maicon, che passa con una magia e poi viene anticipato proprio dal suo compagno Robinho, ma il tiro è fuori. Poco dopo Lucio la mette dietro per Ganso (complice una deviazione), che controlla e conclude al volo, ma Justo Villar si supera e la para all'angolino, anche con l'aiuto del palo. Al 73' calcio di punizione per Pato, che sbuca da dietro e da un passo tira a botta sicura: il portiere fa un miracolo senzazionale, impossibile e nega la gioia del gol al centravanti del Milan. All'82' ancora lui sbaglia incredibilmente. Pallone profondo per il suo scatto, poi davanti a Villar gli calcia addosso e sulla respinta di testa, da posizione angolata, trova solo l'esterno della rete. Il Brasile se ne mangia a valanghe! Due minuti dopo altra beffa verdeoro: colpo di testa di Fred da calcio d'angolo, portiere battuto ma ancora una volta salvataggio sulla linea, stavolta di testa. Ed è al 90' che il Paraguay si decide a costruire la prima occasione: dopo un'azione confusissima, alla fine Barreto conclude dai 20 metri, palla fuori di poco. In pieno recupero Lucas Leiva in area, la mette invece che provare in porta e se la cava di nuovo la retroguardia biancorossa. Si va quindi ai supplementari. Al 103' l'arbitro tira fuori il cartellino rosso: espulsi Lucas Leiva per il Brasile ed Alcaraz per il Paraguay: i due avevano cominciato una rissa furibonda, con mani in faccia e corpo a corpo; indiscutibile la decisione del direttore di gara. L'unica vera opportunità dei supplementari arriva nel secondo "tempino", al 118', con Valdez per i paraguaiani: Estigarribia mostra per l'ennesima volta le sue grandi qualitào sulla fascia, poi la mette per il centravanti, che al volo di destro la manda di poco a lato. Niente da fare, si finirà ai rigori. Il primo rigore è davvero pessimo, del Brasile: batte Elano, che la manda alle stelle. Nei primi due rigori due errori, dato che anche Barreto dall'altra parte la manda fuori. Tocca a Thiago Silva, ma Villar risponde splendidamente. Dal dischetto parte Estigarribia, che questa volta la mette sotto l'incrocio, per il clamoroso vantaggio Paraguay. Andrè Santos per mantenere vive le speranze brasiliane: pallone in cielo a far compagnia alle anime in paradiso. Riveros dall'altra parte: sfera sotto la traversa e gol del 2-0. Adesso tocca a Fred, un suo errore determinerebbe la sconfitta della propria rappresentativa. Indecisione, poi tiro: pallone fuori, vince il Paraguay, in modo incredibile. Per tutta la partita catenaccio, con gli avversari che si divorano opportunità su opportunità, e poi ai calci di rigore vinci, con il Brasile, non una squadra mediocre, che sbaglia 4 volte su 4. Non era mai successo un primato così negativo per i verdeoro dal dischetto... anche se dobbiamo dire che il motivo degli errori è soprattutto uno: un buco nel terreno. Ed ora i biancorossi se la vedranno con la vincente di Cile-Venezuela.

18.7.11

Gp di Silverstone

Finalmente vittoria per le Ferrari con Alonso che riesce a battere Vettel. Le Red Bull penalizzate dal divieto di correre con gli scarichi che soffiano aria calda sugli alettoni arrivano "solamente" seconda e terza. Gara che vede partire le Red Bull in prima posizione con Webber e in seconda con Vettel, che però sopravanza il compagno di squadra alla partenza, Ferrari in seconda fila con Alonso terzo e Massa quarto. La prima parte di gara vede Vettel e Hamilton dominatori sul bagnato, le Ferrari però tornano competitive dopo che la pista si è asciugata con Alonso che riesce a superare Vettel ai box, dopo che i meccanici della Red Bull pasticciano un pò facendo perdere secondi preziosi al leader del mondiale che dopo il pit-stop si ritrova terzo, dietro al ferrarista e ad Hamilton che lo rallenta permettendo alla Ferrari di raggiungere il primo trionfo stagionale. Quarto Hamilton e quinto Massa che non riesce a superare Hamilton all'ultima curva. Button si ritira perchè i meccanici non gli avevano montato la gomma e così è costretto a fermarsi. Webber negli ultimi giri avrebbe potuto superare Vettel ma per ordini di scuderia rimane terzo. A punti anche: Rosberg sesto, Perez settimo, Heidfeld ottavo, nono Schumacher e decimo Alguersuari.

