9.7.11

Ottava tappa Tour de France 2011: Rui Costa imprendibile, Hushovd resta in testa

Thor Hushovd riesce a mantenere la maglia gialla
Un finale assolutamente esaltante quello dell'ottava tappa del Tour de France. In una lunga tappa di 189 km, con alcuni GPM impegnativi, il portoghese Rui Costa ha festeggiato la sua prima vittoria al Tour. Il corridore della Movistar era andato in fuga fin dalla prima ora di gara e poi, mano a mano, aveva staccato tutti i componenti del gruppetto di attaccanti fino ad arrivare al traguardo in solitaria, seppur con solo 12'' di vantaggio sul gruppo maglia gialla regolato in volato dal belga Gilbert. Terzo l'australiano Cadel Evans che aveva cercato di sfilare al campione del mondo Thor Hushovd la maglia gialla, ma non ci è riuscito in quanto il velocista norvegese incredibilmente non si è staccato dal gruppo dei migliori e non ha perso niente dal forte scalatore. Ottima prova anche del veronese Cunego, 7°, mentre Contador non è riuscito a fare la differenza e non ha dunque recuperato nemmeno parte del suo svantaggio da Evans e Andy Schleck.
Dicevamo, la fuga è partita quasi subito ed era inizialmente composta da Rui Costa, Riblon, Zandio, Engels, El Fares, Zingle, Van Gardener, Gautier e Kolobnev, poi diventano quattro e infine due, ma Van Gardener non riesce a tenere il passo del portoghese della Movistar Rui Costa e perde contatto. Vinokurov, aiutato da Tiralongo, si lancia allora all'inseguimento ed arriva a soli 15'' dal portoghese, ma poi si pianta e viene raggiunto dal gruppo dopo essere stato anche maglia gialla virtuale. Vince quindi Rui Costa e Van Gardener (raggiunto dal gruppo) conquista la maglia a pois del miglior scalatore.
Nella lotta degli uomini di classifica da segnalare il ritardo di Gesink (afflitto dai postumi di una caduta) e Kreuziger (idem).
Domani altra tappa piuttosto difficile con tanti sali e scendi adatta a scalatori e fuggitivi.

Ecco l'ordine d'arrivo:
1. Rui Costa
2. Gilbert               12''
3. Evans                15''
4. Sanchez             s.t.
5. Velits
6. Devenyns
7. Cunego
8. Contador
9. A.Schleck
10. F.Schleck

Copa América secondo turno: Girone C

Nella seconda gara della fase a Gironi della Copa América 2011 il Girone C gioca prima dello B. La capolista Cile con 3 punti (vittoria 2-1 contro il Messico alla prima) sfida l'Uruguay nella partita più avvincente, almeno sulla carta, fin ad ora di questa edizione della competizione in Argentina. L'altro match vedrà impegnate Perù e Messico. Iniziamo con la prima sfida: non è subito da fuochi d'artificio come molti si aspettavano, anzi si confermano i ritmi non elevatissimi che fin qui tutta la Copa ha espresso in tutti gli incontri. All'inizio è la squadra uruguaiana a provare a fare la partita, mentre il Cile si predisponde per ripartire in eventuali contropiedi. non ci sono grandi occasioni, almeno fino al 19', quando Suarez viene liberato in area, ma calcia male alto sulla traversa. Non era facilissimo, comunque. La risposta cilena è affidata ad un'iniziativa di Suazo, che si conclude con la conclusione da fuori di Vidal, anch'essa alta. Per il resto La Roja si affida alle azioni di Alexis Sanchez, ma la vera opportunità del primo tempo arriva di fortuna, dopo un rimpallo: la sfera carambola su Isla, per poi prendere una strana traiettoria che avrebbe probabilmente ingannato Muslera, ma il pallone sbatte sulla traversa. La ripresa offre subito più emozioni. Al 54' Uruguay in vantaggio: Forlan da una palla splendida profonda a Suarez, che in qualche modo prova a districarsi dei difensori sulla sinistra. Il marcatore di Pereira lascia la postazione per raddoppiare il centravanti del Liverpool, ma a quel punto Suarez serve al centro proprio per A. Pereira, che tutto solo la stoppa, prende la mira e la mette in rete di mancino. Entra Valdivia per il Cile, ed è questo il fatto: il neo entrato inventa una palla perfetta profonda, poi sfera all'indietro per l'arrivo di Sanchez, che lascia partire un colpo di punta destro all'angolino opposto... 1-1. Da quel punto sono i cileni a dominare, provando ad impensierire Muslera, e riuscendoci in molte occasioni: alla fine però, la formazione del Nino Maravilla non riesce le poche palle-gol del finale, e termina 1-1. Andiamo ora a trattare l'argomento Messico-Perù. Iniziano meglio i peruviani, che vanno subito vicino al gol con Guerrero al 5': l'attaccante impegna il portiere Michel con un tiro sul primo palo. In formissima è Juan Manuel Vargas, esterno difensivo-offensivo sinistro della Fiorentina. Corre moltissimo, macina gioco e mette nei cross, ma al Perù non basta. Ed ecco la risposta messicana. Ci prova Aquino, ma il difensore Acasiete si interpone. Poi è la volta di G. Dos Santos, che dribbla tre avversari e poi conclude, ma para Fernandez. Nella ripresa è solo Perù, un infinito Perù, e basta. Già dopo poche battute Guerrero ha la palla dell'1-0, ma di testa in tuffo da posizione ravvicinata la manda sul fondo. Poco dopo la replica: Vargas ci prova col suo gran mancino dalla sinistra, ma trova il palo opposto a negargli la gioia del gol. Anche l'appena entrato Yotun sfiora la rete, ma ancora è attento Michel. Arriva la doppia beffa per il Perù, dopo il palo di Vargas... il peruviano coglie anche l'incrocio dei pali su punizione. Il Messico è completamente sparito, sempre che ci sia mai stato nel secondo tempo. Eppure, la rappresentativa messicana poteva addirittura sperare di passare in vantaggio: Dos Santos sbaglia l'1-0, Fernandez c'è ed è attento. Poco dopo sembra confermarsi la giornata "no" per il Perù, perché ancora Guerrero e il terzino dei viola si mangiano la rete dei tre punti. Invece, all'82', si sblocca la partita: dopo una mezza mischia in area, la conclude Guevara che trova liberissimo sul secondo palo Guerrero: il centravanti è assetato di gol e finalmente si riscatta delle occasioni non sfruttate, insaccando in rete la palla a porta vuota. E' il meritato quanto atteso 1-0. Non c'è più tempo, vince il Perù, perchè non bastano i vani tentativi del Messico nel finale di salvare il risultato. E a questo punto la classifica del Girone C ad una giornata dalla fine si presenta così; Cile e Perù a quota 4, Uruguay 2 ed il giovane Messico a 0, con due sconfitte su due in questa Copa América. Per le capolista un piede ai quarti, il Messico è definitivamente fuori (a meno di un miracolo incredibile). La sorpresa in negativo è l'Uruguay, che dopo i due pari si ritrova terza e costretta a vincere per superare il turno.

