16.7.11

Quindicesima tappa Tour de France 2011: frazione da "tregua"

Frazione abbastanza pianeggiante, come quelle della prima settimana è la quindicesima: da velocisti.

Partenza-->Limoux

Arrivo-->Montpellier




Un solo GPM di quarta categoria ed arrivo pianeggiante.
Non propio pianeggiante è invece lo sprint intermedio, situato in uno strapetto ma comunque senza grosse difficoltà.
Qualche "dente" lo si può trovare all'inizio, ma ci si indirizza comunque in discesa.
Qui le maglie non subiranno variazioni, e solo le squadre dei velocisti possono rincorrere l'eventuale fuga(sicuramente ci sarà) e quest'ultima potrà essere anche di 3-4 corridori anche perché, nel caso di vento a favore, quest'ultimo ci sarebbe sempre.
E bisogna anche risparmiare le energie: le alpi sono lì...
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Quattordicesima tappa Tour de France 2011: Ultimi 12 km infuocati, vince Vanendert


Incredibile il finale della tappa odierna: dopo tantissime fughe e scatti(se ne perde il conto, comunque 2 le principali)si arriva all'ultima salita, nella quale però i big si studiano soltanto l'un l'altro con continue accelerazioni.
Andiamo con ordine...
Alle 12.08 è stato dato il via ufficiale, e parte Chavanel dopo 2 km, ma non c'è nulla da fare per lui.
Infatti ad inseguirlo ci si mettono circa 20 uomini(che diventano sempre di più) e dopo il 2° GPM scappano in 3(Casar, El Fares e Millar) con un vantaggio massimo di 9' sulla maglia gialla.
Ad inseguirli un'altro corridore, Riblon, che quando li aggancia ai piedi della nuova salita dà il cambio a Millar, ormai sfinito.
Nelle retrovie si mettono in testa i Leopard che diminuiscono il vantaggio sui fuggitivi(11 in seguito agli stacchi del gruppo inseguitore).
La fuga si può dire ripresa ai piedi dell'ultima tappa e qui, appunto, iniziano gli scatti che vedono protagonisti i fratelli Schleck.
Scatta Vanendert, il quale non viene più riassorbito dai migliori e vince, con Sanchez secondo, scattato anche lui prima poco dietro).
Maglia gialla sempre di Voeckler(ormai è sua da diverso tempo) mentre la maglia a pois va propio a Vanendert.
Cavendish con un ritardo di poco più di 25' tiene sempre la maglia verde.
Bravi gli italiani, sopratutto Basso che ha cercato di tenere fino all'ultimo mentre Contador non ha attaccato.
La terza settimana è in arrivo: cambierà qualcosa?
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Copa América terzo turno: Girone C