Copa América quarti di finale: Argentina-Uruguay

FORMAZIONI

Argentina (4-2-3-1)
Portiere: Romero.
Difensori: Zabaleta, Zanetti (terzini), Burdisso, Gabriel Milito (centrali).
Centrocampisti: Gago, Mascherano (mediani), Di Maria, Aguero (esterni offensivi).
Attaccanti: Messi (trequartista), Higuain (punta).
All. Batista.

Uruguay (4-4-2)
Portiere: Muslera.
Difensori: Maxi Pereira, Caceres (terzini), Lugano, Victorino (centrali).
Centrocampisti: Perez, Rios (centrali), Gonzalez, Alvaro Pereira (fasce).
Attaccanti: Forlan, Suarez (punte).
All. Tabarez.

LA PARTITA

Si gioca il secondo quarto di finale di questa Copa América, con la squadra vincitrice che andrà ad affrontare il Perù, vittorioso per 2-0 sulla Colombia dopo i tempi supplementari. La big più attesa fino ad ora, tra le due squadre che hanno vinto più volte la competizione, 14 a testa: favorita l'Argentina, padrone di casa. A sorpresa invece, ad iniziare meglio è la Celeste, che passa subito in vantaggio al 6', con la rete di Perez: calcio di punizione, di testa stacca un uruguaiano verso la porta, respinge Romero ma ad un passo è proprio il centrocampista ad insaccarla, perchè non fanno in tempo i difensori a spazzarla; la palla è nettamente entrata, giusto convalidare il gol. La risposta argentina al 18': Messi inventa splendidamente per Higuain, che di testa la schiaccia in rete. E' 1-1 dunque, grande spettacolo. Ma è proprio a questo punto che l'Argentina si ritrova messa meglio. Al 38' infatti, Perez, autore dell'1-0, commette un'ingenuità clamorosa: pur sapendo di essere ammonito, entra follemente sull'avversario, con palla ormai lontana, quando ormai sapeva di non poter intervenire sulla sfera; inevitabile il secondo giallo ed il rosso accumulato per Perez, che se ne va negli spoiatoi lasciando la propria rappresentativa in 10. Al 44' è ancora l'Uruguay pericoloso, però: Lugano stacca di testa, la palla s'impenna e ne viene fuori una traversa esterna (e tocco di Romero forse) che salva l'Argentina. Nel secondo tempo, come ci si può aspettare, i padroni di casa sono avvantaggiati e cercano l'assedio. Senza però mai riuscire a trovare la via del gol. Già al 56' Di Maria prova un tiro dalla distanza, che sfiora il legno più alto e va sul fondo. Al 61' Messi sulla trequarti va verso l'area, finta il tiro ed allarga sulla sinistra per El Kun Aguero: il centravanti dell'Atletico Madrid la mette in mezzo, ma nessuno arriva al tap-in; per finire arriva da lontanissimo Zabaleta che la manda in tribuna. Al 63' ancora Lionel Messi al limite dell'area, si accentra e conclude, ma è bravissimo Muslera a bloccare senza farsela scappare, con Higuain appostato lì vicino. Circa 5 minuti dopo ancora l'attaccante del Barcellona parte da centrocampo, salta gli avversari e poi l'allarga per Di Maria, ma il suo tiro-cross è fatto preda dal portiere. Al 78' Higuain la stoppa in area, si gira e lascia partire un missile che Muslera respinge in calcio d'angolo, in qualche modo. Un minuto dopo palla profonda per Forlan dall'altra parte, para Romero e sulla respinta per un soffio non ci arriva nessuno. All'82' altra buona iniziativa albiceleste, ma la sfera è alta sulla porta di Muslera. A 3' dal termine si torna in parità di uomini: espulso Mascherano nell'Argentina, per un fallo ingenuo che gli costa il doppio giallo. Al 90' Tevez batte la punizione, Muslera fa un mezzo miracolo di piede e poi sulla respinta si supera