Settima tappa Tour de France 2011: Cavendish fa il bis a Chateauroux

Il velocista inglese Cavendish
Mark Cavendish ha vinto la settima tappa del Tour 2011. L'inglese, velocista della HTC realizza la sua personale doppietta e, addirittura, raggiunge il traguardo di 17 corse vinte al Tour. Niente male per un corridore di 26 anni.
La lunga frazione Le Mans-Chateauroux è iniziata subito con una fuga ad opera del basco Perez dell'Euskaltel, Talabardon della Saur insieme Meersman e Delage della FDJ. I quattro arrivano ad ottenere un vantaggio massimo di 7', poi, però, il gruppo inizia a recuperare e li raggiunge ai -12 dall'arrivo. Lo sprint finale viene regolato da Cavendish che supera facilmente Petacchi e Greipel. Classifiche naturalmente immutate, se non fosse per quella a punti che conquista lo spagnolo Rojas a discapito del belga Gilbert.
Ritirati due nomi illustri di questo Tour: Tom Boonen e Bradley Wiggins, entrambi per delle gravi cadute.
Domani tappa di media montagna, con vari GPM di seconda e terza categoria. Arrivo per scalatori in cerca di riscatto o per fuggitivi.

Ecco i primi 10 della tappa:
1. Cavendish
2. Petacchi              s.t.
3. Greipel
4. Feillu
5. Bonnet
6. Galimzyanov
7. Hushovd
8. Turgot
9. Rojas
10. Hinault

Ottava tappa Tour de France 2011: Prime vere salite

L'ottava tappa del Tour de France 2011 è molto lunga (189 km) e con diversi GPM. Inoltre è particolarmente adatta a scalatori veloci in volata, anche se non mi sentirei di escludere la possibilità di una fuga da lontano.

Partenza:  Aiugurande
Arrivo:  Super-Besse Sancy

Esaminiamo ora, come di consueto, il percorso e l'altimetria.














In una frazione così impegnativa, è altamente probabile che Hushovd perda la maglia gialla a vantaggio di Evans e che il fuggitivo di giornata scalzi a Hoogerland la maglia a pois. Contador dovrà fare qualcosa per ridurre il proprio distacco dagli altri uomini di classifica e così anche Sanchez dell'Euskaltel. Tra i favoriti anche Gilbert e Vinokurov, adatti a questo tipo di corse.
E secondo voi chi vincerà? Commentate!

8.7.11

Copa América secondo turno: Girone A

Dopo la prestazione non troppo convincente con la Bolivia nella prima gara, l'Argentina cerca riscatto nel secondo impegno della fase a gironi. Un primo pareggio che deve essere subito riscattato, mentre l'allenatore argentino Sergio Batista schiera in campo lo stesso tridente d'attacco, lasciando fuori El Kun Aguero. La partita è Argentina-Colombia; nell'altra gara i colombiani avevano meritatamente vinto 1-0 sulla Costa Rica, andando in capo al Girone. L'altra partita da disputare nel secondo turno della fase a gironi del Gruppo A è Bolivia-Costa Rica. Insomma, la prima promette sicuramente più spettacolo della seconda. Partiamo proprio da qui. Questa è forse la prima vera gara in cui le due squadre sono a pari nel livello di organizzazione e di costruzione del gioco, e si vede fin dai primi minuti. Si sa che l'Argentina ha inevitabilmente un attacco più forte della Colombia (Messi, Lavezzi e Tevez), ma il problema per gli uomini di Batista è che i colombiani hanno una grande capacità nel chiudere gli spazi e ripartire in contropiede: inoltre, la formazione biancoceleste, dall'altra parte, lascia desiderare nella retroguardia. Perciò è la Colombia ad avere le prime palle-gol: al 20' Ramos si divora l'1-o da un passo, su cross dalla sinistra; il centravanti in scivolata la manda clamorosamente alta. Ma è poco dopo che i giocatori colombiani si stropicciano gli occhi increduli: lo stesso Ramos arriva in area, salta il portiere, arriva Burdisso che lo falcia. Sarebbe rigore netto ed espulsione, ma l'arbitro fa giocare, mentre arriva da dietro Moreno che conclude a porta vuota... sul fondo. Non si sa come abbia fatto a sbagliare, fatto sta che si rimane sullo 0-0. Altre occasioni meno nitide si susseguono da una parte e dall'altra, ma la sua vera opportunità di passare avanti la hanno anche i padroni di casa. Lavezzi viene mandato in porta dal filtrante di Messi, ma a tu per tu trova la splendida riposta di piede dell'estremo difensore Martinez. Nella ripresa la Colombia continua a resistere senza troppi problemi, inanzitutto perché gli attacchi argentini sono piuttosto sterili, e poi perché la formazione allenata da Gomez di può tranquillamente accontentare del pari per continuare a guidare il Girone A. Batista prova con due cambi a scuotere l'Argentina, ma il risultato è... due palle gol al 65' e al 67' per la Colombia: prima Armero sfiora il palo con un sinistro insidioso da posizione decentrata, poi Falcao costringe all'uscita rischiosa Romero. Non cambia partita ne risultato, ed è così che il ct prova il tutto per tutto: in campo la quarta punta Higuain. Nei minuti terminali è quasi assedio, con il nuovo entrato che svaria su tutto il fronte offensivo tentando di incidere. Alla fine il match si chiude inevitabilmente sul pareggio a reti inviolate. Per l'Argentina, un altro stop di fronte ai propri tifosi, un vero e proprio "FLOP AMERICA". Passiamo a Bolivia-Costa Rica. La prima squadra è favorita, prima di tutto perché la Costa Rica gioca con una squadra under-23, secondo perché è spinta dal pareggio argentino e vincere significherebbe arrivare in testa al Gruppo A insieme alla Colombia. Le due squadre non sono sicuramente le favorite, ma i limiti difensivi potrebbero dare origine ad una gara avvincente. I ritmi sono subito elevati, e la prima palla-gol è già al 13', quando la Bolivia sfiora il gol con un traversone dalla sinistra, sul quale non arriva per un soffio Marcelo Moreno. Risposta della Costa Rica con Martinez, che da un passo prova lo stacco, ma Raldes salva praticamente sulla linea al 26'. Il primo tempo non è nulla, però, in confronto allo spettacolo visto nella ripresa, che inizia dopo le ultime occasioni della prima frazione: per la Bolivia al 31', con il portiere Moreira che salva in allungo su un cross pericoloso. Poco dopo ci prova Campbell dall'altra sponda, ma la sua conclusione da fuori è bloccata. Nel secondo tempo la Bolivia scompare dal campo, non fa praticamente nulla, a parte un tiro al 50', con Marcelo Moreno che prova su punizione, deviato. Poi solo Costa Rica, che segna, si divora gol su gol, prende legni, sbaglia rigori e va anche in vantaggio di uomini. Andiamo con ordine: la rete dell'1-0 arriva con Martinez; passaggio profondo per Guevara, che tira ma il portiere la para, poi sulla respinta segna proprio l'altro centravanti. Poco dopo Mora di testa sfiora il raddoppio, ma palla sul fondo. Un' altra occasione per la Costa Rica è la punizione battuta da Campbell, che si stampa sulla traversa. Al 71' opportunità del raddoppio: Martinez arriva in porta, sbaglia, poi la da in mezzo per Mora. il suo tiro è respinto sulla riga dal difensore, ma con la mano. E' quindi rigore ed espulsione. Lo batte Guevara, ma clamorosamente l'estremo difensore boliviano risponde, poi sulla respinta ancora Guevara non riesce a metterla dentro. Al 76' la Bolivia rimane addirittura in 9, con l'espulsione di Flores, che commete un fallo, cammina sull'avversario a terra e poi applaude ironicamente la decisione arbitrale. Sulla seguente punizione è Guzman a calciare a rete: un'altra volta sfortunatissima la formazione in vantaggio, che coglie il palo. Un minuto dopo però, arriva il meritato 2-0, al 79': Mora aspetta intelligentemente, poi pennella un lancio profondo perfetto per Campbell, che scattato in posizione regolare fulmina il portiere con un gran piattone sinistro. La gara finisce qui, con la gioia costaricense, infinita per l'impresa compiuta. Delusione boliviana invece, perché ora per qualificarsi serve una vittoria obbligata con la Colombia e si deve sperare in risultati che aiutino la classifica, che a questo punto si presenta così dopo il secondo match: Colombia 4, Costa Rica 3, Argentina 2, Bolivia 1. Questo è il Gruppo A, con la clamorosa sorpresa; i padroni di casa si ritrovano in terza posizione, quasi costretti a vincere nella terza ed ultima partita del girone qualificatorio, accarezando addirittura l'orribile presagio di una eliminazione subito. Vedremo come andrà a finire, manca poco ai quarti...