Dopo la fine del Girone A, si aspetta l'ultima del Gruppo C. Cile e Perù, le due capolista con 4 punti, si sfidano in una lotta per il primo posto. Attenzione ad un'altra big, l'Uruguay, a quota 2. Alla Celeste serve una vittoria per avere la sicurezza di passare il turno: si giocherà la qualificazione ai quarti con il giovanissimo Messico, reduce da due sconfitte in due gare proprio contro Perù e Cile, rispettivamente per 1-0 e 2-1. Messico, fra l'altro, al 90% eliminato: le pochissime speranze che lo tengono aggrappato consistono in: dover vincere contro una grande Uruguay che vuole accedere alla fase ad eliminazione diretta e a quel punto pregare per passare come una delle due migliori terze. Ma abbiamo già chiacchierato troppo: si va con i fatti. Il "Derby del Pacifico" tra le capolista si gioca allo Stadio Malvinas Argentinas, a Mendoza. Inizia meglio il Perù, non affatto intimorito dalla squadra cilena, che prova subito con una conclusione al 7' di Chiroque, alta. Il Cile gioca soprattutto in orizzontale, per poi cercare l'improvviso inserimento di qualche attaccante: così fa Suazo, che taglia in due la difesa avversaria, ma quando la mette in mezzo Paredes è in ritardo di un soffio. Poco dopo ancora Suazo controlla un buon pallone al limite dell'area, poi cerca la conclusione a giro, leggermente alta. Il Cile comincia a prendere in mano il gioco, mentre i peruviani sono costretti a difendersi, cercando di non schiacciarsi: crea comunque un altro pericolo Chiroque, che salta tutti sulla destra ma poi tira a lato. A questo punto la gara diventa più noiosa, fino a 10 minuti dal termine del primo tempo: Ruidiaz da una parte e Suazo dall'altra mettono pericolo lì davanti senza però inquadrare lo specchio della porta. L'opportunità più grande arriva però con una punizione peruviana di Guevara, deviata da Carmona: sul cross non arriva Ballòn per un soffio all'appuntamento con il gol. Nella ripresa Perù subito pericoloso, con il portiere avversario Pinto che smanaccia via la sfera dopo un calcio d'angolo. Risponde il Cile con Jimenez, che trova il colpo di testa di Paredes, ma sull'esterno della rete. A mezz'ora dalla fine c'è un episodio: Alexis Sanchez appena entrato si guadagna un fallo, con successiva ammonizione di Ramos; a quel punto si scatena una rissa, e alla fine il direttore di gara tira fuori l'altro cartellino, quello rosso: espulsi Beausejour per il Cile e Carmona per il Perù. Giocano meglio i cileni, che cercano frequenti azioni offensive, soprattutto con Suazo, mentre gli avversari pressano e si difendono: nonostante tutto è Chiroque, al 73', a mettere una palla perfetta in mezzo per Ballòn, che sbaglia clamorosamente di testa. Dieci minuti dopo Sanchez si guadagna una punizione: l'ex Udinese (o almeno quasi ex) va a calciare ma il tiro esce fuori di poco. A poco dalla fine è Jimenez ad andare vicino al vantaggio: l'ex trequartista del Cesenaè solissimo su un cross da corner, ma colpisce lentamente la sfera e non ne esce nulla di fatto. Al 93' però, arriva il meritato 1-0 del Cile: calcio d'angolo dalla stessa posizione di prima, il Nino Maravilla non tocca, la devia invece Carrillo nella propria porta, firmando l'autogol della sconfitta. Esplode la Marea Roja, tre punti conquistati dal Cile, che vola in capo al Gruppo e conclude come prima. L'Uruguay cerca la vittoria qualificazione contro un demotivato e davvero deludente Messico. Si porta in avanti al 15' con il secondo centro in questa competizione di Alvaro Pereira: sulla punizione di Forlan, c'è una deviazione che favorisce il goffo intervento di Michel, poi sulla respinta segna il più facile dei tap-in l'uruguaiano. Poco dopo il portiere messicano si riscatta con la parata sullo stesso centravanti dell'Atletico Madrid. Dall'altra parte Giovani Dos Santos ci prova a giro, ma para Muslera. Un'occasionissima sciupata dall'Uruguay in seguito: il cross dell'altro Pereira, Maxi Pereira, il clamoroso liscio del difensore Mier e Diego Forlan tutto solo di fronte a Michel: continua la sfortuna, perché l'attaccante capocannoniere degli scorsi Mondiali becca il palo interno di piattone. Infine è ancora Michel a mettere in corner il tiro dal limite di Luis Suarez. Nel secondo tempo il Messico rinuncia a giocare, e si vede; dopo pochi minuti è Rodriguez a sfiorare il raddoppio, ma il suo stacco è poco preciso. La Celeste continua a dominare, ed è incredibile l'errore di Forlan sottoporta: servito da Suarez, la tocca altissima da un passo. La squadra di Tabarez prova e riprova, ma ormai la porta è stregata e non arriva il 2-0: Perez, Forlan e Suarez giocano al tiro al bersaglio, ma l'occasione più ghiotta è di Lodeiro, che calcia al volo su assist di Maxi Pereira. Nel finale trema la Celeste: Enriquez la spizza di testa dopo una punizione, poi segna a porta vuota Marquez. Arriva però, la segnalazione dell'assistente a fermare tutto: fuorigioco. Giusta decisione, perché c'era l'outside, mentre finisce la gara 1-0. La classifica del Girone C è quindi la seguente: Cile 7, Uruguay 5, Perù 4 e Messico 0. Il Messico ne perde 3 su 3, il Cile passa come primo assieme all'Uruguay secondo. Per il Perù, atteso il ripescaggio...