ancora su Higuain. Al 92' (recupero) Suarez fa impazzire la retroguardia, poi la mette dietro per Forlan, che non riesce ad impattare bene il pallone, che finisce sul fondo. Si va ai supplementari. Al 92' (dei supplementari, appunto), A. Pereira conclude da posizione angolata, palla fuori di poco rispetto al set. Al 104' doppia palla-gol: prima Higuain becca il palo con un gran mancino da dentro l'area, poi 10 secondi dopo Pastore tira fuori. Nel secondo tempo supplementare, già dopo 13'' vediamo il primo brivido con Forlan, che dalla distanza sfiora il palo. Al 108' Pastore in percussione, scarica per Higuain, ribattuto, arriva Messi che calcia di sinistro: in due tempi l'estremo difensore. Al 111' il cross di Pastore dopo azione di Tevez, ma l'autore dell'1-1, centravanti del Real Madrid, la mette fuori. Al 117' Messi in area complice un rimpallo, non segna perché dopo un flipper Muslera la fa sua. Si va quindi ai rigori. Il primo a calciare è Messi, che spiazza Muslera e la mette all'angolino. Tocca a Forlan, palla in rete sotto la traversa. Ancora l'Argentina non sbaglia con Burdisso, gran rigore. Il 2-2 Uruguay è di Suarez. Il primo errore dal dischetto della serata è di Carlos Tevez, con parata di un eroico Muslera. Poi tocca a Scotti, che non perdona. Uruguay di fatto in vantaggio. Pastore e Gargano tirano il quarti rigore, la mettono in rete. Tocca a Gonzalo Higuain, un suo errore determinerebbe la vittoria uruguaiana, ma è freddo il centravanti, che mantiene vive le speranze argentine. Ultimo rigore... Martin Caceres dal dischetto. L'ex Juventus fa un respirone e va, prima di vedere il suo tiro terminare sotto l'incrocio dei pali. E' estasi Uruguay, delusione Argentina. Si spegne lo stadio targato dai tifosi di casa, perché la loro squadra è eliminata, in semifinale va invece la Celeste. Possiamo quindi determinare la prima sfida per la finale: Uruguay-Perù. L'altro posto invece, se lo giocheranno le vincitrici di Brasile-Paraguay e Cile-Venezuela. Non tarderemo a raccontarvele, a presto!!!

17.7.11

Quindicesima tappa Tour de France 2011: poker di Cavendish


Il sig. Cavendish Mark è il vincitore, il trionfatore di questa tappa per velocisti, ovviamente.
Il finale è stato anche oggi senza tregua negli ultimi 5 km, ma monotono gli ultimi 200m.
Ci prova fino all'ultimo Tepstra, ma invano; seguono gli attacchi di Gilbert ma il finale è quello.
Facciamo un sunto della storia invece:
Già durante il trasferimento avviene una caduta, ovviamente non grave(nel frattempo i ritiri sono saliti a poco meno di 30 corridori).
Al km 0 si parte invece subito in 5: Tepstra, Delage, Dumoulin, Ignatiev e Depalace.
Dietro il gruppo non gli lascia molta corda, ed il vantaggio è sempre sui 3'.(massimo di 4'15'')
Al GPM il punto in palio se lo aggiudica Ignatiev ma non fa ovviamente classifica degli scalatori.
Sprint intermedio "vinto"(nel gruppo) sempre da Cavendish, che mantiene anche lui la maglia verde.
Inizia quindi la rimonta del gruppo da parte del treno della HTC Highroad, che aiuta ovviamente anche Cavendish a tenersi a ruota, o comunque essere protetto(visto anche il forte vento laterale).
Si staccano nelle ultime fasi della tappa i vari componenti della fuga ed anche Tepstra deve arrendersi ai -3 alla prepotenza del gruppo.
Maglie invariate e domani giorno di riposo per le Alpi, lì si vedrà davvero chi vincerà questo Tour, molto strano fino ad adesso.
Commentate!