7.7.11

Settima tappa Tour de France 2011: Un'altra tappa per velocisti

La settima tappa del Tour de France 2011, che si disputerà domani, è molto lunga (218 km), ma è assolutamente piatta e sarà preda dei velocisti, senza però escludere la possibilità di una fuga da lontano.

Partenza:  Le Mans
Arrivo:  Châteauroux

Esaminiamo ora, come di consueto, il percorso e l'altimetria.
















Le varie maglie non dovrebbero cambiare proprietario, ad eccezione della maglia verde della classifica a punti, che il belga Gilbert potrebbe perdere a vantaggio dello spagnolo Rojas e del campione del mondo Hushovd.
E per la vittoria di tappa chi saranno i favoriti? Commentate!

Sesta tappa Tour de France: Show norvegese di Boasson Hagen e Hushovd

Il norvegese Boasson Hagen alla partenza
Una vera e propria festa norvegese nella sesta tappa del Tour 2011: nella immensa frazione di 226 km il velocista della Sky Boasson Hagen ha battuto tutti gli avversari in cima allo strappo di Lisieux, lungo un paio di km. Secondo l'australiano Goss della HTC (il compagno Cavendish si è staccato e non ha disputato la volata) e a seguirlo l'altro norvegese Hushovd, che riesce nell'impresa di tenere la maglia gialla conservando un vantaggio di un secondo sullo scalatore australiano Evans.
Come al solito, ad inizio tappa, si è sganciata una fuga composta dal "nostro" Adriano Malori della Lampre insieme a Roux, Duque, Hoogerland e Westra, raggiungendo un vantaggio massimo di 11'.
Poi Malori ha proseguito con l'olandese Westra fino a 27 km dall'arrivo, per poi continuare da solo in una coraggiosa azione individuale giunta al culmine a soli 3 km dal traguardo. Il parmense, comunque, ha conquistato il "numero rosso", assegnato al corridore più combattivo di giornata. Quando è iniziato lo strappo Contador è stato tra i primi a scattare, ma il tentativo più incisivo è stato quello dell'ex-campione francese Voeckler, ma alla fine è stato il giovane Edvald Boasson Hagen, pilotato dal compagno di squadra Gareth Thomas, ad alzare le braccia al cielo.
Lo statunitense Leipheimer è caduto a circa 5 km dal traguardo ed è arrivato con oltre un minuto di ritardo, con lui è arrivato John Gadret. Samuel Sanchez, invece, ha accusato circa mezzo minuto di ritardo.
Per il resto invariata la classifica generale (Hushovd resta il leader), quella a punti (Gilbert), mentre uno dei fuggitivi di giornata, Johnny Hoogerland, ha conquistato l'ambita maglia a pois.
Domani ci sarà un'altra tappa per velocisti, ma questa sarà nettamente meno ondulata e più appetibile ai vari Cavendish e Petacchi, che oggi si sono inevitabilmente staccati nel finale.

Ecco i primi 10 all'arrivo:
1. Boasson Hagen
2. Goss                       s.t.
3. Hushovd
4. Feillu
5. Rojas
6. Vichot
7. Gilbert
8. Ciolek
9. Marcato
10. Jeannesson

Calciopoli 2: AGNELLI

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha ieri parlato in pubblico dello scudetto 2006 e del mercato bianconero. C'è stata la presentazione delle nuove maglie, che verranno utilizzate dalla squadra torinese nella prossima stagione. Da Quagliarella e Marchisio, con le maglie d'allenamento o relax, a Del Piero, Pirlo e Buffon, rispettivamente con la prima, la seconda divisa e quella del portiere. Significativo il colore della seconda maglia, il rosa, che rimanda alla primissima divisa juventina, con una stella dal contorno nero. Ma non vi scrivo il post per comunicarvi questo. Esatto, perché in seguito Agnelli ha parlato anche di Calciopoli e di mercato. Vi riportiamo il discorso rilasciato ai tifosi e naturalmente a tutti gli altri ascoltatori dal numero 1 bianconero. "Sono state giornate abbastanza concitate, prima di entrare nel merito vorrei fare un paio di riflessioni. La prima è la serenità d'animo di Del Piero e Buffon, che hanno risposto alle vostre domande sul 2006, su un campionato finito sul campo con 91 punti, con la massima tranquillità. All'epoca molti giocatori dell'Inter dicevano off the record: Questi ci asfaltavano. Non lo ripeterebbero mai, ma lo dicevano. Ripeto, quella squadra ha fatto 91 punti e i giocatori che hanno vinto sul campo e si sono visti togliere il titolo hanno la massima serenità." ... "La seconda riflessione parte dal 28 Aprile 2010, quando a margine dell'assemblea azionisti Exor John annunciò un cambiamento societario importante, con un rinnovamento forte a livello dirigenziale che sarebbe avvenuto presto, e il preannuncio dell'esposto per la revoca dello scudetto 2005-2006. Il principio della richiesta era basato sulla parità di trattamento. Vi leggo un passaggio illuminante dell'esposto: «Gli organi federali possono tuttavia non intervenire e non assegnare il titolo se anche le squadre non sanzionate hanno tenuto comportamenti poco limpidi». Poi il presidente bianconero prende il resoconto di Palazzi e legge il passaggio in cui il procuratore federale parla dell'Inter e del «consenso preventivo alla designazione degli arbitri» che secondo Palazzi è attribuibile al club nerazzurro. «Si è detto tanto in questi giorni, quello che è il nostro timore è che si decida di non decidere, sarebbe la scelta peggiore, sarebbe deleterio in un momento come questo del calcio italiano, uno dei più bassi, un esempio di non credibilità. Abbiamo chiesto parità di trattamento e crediamo che dalle dichiarazioni di Palazzi qualcosa di poco limpido emerga. Io voglio rispetto dalle istituzioni, rispetto verso la Juve, verso i dirigenti, verso i calciatori, verso una società che ha fatto la storia del calcio italiano, verso una società che ha fornito alla Nazionale 27 giocatori su 44 nelle quattro finali vinte di Coppa del Mondo. Io chiedo rispetto, aspettiamo la decisione del Consiglio Federale. Noi siamo l'unica società ad aver avuto danni patrimoniali per centinaia di milioni di euro, abbiamo i mezzi per muoverci anche al di fuori della Giustizia Sportiva. Per il momento non lo facciamo, aspettiamo. Se revocano lo scudetto all'Inter per quanto riguarda la Giustizia Sportiva finisce qui. Per quella ordinaria valuteremo." Per finire il presidente comunica qualche notizia riguardo al mercato. "Per chiudere il cerchio, dobbiamo tornare a vincere sul campo e questo è uno stadio che ci darà un grosso vantaggio per economia e ambiente. Pirlo è uno dei migliori centrocampisti al mondo, perché ci fa fare un salto di qualità che non ha pari rispetto a tantissimi altri giocatori." Ed infine "Per i prossimi sappiamo cosa stiamo cercando. Voi li definite top player, sono sicuramente giocatori di grande qualità ma vogliamo acquistare giocatori al giusto prezzo senza fare aste, l'anno scorso la migliore operazione l'abbiamo fatta a fine agosto (Quagliarella, Krasic). Higuain, Sanchez? Le condizioni non devono essere quelle di un'asta agguerrita." Chiude con queste parole il suo comunicato Andrea Agnelli. Ed ora, dopo queste parole serie e decise, vedremo quale sarà la decisione che verrà presa il 18 Luglio in riguardo all'assegnazione dello scudetto, ma non finisce qui... !!!