15.7.11

Quattordicesima tappa Tour de France 2011: l'ultima dei Pirenei

I Pirenei salutano il Tour con questa tappa, ma non credetevi che sarà facile, anzi!

Partenza-->Saint-Gaudens

Arrivo-->Plateau de Beille



5 gran premi della montagna(due di 1° cat.) ed arrivo in salita(High climb) non ne fanno che selezione.
Stranamente lo sprint intermedio è posizionato nella discesa dopo la prima asperità(ma non c'è pianura).
Certo è che anche le discese saranno tecniche e chissà che la maglia gialla cambi propietario e qui, Contador deve rialzarsi se vuole dare dei segnali importanti.
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Tredicesima tappa Tour de France 2011: Fantastico Hushovd


Hushovd, il campione mondiale delle gare in linea in carica ha STRAvinto nella tredicesima tappa, dopo aver volato nell'unica discesa importante ed aver attaccato da 90 km.
Fughe vanificate per i primi 50 km ma dopo avviene quella buona, e contiene Hushovd, Petacchi ed altri, compreso Roy, l'eroe di oggi.
All'Aubsique la fuga viene ripresa ma Hushovd non ci sta e attacca laddove le pendenze sono inferiori e Roy guadagna oltre 1 minuto.


Quindi nella discesa insieme a Moncoutié lo riprendono(solo ai -2) e stacca inoltre anche il compagno di fuga vincendo in solitaria.
Nelle retrovie attacca anche Gilbert che vede il traguardo però solo dopo 7 minuti ed il gruppo maglia gialla a quasi 8.
Bene gli italiani, non Contador, che adesso deve recuperare 4 minuti se vuole vincere a discapito di Voeckler, la cui maglia gialla gli è rimasta.
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14.7.11

Tredicesima tappa Tour de France 2011: i Pirenei continuano

Anche domani tappa assoluta di montagna, la seconda delle tre pirenaiche.

Partenza-->Pau

Arrivo-->Lourdes



3 montagne da scalatori(anche non puri) e nella quale, prima di arrivare al traguardo, c'è una discesa abbastanza ripida, interrotta comunque da alcuni saliescendi.
La prima metà della frazione è nervosa, con saliscendi da cui cercare di non stacccarsi, visto il primo GPM che arriva subito dopo e con un'altro ancora(senza pianura).
Rifornimento, sprint intermedio e poi ben 20 km circa di salita a pendenze costanti e come detto, arrivo in volata; ma scordatevi i velocisti di pura razza, perché loro saranno dietro, dopo aver faticato nella salita.
Aspettiamoci invece corridori del tipo Basso o che comunque vanno bene in tutto.
Arrivo a Lourdes e lì, per Voeckler, ci sarà da pregare e non poco...
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Dodicesima tappa Tour de France 2011 anomala: vince Sanchez

Riuscirà a fare il bis?


Sanchez ci prova nella dura ascesa finale di questa frazione.
Dopo una fuga durata estremamente a lungo(quasi anomala) costituita da Perez Moreno, Gutierez, Kadri, Thomas, Roy e Mangel nella salita di Luz-Ariden Sanchez Sanchez ci prova, insieme a Vanendert e staccherà più avanti alcuni componenti della fuga che hanno perso terreno.
Scatti in continuazioni negli ultimi 5 km ed ai -2 ci prova Frank Schleck, che però vede il duo Sanchez-Vanendert(e la fuga era già stata annullata) a soli 500m dal traguardo, e c'è già sapore di volata.
Infatti si rispetta il copione, e così come è partito(nella volata) è arrivato primo a tagliare la linea del traguardo, Sanchez.
In difficoltà invece Contador, che perde altri 7" dal leader della generale, immutato a 1'49".
Classifiche comunque invariate e tante sorprese che sono in procinto di essere sfornate...
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13.7.11

Dodicesima tappa Tour de France 2011: frazione decisiva

Domani sono ben 211 i km che si troveranno davanti i corridori di questo Tour(già calati di una quindicina): i Pirenei sono arrivati.