Copa América quarti di finale: Colombia-Perù

FORMAZIONI

Colombia
Portiere: Luis Enrique Martìnez Rodrìguez
Difensori: Juan Camilo Zuniga
Luis Amaranto Perea
Pablo Armero
Mario Alberto Yepes
Centrocampisti: Abel Enrique Aguilar
Carlos Sànchez
Freddy Guarìn
Attaccanti: Adrian Ramos
Dayro Moreno
Radamel Falcao Garcia

Cambi: Teòfilo Gutiérrez, Hugo Rodallega, Jackson Martìnez (Attaccanti).

Perù
Portiere: Raùl Fernàndez Valverde
Difensori: Christian Guillermo Ramos
Walter Ricardo Vilchez
Alberto Junior Rodrìguez
Adàn Alonso Balbìn
Centrocampisti: Juan Manuel Vargas
Enzo Revoredo
Paulo Rinaldo Cruzado Durand
Attaccanti: Luis Advìncula
José Paolo Guerrero
Willian Chiroque

Cambi: Josepmir Ballòn Villacorta, Victor Yoshimar Yotùn Flores, Carlos Lobatòn (Centrocampisti).

LA PARTITA

La sorpresa consiste nel fatto che la Colombia appare molto spenta, non si lancia mai in avanti contro i rivali peruviani, cercando di opprimerli, anzi subisce le iniziative avversarie e ciò prodotto nel primo tempo è davvero poca roba. Soprattutto è Juan Manuel Vargas a sfiorare il vantaggio Perù, con due conclusioni, una sul fondo, un'altra respinta da Martìnez. La Colombia risponde con un'iniziativa del duo Falcao-Moreno, ma anche questa volta nulla di fatto. Pochissimo spettacolo nella prima frazione, nella ripresa cambierà la partita: sono infatti i colombiani ad attaccare e cercare il gol dell'1-0, mentre gli avversari faticano e molto a ripartire. La palla-gol del match arriva con Falcao: il centravanti del Porto si procura un netto calcio di rigore e va dal dischetto; riflettori puntati sul miglior cannoniere di sempre nell'Europa League, che però sbaglia clamorosamente buttando la sfera sul fondo. Poco dopo ancora amarezza per la Colombia, con Moreno che da fuori area lascia partire un destro delizioso, che si abbatte sul palo; si salva il Perù. Dominano i Cafeteros, che corrono l'unico rischio con il tentativo di Balbin, ma l'estremo difensore è attento. Nel finale altra beffa colombiana: Guarin entra in area di rigore al 93', dopo due magici dribbling e conclude: questa volta è la traversa a opporsi. Alla fine non c'è storia, si va ai supplementari. Ed ecco che risale in cattedra l'orgoglio peruviano: al 102', durante una partita bloccata e combattuta, arriva la rete dell'1-0: al portiere Martìnez sfugge il pallone, poi la magia vera la compie Lobaton: il giocatore subentrato del Perù lascia partire un destro violentissimo dal limite dell'area di prima intenzione, con la sfera che si infrange sotto la traversa. Nulla da fare, e vorrei vedere, per i difensori sulla linea ed il portiere. Nel secondo tempo supplementare Colombia scopertissima in avanti, con molti attaccanti e all'arembaggio per provare a rimettere in piedi la gara. Ma il calcio è strano, e ce lo dimostra anche questa volta: al 112' minuto, Martìnez rinvia male il pallone, che viene recuperato da Guerrero. Il centravanti peruviano va contro due difensori, poi la mette dietro per Vargas, che prende la mira e da centro area spazza via le speranze colombiane con un mancino potentissimo sotto l'incrocio dei pali.
Passa il Perù, per la gioia dei tifosi e dell'allenatore, volano lacrime di gioia, per l'impresa riuscita. Ed ora, aspettiamo il secondo quarto, che determinerà la prima semifinale...