Calciopoli 2: LA RELAZIONE DI PALAZZI

Si aprono nuovi scenari relativamente allo Scudetto del 2006 che le vicende di Calciopoli hanno visto revocare alla Juventus per poi essere assegnato all'Inter del presidente Massimo Moratti.
Dopo che il procuratore federale Stefano Palazzi la scorsa settimana ha disposto l'archiviazione degli illeciti sportivi per prescrizione, senza però disporre l'archiviazione della questione relativa all'assegnazione dello scudetto, oggi sono arrivate, riportate dall'Ansa, le sue opinioni su quanto emerso successivamente nel processo di Napoli denominato Calciopoli-2, contenute nella relazione consegnata al presidente della FIGC Giancarlo Abete.
Nella sua relazione Palazzi parla soprattutto della società nerazzurra, evidenziando il ruolo centrale del defunto presidente Giacinto Facchetti, protagonista in molte telefonate tirate in ballo nel processo di Napoli. L'aggravamento della posizione dell'Inter è dovuta, evidenzia Palazzi, al fatto che le telefonata di Facchetticon Bergamo e Pairetto avvenivano sempre in concomitanza delle gare dell'Inter e riguardavano i soggetti coinvolti in quelle partite.
Nello specifico, per Facchetti il procuratore parla di responsabilità "diretta ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale, mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparizalità e indipendenza in violazione del pre vigente articolo 6 del codice di giustizia in vigore all'epoca e oggi sostituito dall'articolo 9. Oltre alla responsabilità dei singoli tesserati, ne conseguirebbe, sempre ove non operasse il maturato termine prescrizionale, anche la responsabilità diretta e presunta della società".
La posizione del presidente Moratti invece è quella configurata dall'art. 1: "Comunque informato della circostanza che il Facchetti avesse contatti con i designatori, come emerge dalle telefonate commentate, nel corso delle quali è lo stesso Bergamo che rappresenta tale circostanza al suo interlocutore. (...) Ne consegue che la condotta del tesserato in esame, Moratti, in considerazione dei temi trattati con il designatore e della frequenza dei contatti intercorsi, appare in violazione dell'art. 1 CGS vigente all'epoca dei fatti, sotto i molteplici profili indicati".
Non viene risparmiato neanche il Milan, in particolar modo Leonardo Meani. Secondo Palazzi le condotte del rappresentante dei rossoneri configuravano sicuramente un illecito sportivo. Successivamente la posizione della società rossonera è stata leggermente ridimensionata, riducendosi ad una pena di solo 8 punti di penalizzazione in classifica nel campionato successivo (con lui fu condannato anche il presidente Foti della Reggina; in entrambi i casi non si può trattare di prescrizione in quanto sono stati già sottoposti a giudizio e relativa pena).
In definitiva, considerando le posizioni dei soggetti presi in considerazione, Palazzi avrebbe assolto Zamparini del Palermo e Zanzi dell'Atalanta. Avrebbe invece condannato ai sensi dell'art. 1 del codice di giustizia sportiva che parla di lealtà sportiva anche Cellino (Cagliari), Campedelli (Chievo); Foschi (Palermo), Gasparin (Vicenza), Governato (Brescia), Corsi (Empoli), Spalletti (allenatore Udinese). Colpevole di illecito insieme alla società nerazzurra sarebbe stato anche il presidente del Livorno Spinelli.
Vedremo adesso come, alla luce di queste considerazioni, si comporterà il Consiglio federalenelle prossime riunioni del 5 e - soprattutto - del 18 luglio. Sarà la Federcalcio ad esprimersi in termini definitivi sulla sorte dello Scudetto del 2006. La relazione di Palazzi, piuttosto dura nei confronti dell'Inter, potrebbe produrre una nuova, clamorosa pagina nell'ambito dello scandalo più grande che la storia del calcio italiano abbia mai conosciuto. E che giustizia venga fatta...

Google cambia Picasa e Blogger: integrazione con Google+

Google, da quando ha presentato il nuovo social network Google+ ha messo in atto una serie di modifiche riguardanti i suoi prodotti.
Vale a dire unificare sulla scia di Google+ tutti i prodotti made in Mountain View.
Ed i primi 2 a "farne le spese" sono appunto Picasa e Blogger, che da agosto muteranno il propio nome rispettivamente in "Google Photos" e "Google Blog".
Ciò non dovrebbe però toccare Youtube, il cui nome dovrebbe restare invariato.
Questo stravolgimento dei nomi era già successo per Jotspot(Google Sites) e Grand Central(Google Voice).
Ricordiamo inoltre che Google definisce ciò "la più grande innovazione della casa di sempre".

Insomma Google+ da quanto "casino" sta facendo dovrebbe essere una novità?
Commentate!

6.7.11

Sesta tappa Tour de France 2011: tappa difficile

Tappa difficile, poca pianura e tanta montagna per 3 GPM: in sintesi la tappa di domani, di 226 km.

Partenza-->Dinan

Arrivo-->Lisieux

Vediamo quindi le consuete cartine ed altimetrie...



Come detto, 3 sono i GPM di domani, di cui ben 2 sono di terza categoria
Arrivo in leggera pendenza, preceduto comunque da uno strappo abbastanza intenso.
Tappa da fuga?
Non propio, perché comunque qui le altimetrie sono importanti, ed i 226 km di domani si faranno sentire nel tempo.
Tappa che dovrebbe far cambiare il propietario delle varie maglie, sopratutto quella dello scalatore, ma anche Hushovd è avvertito.
Commentate!

Juventus: Spunta la pista Obi Mikel

Il nigeriano del Chelsea Obi Mikel
E' ormai noto che la Juventus è alla disperata ricerca di un centrocampista di qualità e quantità, e l'identikit potrebbe corrispondere al giovane nigeriano John Obi Mikel.
Infatti, il ventiquattrenne del Chelsea potrebbe non rientrare nei piani del nuovo allenatore del club Villas Boas, il cosiddetto "Special Two", e la Juventus ha visto inasprirsi, negli ultimi giorni, le altre trattative in piedi per lo svizzero Gokhan Inler, il cileno Arturo Vidal e il francese Lassana Diarra. Così si sarebbe buttata a capofitto sul nazionale nigeriano. Ancora una volta il problema potrebbe essere, però, l'eccessivo costo dell'operazione. I "Blues" valutano il centrocampista circa 16 milioni di €, ma la trattativa è stata confermata anche dal quotidiano inglese Daily Mail e sarebbe già a buon punto. Ora però bisogna vendere con Momo Sissoko e Felipe Melo già sul piede di partenza. Il maliano interessa al Napoli e il brasiliano ha avuto contatti con il Malaga, ma lo cerca anche il Real di Mourinho.