Partenza-->Cugnaux

Arrivo-->Luz-Ardiden

Vediamo quindi altimetrie e quant'altro...

















































Arrivo ovviamente in salita, ed a proposito di salite c'è ne addirittura una di 1° categoria.
Si concluderà la tappa quindi con un dislivello di 1500 m circa (tra partenza ed arrivo).
Qui è data per certa la perdita della maglia gialla a Voeckler, il quale soffre queste pendenze.
Ma da notare è anche la presenza di discese (sono 2): altrettanto ripide quanto le salite e piene di pericoli (nel caso di fondo stradale bagnato).
Prima metà invece abbastanza pianeggiante (stiamo parlando della pianura da Tour).
Altrettanto improbabile la presenza di una fuga; nel caso già dopo la prima asperità i fuggitivi dovrebbero essere ripresi, ma tutto può succedere...
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Undicesima tappa Tour de France 2011: Cavendish si riprende la rivincita


Volata senza storia nel finale di questa frazione: vince Cavendish, come ci si aspettava ma irrompe anche Greipel che ci riprova ad ostacolarlo.
Ma mezza bicicletta di vantaggio basta e avanza per l'inglese, che vede salire a 18 il suo numero di vittorie al Tour.
Per la cronaca, dopo il via ufficiale dato dalla giuria, partono in 6-dopo un'altro tentativo fallito- e la storia si conclude ai -2 dalla "bandiera a scacchi": sono Boom, Moreno, Delage, Grivko, Valentin ed Engoulvet.
Tutto ciò sotto un cielo carico di nubi(e di pioggia) che scatenano l'acqua a non più di 40 km dalla fine.
Maglie che restano in spalla ai rispettivi leader, compreso Voeckler quindi per la maglia gialla, ma la maglia a punti va a Cavendish, dopo tante volate.
Ma quella di domani sarà una giornata decisiva per tutti, a partire da Contador, il quale deve darsi da fare e mettersi in mostra per dimostrare la sua forma.
E sempre domani, LE maglie cambieranno propietario...
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12.7.11

Undicesima tappa Tour de France 2011: assaggio di montagne

La tappa che domani prenderà il via in "pianura" sarà quella che darà il via alle danze delle montagne, quelle dure (o quantomeno un assaggio).

Partenza-->Blaye-les-Mines

Arrivo-->Lavaur

Vediamo quindi altimetrie e compagnia...


Un finale che è sì in pianura (volata assicurata) ma prima di arrivarci ci sono 2 GPM (3° e 4° categoria) abbstanza impegnativi.
Il resto poi è la classica pianura francese, vale a dire strappetti (neanche si sentono) ed altrettante discese.
I cambi di proprietario delle maglie si potrebbero avere per quella generale e quella a punti.
Certo non sono neanche 170 km ma questo perché probabilmente si devono salvare le gambe i corridori per le montagne, vere.
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Decima tappa Tour de France 2011: magnifica volata



La volata di oggi è stata vinta da Greipel, o meglio, è stata persa da Cavendish.
Ebbene si, l'imbattibile, è stato battuto, seppure con una sola ruota di vantaggio da parte del corridore tedesco.
Indescrivibile la gioia di quest'ultimo, il quale è alla sua prima vittoria in una Gran Boucle.
Maglie di classifica invariate e gli ultimi km fiammanti con Gilbert scatenato: vuole fare classifica.
Per la cronaca, dopo il via va in porto una fuga, nella quale figura Marcato(bravissimo finora) ma vengono ripresi ai -15(dopo una spezzatura della fuga stessa).
Da lì in poi interviene Gilbert che nientedimeno va a tutta(60 km/h fissi se non di più) ma è difficile fare la differenza e viene risucchiato anche lui.
Volata finale con Cavendish che fa un'errore e non da poco: esce allo scoperto presto.
Greipel invece riesce a guadagnare la scia per 10 metri e ne trae 2 centesimi di scarto dal corridore inglese.
Maglie come detto invariate, classifiche anche, il distacco che però ha Voeckler è destinato ad annularsi(leggasi montagne in arrivo).
Domani altra tappa per riscaldarsi: le montagne sono più vicine che mai.
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Copa América terzo turno: Girone A