Copa América... ora i Quarti!

Finita la fase a gironi, c'è la fase ad eliminazione diretta, cominciando con i Quarti di Finale. Le squadre passate sono le seguenti.
  • Come prime: Colombia (Girone A), Brasile (Girone B), Cile (Girone C).
  • Come seconde: Argentina (Girone A), Venezuela (Girone B), Uruguay (Girone C).
  • Migliori terze: Perù (Girone C- Miglior terza), Paraguay (Girone B- Seconda Miglior terza).
Quindi alla fine, le big, pur con qualche indecisione, sono passate e non ci hanno deluso. Eliminata la giovane Costa Ria, arrivata terza ma fuori per la pessima differenza reti; naturalmente anche le quarte tornano a casa: Bolivia, Ecuador e Messico fuori. Ora i quarti, già programmati da un tabellone. La Colombia, che ha vinto il Gruppo A, se la vedrà con la miglior terza, il Perù. Il secondo quarto è quello dello spettacolo, tra Argentina, padrone di casa, e Uruguay. Una sfida tra big, ma soprattutto tra le due squadre che hanno vinto il maggior numero di volte la Copa América, 14 a testa. Poi ci sarà Brasile-Paraguay, la replica della seconda gara del Girone B, finita 2-2, con il pareggio all'89' di Fred che ha salvato i verdeoro. Ultimo quarto di finale tra Cile e Venezuela, con i cileni nettamente favoriti. Per ora è tutto dalla Copa América, al prossimo appuntamento, come sempre, con il calcio spettacolo!!!