Quinta tappa Tour de France 2011: tante cadute e Cavendish trionfatore

Le cadute sono state il filo conduttore di questa quinta tappa del Tour de France, e che hanno fatto già "una vittima" (un ritiro ovviamente). A farne le spese è Brajkovic, ciclista che corre per i colori della RadioShack.
La sua è stata una botta abbastanza forte, che non ha dato scampo al corridore Jugoslavo.
Vittima di una di queste cadute anche Boonen, con circa 15 minuti di distacco dal gruppo(cade ai -40); insieme a lui vanno giù per terra anche Wiggins, Gesink, Stegmaans, Sorensen, Chavanel ed un inedito Contador, che cade sempre per colpa della sua posizione (in fondo al gruppo).
Per la cronaca al km 0 si va subito all'attacco ad opera di 3 corridori, ma una volta raggiunti (l'attacco non va in porto) si crea una fuga che riesce ad andarsene composta da 4 corridori:
Sebastien Turgot (Europcar), Josè Ivan Gutierrez (Movistar), Tristan Valentin (Cofidis) ed Anthony Delaplace (Saur – Sojasun).
Nulla da fare per loro, però, che vengono ripresi a meno di 50 km dall'arrivo.
Ma c'è di nuovo un altro attacco da parte di 2 corridori: i francesi Voeckler e Roy ma vengono riacciuffati anch'essi.
Volata finale semplicemente magnifica con Cavendish che festeggia la sua 16° vittoria di tappa al Tour. Maglie delle varie classifiche invariate fino ad oggi.
Ed è ancora una partita a scacchi...

Intanto un video per ricordare tutta la passione che ci ha messo Brajkovic per questo Tour...

Commentate!

Copa América primo turno: Girone C

Abbiamo concluso dicendo che questa è la Copa América delle sorprese, e non ci sbagliavamo: l'Argentina ed il Brasile, le principali favorite per il titolo, sono state fermate da due squadre che già assaporerebbero il fatto di passare il girone eliminatorio (Bolivia e Venezuela), con tutto il rispetto per le nazionali in esame. Fermate sul pareggio. Ma soprattutto non hanno mai dimostrato una vera supremazia sul campo. Bene, ora tocca all'Uruguay, altra big, che dovrà vedersela con la squadra forse più inaspettata del torneo: il Perù. E chissà se la storia si ripeterà; inoltre, l'altra sfida in programma e che promette grande spettacolo è Cile-Messico. Il Cile di Sanchez ed Isla contro un Messico under-23. Esatto, perché la rappresentativa messicana, come quella della Costa Rica, dovrà disputare la competizione con giocatori al disotto dei 23 anni, dato che gli altri "grandi" saranno impegnati nella Gold Cup organizzata dalla CONCACAF. Partiamo con il match che vedrà impegnate Uruguay e Perù. La partita nei primi venti minuti è caratterizzata da uno sterile tentativo uruguaiano di tenere il possesso del gioco e del campo, di dominare, ma gli avversari si oppongono. Dobbiamo aspettare la metà del primo tempo per la prima conclusione pericolosa: Suarez arriva al limite dell'area e tira, ma la sfera esce a lato rispetto alla porta difesa dal portiere peruviano, non di molto. E' però il Perù a passare inaspettatamente in vantaggio: poco dopo, infatti, lancio splendido di Guevara in profondità, che pesca Guerrero in posizione regolare, dimenticato completamente dai difensori; la punta dell'Amburgo controlla bene, va in area, mette a sedere Muslera e insacca a porta vuota. E' 1-0. La risposta della "Celeste" non si fa attendere, anche un po' timida: un colpo di testa di Lugano e due tiri pericolosi di Forlan svegliano l'Uruguay; uno di questi è la punizione calciata splendidamente al 42' dalla'attaccante madrileno, sponda Atletico, ma respinta dall'attento portiere. Quando mancano solo 20 secondi alla fine del minuto di recupero arriva il meritato pareggio: Lodeiro fa un buon lavoro e serve una palla splendida a Suarez, che di fronte alla porta la lascia scorrere e poi imbuca in rete di piattone. Nella ripresa l'Uruguay è più accesa, anche se è il Perù ad avere la prima opportunità: ci prova Advincula in contropiede, ma para Muslera. Clamorosa palla-gol a metà del secondo tempo per gli uruguaiani: errore difensivo, quindi Suarez ne approfitta per mandare in porta Forlan: il centravanti calcia di sinistro alle stelle da buona posizione, divorandosi il possibile 1-2. La reazione peruviana è affidata a Guerrero, che arriva al vertice dell'area e poi scarica dietro per il neo entrato Vargas, ma il mancino del giocatore della Fiorentina è a poco dal palo. Nel finale ancora il Perù sbaglia incredibilmente l'occasione del vantaggio: al 90' traversone dalla sinistra di Vargas per Guerrero, che in tuffo di testa dal vertice dell'area piccola la prende malissimo e la manda sul fondo. Termina 1-1, e si conferma il fatto: nessuna delle tre grandi (Argentina, Brasile, Uruguay) è riuscita a sbarazzarsi di una squadra sicuramente non alla sua altezza, anzi; a parte i verdeoro l'Argentina e la Celeste hanno rischiato di perdere, andando sotto per 1-0, ma poi recuperando il risultato sull'1-1. Vediamo ora cosa è successo nella sfida Cile-Messico. Anche qui si diceva: "Per il Cile sarà quasi un allenamento, visto che il Messico ha gli under-23" oppure "Con giocatori come Sanchez per il Cile sarà una scampagnata, da pendere alla leggera, essendo una favorita per il titolo". Purtroppo però, i cileni la prendono forse troppo alla leggera. Convinti in modo eccessivo della propria superiorità, sprecano un'occasione dopo l'altra, come a pensare che prima o poi arriverà il gol. Già dopo 5 minuti Alexis Sanchez tira fuori davanti al portiere, e questa è la palla-gol migliore, prima di altre meno nitide buttate alle ortiche. Ci prova anche il giovane Messico, che al 18' prova con Giovanni Dos Santos: Contreras salva con una scivolata pericolosa ma efficace. Il portiere messicano Michel non si lascia sfuggire nulla, essendo sempre pronto all'intervento e ad uscire, come quando al 29' prova il pallonetto Suazo, dopo una sua uscita kamikaze, ma l'estremo difensore blocca. La beffa al 41': punizione innocua a metà campo del Messico, che poi va al cross con Dos Santos. Un mezzo rimpallo favorisce lo stacco di Araujo, che segna in qualche modo l'1-0 del vantaggio messicano. Difesa cilena ferma, come ad esempio anche il portiere Bravo, che viene uccellato in maniera incredibile. Nella ripresa scende in campo un Cile quasi scioccato dallo svantaggio, fischiato e producente gioco lezioso. Suazo è spento, sciupa tutto, non importa quanto vicino alla pota si trovi, è uguale. Il Messico comincia a dominare tranquillo, ma commette lo stesso errore del Cile. Tutto comincia con un cambio cileno: esce Beausejour, per far spazio a Paredes. Non che il neo entrato abbia fatto chissà che, anzi. Però il suo ingresso in campo coincide con la rinascita del Cile. Mentre i centroamericani diventano sempre più superbi dell'1-0, il Cile piano piano comincia a prendere in mano il pallino del gioco. Le azioni offensive si fanno frequenti, e comunque gli uomini allenati da Tena non si svegliano, almeno fino alla doccia fredda. Al 67' corner dalla destra, un rimpallo ed ecco il pareggio: è proprio Paredes a spingerla dentro di punta da un passo. Ok, ma la sveglia non suona ancora. Dobbiamo attendere il 73': stesso calcio d'angolo, sul primo palo si eleva altissimo Vidal, uomo di mercato caldissimo in questi giorni, che di testa la angola sotto l'incrocio dei pali, per l'1-2 in poco più di 5 minuti. Il Messico suona il campanello d'allarme, si sveglia da un sogno troppo bello, ma è anche troppo tardi. Il Cile domina, ma le sorprese non sono finite. Al 90' gli uomini in maglia rossa si fanno ancora sorprendere all'interno dell'area, rischiando di farsi fare la rete del 2-2: Pacheco viene lasciato tutto solo di concludere, ma in qualche modo la sfera va in corner. Non c'è più tempo, vince il Cile 2-1 in rimonta, superbo e poi costretto a rincorrere, come del resto ha fatto anche il Messico. E poteva essere punito anche in modo peggiore... Quindi, nel Girone C abbiamo visto sicuramente più gol di quanti ce ne siano stati prima, per un complessivo di 8 reti in 6 gare. La Copa América comincia a farsi più interessante, mentre già si ripreparano le squadre per la seconda partita del girone eliminatorio. La classifica del Gruppo C: Cile 3, Uruguay e Perù 1, Messico 0, ovviamente. La competizione è ancora lunga, e la Copa delle sorprese è appena iniziata... !!!