Dopo queste due partite, sapremo quali sono le prime due squadre di questa Copa América a qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta (Quarti di finale). Saranno le prime due del Girone, ovviamente, ma anche la terza potrebbe avere delle speranze, dato che alla fine c'è il ripescaggio delle due migliori terze fra tre. Ebbene, si giocano Colombia-Bolivia ed Argentina-Costa Rica. La prima gara si gioca allo stadio Brigadier General Estanislao Lòpez. Il match inizia meglio per i boliviani, semplicemente perché per sperare in una qualificazione serve una vittoria, con Arce che si porta sempre a spasso i difensori, ma poi vuole fare tutto da solo e finisce con perdere il possesso. Al 9' è proprio il centravanti a dribblare due uomini, ma poi, invece che concludere a rete, cerca un improbabile passaggio filtrante per il compagno, chiuso dai colombiani. Col passare dei minuti però, la Colombia comincia ad impossessarsi del pallino del gioco, fino a trovare il gol al 14': Moreno lancia splendidamente in porta Falcao, scattato sulla linea del fuorigioco; il centravanti del Porto infila il portiere Arias con un mancino in diagonale. E' 1-0 per la Colombia. La Bolivia prova a rispondere, ma la reazione consiste in due semplici calci d'angolo che mettono un po' in apprensione la difesa avversaria. Al 23' Armero si invola in area boliviana palla al piede: falciato nettamente da Amador, è calcio di rigore solare. Al 24' la trasformazione: Radamel Falcao realizza la doppietta dal dischetto. Ci prova ancora Arce per la Bolivia, ma pecca di egoismo. L'opportunità migliore arriva però su punizione: al 45' Campos va in porta, ma trova un ottimo Martinez a respingere coi pugni. Nel secondo tempo ci prova ancora la squadra in svantaggio, ma la Colombia è insuperabile dietro. Dall'altra parte il neo entrato Cuadrado mette in difficoltà la retroguardia degli uomini in maglia verde, che rispondono al 55': sul cross dalla destra allontana Perea, poi si avventa sulla sfera Campos, che manda alto sulla traversa, complice una deviazione. Al 60' si rifa vedere Falcao, che di testa manca di poco l'appuntamento con la tripletta personale. Proprio Falcao poco dopo, servito da Ramos in contropiede, si ingolosisce e, invece che aprire il pallone sulla destra per Cuadrado, calcia in porta, di un soffio a lato. Negli ultimi 20 minuti la Colombia va più volte vicina al terzo gol, specialmente con Rodallega, ma non ci riesce. Poco male, comunque, finisce 2-0, vittoria meritata per i colombiani. Nella notte argentina dello Stadio Mario Alberto Kempes, l'Argentina appunto cerca riscatto dopo i pareggi con Colombia e Bolivia. Se non dovesse avvenire una vittoria, la rappresentativa albiceleste potrebbe addirittura essere eliminata di fronte ai propri tifosi. Iniziano meglio proprio i padroni di casa, che spingono ed attaccano, opprimendo nell'area di rigore avversaria la Costa Rica, che non riesce ad uscire. Già all'8' Higuain va vicino all'1-0: dopo un rimpallo in area, l'attaccante madrileno conclude a rete, ma blocca a terra Moreira. Al 12' altra palla-gol: imposta Gago in profondità, Aguero fa la sponda al volo per Higuain, che controlla in palleggio e tira al volo sul fondo. Al 21' guizzo del Kun: il centravanti dell'Atletico Madrid lascia partire un tiro insidioso dalla distanza, ma la sfera è di un soffio a lato. Al 26' occasione importantissima, ancora una volta. Calcio d'angolo per lo stacco imperioso di Burdisso, che spiazza il portiere ma trova l'incrocio dei pali sulla sua strada. Al 37' Higuain sbaglia l'impossibile: traversone perfetto di Messi per la sua testa, ma la girata a colpo sicuro è clamorosamente sul fondo. Al 42' la replica di Aguero: servito sullo scatto da un ottimo Messi, da un metro dall'area piccola la manda alle stelle. Pazzesco un minuto dopo: Higuain tutto solo di fronte a Moreira, prende la mira ma la palla finisce a far compagnia al tiro precedente di Aguero. L'Argentina si sta divorando caterbe di opportunità, c'è la paura di non riuscire a sbloccarla, ma ecco finalmente il vantaggio: cross di Zabaleta, pallone messo fuori; ci si avventa contro Gago, che tira, l'estremo difensore non trattiene e sulla respinta arriva a segnare il solito Kun per l'1-0, in posizione regolare. E' l'ultimo minuto del primo tempo. La ripresa è uguale, ma a differenza l'Argentina è serena, perché sa di esser già in vantaggio, la gara è sbloccata e c'è spazio per le giocate. Ed infatti al 53' arriva il raddoppio: grande azione palla al piede dell'albiceleste, poi Messi inventa un passaggio filtrante per El Kun: Sergio Aguero non può sbagliare d'interno destro davanti al portiere, per il 2-0. Al 62' Messi sfida da solo mezza difesa costaricense, poi altro pallone fotocopia del precedente profondo per Higuain, che però conferma la serata no in zona gol e manda di poco alto sulla traversa. Due minuti dopo ancora una volta Messi, inventa profondo per Di Maria: l'esterno offensivo del Real Madrid tira di mancino di prima sul primo palo: niente da fare per Moreira, è la rete del 3-0. Da questo momento l'Argentina controlla la gara senza affondare, fino all'86', quando crea la sua ultima opportunità: Lavezzi è lanciato in area, il Pocho tira deviato dal portiere, poi palo, una carambola con Aguero ed alla fine un salvataggio fortunoso del difensore sulla linea, con i giocatori argentini a reclamare il 4-0, che però non arriva: non c'è più tempo, è 3-0, la doppietta di Aguero (a quota 3 in questa Copa América) ed il tris firmato da Di Maria. La classifica si presenta quindi così: Colombia 7, Argentina 5, Costa Risa 3, Bolivia 1. Bolivia eliminata, Colombia passa come prima del Girone, indiscussa. L'Argentina ottiene la qualificazione tanto cercata come seconda, per la Costa Rica la speranza del ripescaggio come una delle due migliori terze. Si riscatta Lionel Messi, Pallone d'Oro 2009 e 2010, che dopo due prestazioni non convincenti fa bene e molto con la Costa Rica, manda la sua rappresentativa ai Quarti e probabilmente è lui " l'Uomo Partita ". Con due assist all'attivo e tante belle giocate, l'erede di Maradona non cerca mai il gol ma si mette a disposizione dei compagni, sempre. E adesso aspettiamo gli altri verdetti...