Copa América terzo turno: Girone B

Si conclude con queste due gare la fase a gironi della Copa América 2011. Il Brasile cerca riscatto contro un modesto Ecuador, mentre il Paraguay se la vedrà col Venezuela. Iniziamo subito, parlando della gara della squadra di Menezes. Il Brasile non può permettersi di sbagliare, e lo si nota sin dalle prime battute; gioca con autorità e trova l'1-0 alla mezz'ora. Il cross dalla sinistra di Andrè Santos trova il perfetto inserimento di Pato; il centravanti del Milan la mette sul primo palo, senza sbagliare, di testa. Pochi minuti dopo i verdeoro vanno vicini al raddoppio con Robinho: il compagno del Papero nei rossoneri sfonda il palo con una gran conclusione dal limite dell'area. Arriva però la beffa per il Brasile, a fine primo tempo: si infila Caicedo da fuori area, l'attaccante dell'Ecuador lascia partire un tiro praticamente innocuo che Julio Cesar trasforma nell'1-1. Papera clamorosa del portiere interista, quando bastava veramente poco per bloccare quel pallone. Nel secondo tempo i brasiliani sono scatenati e continuano ad attaccare, tant'è che trovano il 2-1 dopo 5 minuti: Ganso continua a sfoderare assist, questa volta per Neymar, che dopo una deviazione la controlla e la mette in rete. Ganso sfodera assist, e Julio Cesar le papere: ancora una volta, poco dopo Caicedo conclude ancora verso la porta, e l'estremo difensore conferma la giornata no: la sfera gli passa sotto e si infila per il 2-2, doppietta del centravanti ecuadoregno. Ma non succede quello che pensiamo, cioè che a questo punto la formazione verdeoro cadda nello sconforto, anzi, la reazione arriva, e questa volta definitiva. E' Pato a firmare la sua doppietta personale, dopo una conclusione e percussione di Neymar, il Papero riesce in un rocambolesco tap-in (in cui tocca anche Robinho). Ad un quarto d'ora dalla fine, il gioiellino del Santos fa 4-2 e chiude il match: Maicon cavalca e semina panico sulla destra, poi la mette per Neymar, che insacca la rete che chiude i conti. Finisce 4-2 una partita combattuta, e il Brasile ha la certezza della qualificazione. Passiamo ora a Paraguay-Venezuela. I paraguaiani partono subito forte e costruiscono un'occasione già dopo 45 secondi, con la giocata di Barrios, ma poi Estigarribia manca di un soffio l'appuntamento con il gol. Al 2' Santa Cruz va in contropiede, ma anche questa volta la palla è alta. Al 6', all'improvviso, è invece vantaggio Venezuela: Rondon recupera palla da lontano, si avvicina e da 25 metri lascia partire un tiro potentissimo ed angolatissimo, sul quale Justo Villar non può nulla, 1-0. Al 9' risponde Lucas Barrios, che lancia Vera, ma la sua conclusione esce a lato. Al 20' Gonzàlez vuole il raddoppio fotocopia, ma la sfera è sul fondo. Poco dopo, dall'altra parte, il solito e magnifico Estigarribia semina ceneri dietro a sè, ma Vega blocca sul suo tiro. Alla mezz'ora Gonzàlez si divora il 2-0; servito da Rondon, sbaglia tutto di fronte al portiere da buona posizione, mandando fuori. Al 33' quindi, il pareggio del Paraguay al termine di un'azione rocambolesca quanto infinita: il portiere Vega allontana malamente sulla linea il colpo di testa di Barrios (forse colpisce anche il palo), la palla a Vera, Cichero ribatte ma arriva alla fine Alcaraz, che la mette giù e scarica il sinistro in rete. Al 41' doppia palla-gol venezuelana: prima Rondon non trova al centro nessuno, poi Orozco si vede parare il suo tentativo dall'estremo difensore avversario. A pochi secondi dall'intervallo ultima emozione con Orozco, che cerca il gol su punizione, ma la sfera è alta di poco sulla traversa. All'inizio della ripresa c'è solo il Venezuela: Rondon ci prova più volte, Villar si salva spesso; intanto il Paraguay non riesce ad uscire. Al 58' il primo pericolo per la "Vinotinto" porta la firma di Valdez, che conclude a lato dopo una percussione ad accentrarsi. Al 64' il sorpasso paraguaiano: Valdez calcia dopo un corner, Vega respinge ma lì ad un passo è appostato Lucas Barrios, che con molta fortuna la mette dentro di petto per il 2-1. Al 65' bella l'azione continua di Vera, pessima invece la conclusione. Al 75' il Venezuela vuole pareggiare con Arango, che a porta vuota, e dopo un'uscita folle di Villar, trova il salvataggio di Alcaraz. All'82' Rincon impegna in un buon intervento Justo Villar. A 5 minuti dalla fine il raddoppio che chiude la partita: Riveros di testa da calcio d'angolo la mette dentro sul primo palo. Sembra ormai finita per il Venezuela, che trova comunque il coraggio di rialzarsi. Al 90' scoccato Miku trafigge il portiere paraguaiano col destro, complice la deviazione che lo spiazza all'angolino. Ma la beffa infinita arriva al 93', ad un minuto dal termine del recupero: torre (non ci crederete) di VEGA, il portiere che era salito per l'ultima azione, per Perozo, che da un passo trova la deviazione vincente e la mette in rete per il 3-3. Finisce qui, con un'altra beffa per il Paraguay che, pensate, era stata pareggiata all'89' anche col Brasile. Ecco qui la classifica definitiva: Brasile 5, Venezuela 5, Paraguay 3, Ecuador 1. Passa alla fine il Brasile, da primo, ed anche la sorpresa Venezuela. Il Paraguay passa invece come seconda miglior terza, alla fine la prima miglior terza è infatti il Perù.