5.7.11

Quinta tappa Tour de France 2011: poca pianura ma tanto vento

Vento potrebbe essere la parola chiave della tappa di domani.
E' infatti una tappa, quella di domani, che presenta molte asperità e se il vento dovesse tirare dal mare, sarebbe veramente una tappa difficile(magari anche con tempo instabile).
Partenza-->Carhaix

Arrivo-->Cap Fréhel

Vediamo quindi il profilo altimetrico e la mappa:


Nei 165 km circa di domani si individua un GPM ma, stranamente, seppur i corridori viaggeranno nella parte finale sul lungomare, i saliscendi non saranno pochi.
Tappa da fuga?
Può essere, ma bisogna tener conto che bisognerebbe almeno essere in 6-7 per arrivare al traguardo da soli.
Le classifiche invece(almeno quella dello scalatore) rimarranno invariate, compresa quella della maglia gialla; ma tutto può succedere.
E ovviamente, la volata è sempre dietro l'angolo...

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Quarta tappa Tour de France 2011: volata magica

Contador è beffato solo per pochi centimetri da Evans
Volata magica quella della quarta frazione di questo Tour de France sotto delle nubi cariche di pioggia.
Vince l'australiano Evans, contro Contador, ma solo per pochi centimetri di gap.
Per la cronaca: pronti via, scatto (dopo 9 km dal via) e fuga ad opera di 5 corridori:
Izagirre, Hoogerland, Roy, Erviti e Kadri che fanno impallidire abbastanza il gruppo fino ai -3 km, punto di ricongiungimento. Nessuna caduta importante, ma tante le forature in questa tappa ondulata.
Ritornando alle ultime fasi della gara, a circa 1,5 km dall'arrivo c'è l'attacco del "Matador" Contador, il quale viene però subito controllato dal belga Gilbert sulla salita del Mur de Bretagne.
Vince come detto Evans, ed il motivo è il fatto che Contador che durante la volata tiene le mani alte sul manubrio mentre Evans sotto.
Ma si deve andare al foto finish per controllare il vincitore, e Contador perde, seppur avesse alzato una mano verso il cielo in segno di esultanza.
Leader comunque invariati per la maglia a punti e la classifica generale, mentre per la "maglia a pois" (miglior scalatore) la dirige Evans: doppia gioia quindi.
Che i big siano scesi in campo?

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Copa América primo turno: Girone B

Abbiamo visto cosa è successo nelle prime due gare del Girone A, ma ora passiamo a quelle del Gruppo B, formato dal Brasile, dal Paraguay, dall'Ecuador e dal Venezuela. La partita già scritta, sulla quale ci saremmo aspettati moltissimi gol da una parte, era sicuramente Brasile-Venezuela. Logicamente, l'altro match non poteva che essere Paraguay-Ecuador. Ora andremo a vedere come è veramente andata per la squadra di Menezes (allenatore del Brasile). La gara inizia subito con il primo tentativo brasiliano, che al 2' tira nello specchio con una conclusione abbastanza telefonata di Robinho dalla distanza. La gara procede a ritmi piuttosto blandi, il Venezuela applica una grande tattica difensiva, negando quasi ogni spazio al Brasile, in avanti con il trio delle meraviglie: Neymar, Robinho e Pato. A centrocampo i verdeoro non sussistono, proprio non ci sono, come testimonia uno spentissimo e deleterio Ganso. Ma è proprio il Papero ad essere il più pericoloso nel primo tempo: il centravanti del Milan si accomoda sul destro un pallone in area al 27', poi scarica un destro micidiale che lascia il segno sulla traversa e non entra. Al 32' ci riprova ancora l'attaccante, ma il suo tiro è bloccato in due tempi dal portiere. Al 38' un'altra palla-gol clamorosa per il Brasile: la formazione schierata da Menezes riparte in contropiede, manda in porta Robinho: il fresco Campione d'Italia col Milan prende la mira e poi calcia, e con portiere battuto arriva il difensore in scivolata ad intercettare questa conclusione precisa sì, ma un po' troppo lenta. C'è stata anche una contestazione dei brasiliani che dicevano che l'avesse salvata col braccio, ma dal replay si capisce che in verità è stato compiuto un vero miracolo: in qualche modo il venezuelano è riuscito ad intercettare la sfera con la spalla. Nel finale primo tempo si sfiora la rissa: al 45' Neymar viene lanciato in porta, per poi fallire miseramente sul fondo (complice una deviazione). Al duplice fischio dell'intervallo l'allenatore avversario insulta il giovane per non essersi fermato mentre un loro giocatore era a terra, ma essendo le parole in spagnolo Neymar non comprende il messaggio. A quel punto intervengono i compagni a placare le anime. Al 55' un'imbucata centrale pesca Pato, che però non controlla dovutamente bene e se la perde. C'è tempo per due incursioni venezuelane dall'altra parte, con il miglior Rondon protagonista, ma nulla si fatto. Finisce tra i fischi del pubblico per il Brasile, 0-0; neanche qui la carreggiata di gol già prescritta non è arrivata. Delusione infinita per i nemici principali dell'Argentina in questo torneo, mentre ora andiamo a vedere cosa è successo in Paraguay-Ecuador. Questo match era sicuramente più equilibrato del precedente. Partita subito equilibrata, nella quale i padroni sono stati i portieri. Con un deludente Ivàn Piris per il Paraguay, ma anche un grandissimo Estigarribia, che costruisce la prima azione paraguaiana: numero fantastico sulla sinistra e palla rasoterra per la conclusione di piattone dell'atalantino Barreto: la sfera è però troppo centrale ed il portiere Elizaga, 39 anni, manda in corner. Elizaga verrà senza dubbio proclamato, poi, migliore in campo. Nei primo minuti è soprattutto Paraguay, con Santa Cruz in grande spolvero; la seconda palla-gol è per Ortigoza, che di pura forza indirizza di punta la palla verso l'angolino del primo palo, ma il solito Elizaga sale in cattedra e la toglie dalla porta. Piano piano inizia a prendere in mano il pallino del gioco l'Ecuador: tutto comincia con un'opportunità per "Chucho" Benìtez degli ecuadoregni, che da solo si beve tre dei quattro difensori addossati su di lui, in velocità: arrivato di fronte all'estremo difensore finta e lo salta, ma arriva puntuale un giocatore paraguaiano a sbrogliare la propria nazionale dai guai. L'Ecuador si fa coraggio e prova sempre di più, con le frequenti iniziative di Valencia, giocatore del Manchester United, e le conclusioni verso la porta di Villar di Caicedo. Nella ripresa torna a dominare il Paraguay, anche grazie all'infortunio di Valencia, che rischia di saltare il prossimo impegno con il Venezuela. Esce anche Lucas Barrios (della rappresentativa paraguaiana) per far posto a Valdez, che è subito protagonista. Ma niente da fare: Elizaga è insuperabile sta sera. il portiere ecuadoregno salva sugli stesi Ortigoza e Estigarribia: l'ala sinistra dell'Albirroja fa la stessa splendida giocata espressa nel primo tempo, mette il pallone in mezzo perfetto per lo stacco impetuoso di Santa Cruz: sfera all'angolino e mentre già il centravanti esultava arriva in volo disperato Elizaga a parare in corner. Non ci crede nessuno, nemmeno lui; un miracolo impressionante slava dallo 0-1 l'Ecuador, che tiene fino alla fine. Termina anche questa gara 0-0, per la gioia dei portieri che hanno mantenuto le proprie reti inviolate. Insomma, le due partite del GIRONE B sono terminate senza alcun gol, con due pareggi secchi secchi. Ed il bilancio della Coppa diventa ancor più noioso: solo 3 gol in 4 gare, e sono davvero pochi. Vi stiliamo la classifica infine, giusto per il gusto di farlo, visto che non sarà difficile immaginare: Brasile, Ecuador, Paraguay e Venezuela tutte a 1. Probabilmente la situazione si sbloccherà nelle prossime giornate... Comunque, è la Copa América delle sorprese, e siamo ancora all'inizio...!!!