11.7.11

Decima tappa Tour de France 2011: salite e discese, tante

La tappa numero 10 sarà una tappa ghiotta di GPM e di discese, favorendo un finale in volata.

Partenza-->Aurillac

Arrivo-->Carmaux

Vediamo perciò i rilievi...e le mappe.


Si può andare all'attacco degli uomini di classifica, le maglie possono essere alla portata e la fuga(se ben architettata) può riuscire nell'obiettivo(come successo precedentemente).
Ovvio che, nel caso di attacchi dagli stessi uomini di classifica(comunque improbabile) ci si dovrebbe portare sotto in un batter d'occhio, per evitare un ulteriore aumento di gap.
I Pirenei(e le alpi) si avvicinano: brutto segno?

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10.7.11

Nona tappa Tour de France 2011: Sanchez vince, Voeckler in giallo

Il francese Voeckler è la nuova maglia gialla
Succede di tutto e di più nella nona tappa del Tour de France 2011. Lo spagnolo della Rabobank Luis Leon Sanchez ha conquistato la lunga frazione Issoire-Saint Flour di 208 km. Secondo il francese della Europcar Voeckler che si prende, però, la maglia gialla e terzo l'altro francese Sandy Casar. Il gruppo con tutti gli uomini di classifica è arrivato con 4' di ritardo ed è stato regolato in volata dal solito Gilbert. Ottime le prove degli italiani Cunego e Basso, arrivati con i migliori. Il norvegese Thor Hushovd è arrivato, invece, con oltre 6' di distacco e dice addio alla maglia gialla passata, appunto, a Voeckler. Il francese ha ora 1'49'' sul secondo, il vincitore di tappa Sanchez. Cadel Evans è terzo a 2'26''. Tante le cadute e molti nomi illustri sono stati costretti al ritiro. Ma andiamo per ordine ed esaminiamo la gara.
Come al solito la fuga è partita quasi subito con Voeckler, Flecha, Hoogerland, Casar, Sanchez e Terpstra come protagonisti. Si capisce molto presto che quella sarà, però, la tappa delle cadute. Prima cade Contador, ma per fortuna non si fa nulla di grave, poi accade l'imprevedibile con Vinokourov che cade in un bosco e si ritira per la frattura del femore. Peccato perché sarebbe stato certamente tra i protagonisti del Tour e questa probabilmente sarà la sua ultima Grand Boucle. Sono costretti all'abbandono anche Willems, Van den Broeck e Zabriskie per la stessa tremenda caduta. Ma non è finita: in un tratto pianeggiante una macchina della televisione francese travolge il fuggitivo Flecha che finisce fuori strada urtando anche Hoogerland che finisce contro una recinzione di filo spinato. Un incidente incredibile e deplorevole. Non è possibile che nella corsa ciclistica più famosa del mondo accadano cose del genere, ma questo non è il momento giusto per discuterne. Il gruppo rallenta l'andatura per decidere il da farsi e quando Garmin, BMC e Leopard ricominciano a tirare è troppo tardi perché la fuga va in porto grazie al grandissimo impegno di Voeckler che vuole la maglia gialla. Allo sprint finale, sulla salitella di Saint-Flour, non c'è storia e Luis Leon Sanchez, il più fresco di tutti, batte i compagni di fuga. Domani ci sarà il giorno di riposo che darà possibilità ai corridori di rifiatare e recuperare dai postumi delle cadute.