4.7.11

Quarta tappa Tour de France 2011: frazione frastagliata

La tappa di domani sarà sicuramente importante per la classifica: salite, discese, ma poca pianura.

Partenza-->;Lorient

Arrivo-->;Mur de Bretagne

Vediamo subito la mappa...


...e l'altimetria

2 i GPM di questa frazione (l'ultimo di 3a categoria) che di certo non fanno ridere (tanto).
La tappa è praticamente un saliscendi con poca pianura, qui se i fuggitivi ci provano, devono partire almeno in 10 per avere una fine certezza di arrivare al traguardo e giocarsela sullo strappo finale.
Il dislivello massimo sul livello del mare è di 293m con il Mur de Bretagne: salita significativa di questa tappa e cara ai cittadini di quelle parti...
Non molto altro da segnalare, se non i chilometri: 172,5 km.
Non è molto, ma se ci fosse vento contrario o anche solo laterale sarebbero dolori...

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Finale 3a tappa Tour de France 2011: Farrar ricorda Weylandt

Il velocista Farrar, vincitore a Redon
E' stata la tappa più commuovente fino ad oggi (ma credo di questa edizione) del Tour de France:
Il velocista americano Tyler Farrar si è aggiudicato la tappa odierna, facendo un gesto (una "W") in ricordo dell'amico Weylandt, corridore coinvolto in un fatale incidente al Giro, a cui l'americano era molto legato.
Per la cronaca, inizio tappa come quella passata: fuga al primo in tentativo (ad 1 km dall'inizio) che va subito in porto ad opera di Ruben Perez Moreno, Josè Ivan Gutierrez, Maxim Bouet, Niki Terpstra e Michael Delage.
Il loro vantaggio massimo si è attestato sui 8'10" ma dalle 12.15 ha incominciato a tirare la Garmin, vincitrice nella crono a squadre di ieri, ed in poco tempo il vantaggio è diminuito (vengono ripresi ai -9).
L'unico GPM (in cima ad un ponte di tre chilometri sulla Senna) se lo è aggiudicato il francese Delage, così come il traguardo intermedio.
Vince come detto Farrar per un soffio (solo 2 cm) sul francese Feillu della Vacansoleil. Solo quinto l'inglese dell'Isola di Man Cavendish che, come lo spezzino della Lampre Alessandro Petacchi, aveva sbagliato nel prendere l'ultima e decisiva curva a 200m dal traguardo.
La maglia gialla rimane comunque al norvegese Hushovd così come la maglia a pois a Gilbert e Rojas (terzo nella tappa odierna) vestirà invece la maglia verde della classifica a punti.
Domani stessa storia con un'altro GPM: Mur de Bretagne (6,9%) che sarebbe poi l'arrivo finale.
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3.7.11

Terza tappa Tour de France 2011: 198 km di velocità

Tappa dedicata agli specialisti della velocità quella di domani...e per i fuggitivi.

Partenza-->Olonne sur Mer

Arrivo-->Redon

Ma andiamo a vedere con calma il profilo altimetrico e la localizzazione...

Tappa che in teoria sarebbe in pianura ma i francesi dal canto loro sono riusciti a mettere una salita di 4° livello, arrivo finale comunque in completa pianura.
E se i fuggitivi riescono ad andare via subito, il gruppo dovrà rincorrerli per tutta la frazione, ma credo che comunque verranno ripresi dopo lo strappo.
Tappa comunque frastagliata nella prima ed ultima parte della tappa ed più pianeggiante nel tratto centrale.
Tappa decisiva per la maglia gialla, visto che Hushovd dovrà praticamente vincere questa frazione per mantenere la maglia gialla.
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Copa América primo turno: Girone A

Si sono svolte le prime due partite della Copa América 2011 in Argentina: le gare in programa erano Argentina-Bolivia e Colombia-Costa Rica. Queste due gare hanno riservato non poche sorprese, soprattutto riguardanti la rappresentativa della nazione organizzatrice del torneo (in poche parole, l'Argentina). La gara è subito avviata meglio dai i biancocelesti, che sfiorano il gol con un colpo di testa del bomber del Man. City Carlos Tevez. L'Argentina prova qualche trama anche con Lavezzi e Messi, che parte da dietro, ma con pochi risultati. La risposta della Bolivia dopo 20 minuti, con due conclusioni abbastanza deboli che non impensieriscono il portiere Romero. Poi c'è spazio per la bella triangolazione Messi-Lavezzi, ma il tiro del giocatore partenopeo è a lato. Alla mezz'ora il gran tiro di Tevez viene messo in corner dall'estremo difensore avversario; ci prova ancora Lionel Messi, ma la sua conclusione è debole: tuttavia, la sfera sfugge dalle mani del portiere ed arriva a Cambiasso, che però non riesce ad insaccarla. Il centrocampo argentino è troppo stanco, a volte non lucido, ecco perché non arrivano vere palle-gol: si chiude quindi il primo tempo sullo 0-0, dopo un ultimo tentativo sballato del biancoceleste Banega. Nella ripresa Argentina super offensiva: non entra Pastore come ci si aspettava, ma Angel Di Maria. La formazione in uso è quindi una specie di 4-2-4, con lo stesso giocatore del Real e Lavezzi larghi, mentre al centro Tevez e La Pulce. Ed ecco la beffa: al 48' passa incredibilmente in vantaggio la Bolivia. Calcio d'angolo battuto per Edivaldo, che di tacco la gira lentamente sul primo palo: qui è saggiamente appostato Banega, che ha tutto il tempo di rinviare ma invece commette una papera pazzesca, la palla gli passa sotto le gambe ed è gol, con Romero incolpevole. Edivaldo segna in teoria, ma in pratica è autogol di Banega. Dall'altra parte vuole pareggiare Messi, ma il suo tiro è parato. Al 66' opportunità colossale per la Bolivia, sciupata: Martins si invola a rete, cerca di saltare il portiere che gli sporca la palla, poi lui si reimpossessa della sfera e calcia addosso a Romero. Poco dopo risponde Di Maria che manda di poco a lato. Ricordatevi il minuto: al 71' entra Sergio Aguero per Lavezzi. Giusto il tempo di entrare che Aguero sfiora il gol con una conclusione a lato di mancino dopo una splendida incursione in area. E' la prova del gol per l'Argentina: al 76' arriva un cross dalla sinistra, Burdisso fa la sponda di petto per Aguero, che inventa un destro al volo micidiale sotto l'incrocio dei pali opposto. Imparabile ed 1-1. Al 79' sarebbe stato incredibile se avesse segnato: Aguero vicinissimo alla doppietta. Con la sua solita percussione in area semina panico, poi prova un tiro d'esterno destro sul secondo palo: respinge il portiere, poi sul rimpallo arriva Di Maria a botta sicura, ma calcia alle stelle. Rammarico enorme per l'Argentina, che a 5 dalla fine salva con Mascherano un azione insidiosa; lo stesso mediano del Barça va vicino al gol con un tiro da fuori. Nei minuti finali occasione per Tevez, ma niente da fare. Finisce 1-1, e la Bolivia si guadagna un punto sofferto quanto clamoroso, e davvero rocambolesco da come è arrivato. Per la squadra argentina invece, molto rammarico per una grande occasione sciupata. Nella partita di Colombia-Costa Rica (come in quella appena commentata) ci si aspettava una goleada da parte dei colombiani, altri grandi del Gruppo A. Ma neanche qui è arrivata. Inizia comunque meglio la selezione colombiana, che ci prova con Ramos e Guarin: il primo approfitta di uno scivolone del difensore per tirare, ma palla in angolo, il secondo sfrutta la sponda di Falcao, ma para ancora Moreira. A parte le incursioni di Zuniga ed Armero, non ci sono altre vere palle-gol nei minuti dopo per la Colombia. La Costa Rica prova con qualche contropiede, ma invano. Al 28' cambia la partita: espulsione diretta per Brenes, giocatore costaricense. Ci prova due volte di testa Falcao, poi arriva il primo cambio colombiano: Aguilar, evanescente, esce per far spazio a Rodallega. Ad un minuto dal termine della prima frazione però, ci pensa Ramos a sbloccare il risultato: in contropiede, lancio di Guarin per il centravanti, che si inserisce, salta Moreira e la mette dentro senza troppe difficoltà per l'1-0 Colombia. Partita poco spettacolare, nella quale i protagonisti hanno deluso. Nel secondo tempo continua il ritmo blando, con la squadra in vantaggio che tiene palla, e a volte affonda debolmente: chi ci prova è l'attaccante del Wigan Rodallega, che impegna più volte Moreira. Falcao non è in forma, ma ogni tanto si fa vedere ed infatti colpisce una traversa di testa. Cominciano a sparire anche lo stesso Ramos e Guarin, ma ormai la Costa Rica non fa più nulla per accendere il gioco ed alzare il baricentro. Nel finale le azioni di Armero e Soto sulla sinistra non hanno buon fine. Finisce 1-0 una gara noiosa, senza spettacolo. Ed inoltre, da segnalare soli 3 gol in queste prime due gare di Copa América: non molti, soprattutto guardando le aspettative. Possiamo quindi stilare la prima, temporanea classifica del Girone A: Colombia 3, Argentina e Bolivia 1, mentre la Costa Rica rimane a 0.

Seconda Tappa Tour de France 2011: La Garmin vince la crono a squadre

Thor Hushovd: il norvegese è la nuova maglia gialla
La Garmin-Cérvelo ha conquistato la seconda tappa del Tour 2011, una crono a squadre con partenza ed arrivo a Les Essarts, superando la sorprendente BMC di Cadel Evans e la Sky di Wiggins per 4'' con un tempo di 24 minuti e 48 secondi. Quarto a 5'' il Team Leopard dei fratelli Schleck. Davvero deludenti le prove della Saxo Bank, la squadra dello spagnolo Contador, e, ancor di più, quella della Liquigas di Ivan Basso.
Ultima l'Euskaltel Euskadi di Samuel Sanchez, team certamente non specializzato in questo tipo di prove, ma bravi quando la strada sale.
Thor Hushovd, campione del mondo su strada che corre per la Garmin, indossa per la quarta volta la maglia gialla soffiandola al belga Gilbert, vincitore della tappa di ieri, e al forte Evans che, ha solo un secondo di ritardo dal leader norvegese.
Lo scalatore australiano Evans dispone, invece, di un bel vantaggio sugli altri uomini di classifica, tra cui il varesino Basso, e di quasi due minuti su Alberto Contador, il vero favorito del Tour e già plurivincitore del Giro d'Italia e dello stessa corsa a tappe francese. Domani tappa per velocisti di 198 km con patenza ad Olonne sur Mer ed arrivo previsto a Redon.

Ecco l'ordine di arrivo:
1. Garmin-Cèrvelo in 24:48 (media 55,6 km/h)
2. BMC a 4''
3. Sky a 4''
4. Leopard a 5''
5. HTC a 5''
6. Radioshack a 10''
7. Rabobank a 12''
8. Saxo Bank a 28''
9. Astana a 32''
10. Omega Pharma a 39''
11. FDJ a 46''
12. Europcar a 50''
13. AG2R La Mondiale a 53''
14. Quick Step a 56''
15. Liquigas a 57''
16. Saur-Sojasun a 1:02
17. Lampre a 1:04
18. Katusha a 1:04
19. Movistar a 1:09
20. Vacansoleil a 1:15
21. Cofidis a 1:20
22. Euskaltel a 1:22.

Ecco la Copa América!

Il primo Luglio 2011 ha ufficialmente avuto inizio la Copa América, edizione n.43 della stessa competizione. La squadra campione in carica è, manco a dirlo, il Brasile, che nel 2007 si conquistò il titolo battendo in finale l'Argentina per un netto 3-0: fu il secondo successo consecutivo per la selezione brasiliana dopo quello tre anni prima in Perù. Ora sono proprio gli argentini che cercano riscatto, nel loro spazio: la Coppa che decreterà la migliore squadra del Sud America si svolgerà infatti in terra biancoazzurra. Le favorite per il titolo sono sicuramente queste due "selecion" (Argentina e Brasile), ma attenzione anche ad Uruguay e Cile, non da meno. Vedremo grandi campioni in campo, cominciando da quelli (molti) che giocano in Serie A: i brasiliani Maicon, Lucio, Julio Cesar, Robinho, Thiago Silva e Pato, gli argentini Andùjar, Lavezzi, Cambiasso, Burdisso, Zanetti, Milito e Pastore, i cileni Sanchez, Isla, Jimenez, Pinilla e Carmona, gli uruguagliani Muslera, Perez, Ramirez, Gonzàlez, Cavani ed Hernandez... ma tante altre stelle italiane brilleranno, insieme ad altre rivelazioni, vedi Neymar, ma anche conferme, come Messi, Di Maria, Forlan, Suarez, Aguero e tanti altri. Insomma, sarà una Copa da vivere intensamente durante questa Estate, perché nessuna di queste squadre vuole perdere, anzi, sarà come un Mondiale...
E voi, per chi tifate?...?