Ecco l'ordine d'arrivo della tappa:
1. Sanchez
2. Voeckler 5''
3. Casar 13''
4. Gilbert 3'59''
5. Velits s.t.
6. Evans
7. A.Schleck
8. Martin
9. F.Schleck
10. Cunego

Nona tappa Tour de France 2011: Entrano in scena gli uomini di classifica

Con la nona tappa del Tour de France 2011 si risale sopra i 200 km di lunghezza, ma soprattutto "inizia" il Tour. Le salite si fanno finalmente meno facili e più impervie, seppur il Massiccio Centrale non sia paragonabile alle Alpi, ai Pirenei, ma nemmeno agli Appennini. Se la giocheranno i soliti noti scalatori con i fuggitivi come outsider.

Partenza:  Issoire
Arrivo:  Saint-Flour

Esaminiamo ora, come di consueto, il percorso e l'altimetria.














In questa frazione il campione del mondo Hushovd dovrebbe definitivamente perdere la maglia gialla e un fuggitivo potrebbe prendersi la maglia a pois ai danni di Van Garderen. Sono veramente tanti i GPM, perlopiù nella parte centrale del percorso, e Contador, se in forma, potrebbe attaccare per recuperare il forte distacco accumulato. Stesso discorso vale per Ivan Basso e Samuel Sanchez. Comunque, una fuga di 6-7 corridori ha buone chance di arrivare in fondo e giocarsi la tappa.
Chi sono per voi i favoriti di oggi? Commentate!

Copa América secondo turno: Girone B

Stiamo ora qui a commentare la conclusione del secondo turno della fase a gironi della Copa América 2011, che arriva con gli incontri del Girone B. Le squadre, come del resto saprete, sono Brasile, Paraguay, Ecuador e Venezuela, e tutte quante occupano la stessa posizione in classifica: un punticino ottenuto con due 0-0 per ogni rapresentativa nel primo turno. Ora c'è aria di riscatto, soprattutto per i brasiliani: dovranno vedersela con l'Albirroja, mentre si sfideranno successivamente Eduador e Venezuela. Iniziamo con la prima gara: il Paraguay è spinto dalla massa gigante di tifosi allo stadio (nettamente superiore a quella verdeoro) e si rende pericoloso subito al 3', con Santa Cruz che sbaglia una buona occasione tirando male rispetto alla porta difesa da Julio Cesar. Il Brasile è invece in grande difficoltà, non riesce a costruire gioco e a far girare palla, mentre gli avversari imperversano pericolosamente, soprattutto sulla fascia destra, dove Estigarribia va venire il vomito ad un Dani Alves decisamente in difficoltà. In verità la selecao potrebbe passare in vantaggio alla prima palla-gol: Pato è servito in area dopo una buona azione sull'asse Jadson-Ganso, ma si fa ipnotizzare dal portiere Justo Villar e si fa parare la conclusione in corner. Piano piano quindi, il Brasile comincia ad uscire e prova a dominare, affondando in più occasioni: Ganso prova a far notare le sue grandi qualità (giocate e passaggi geniali di prima), mentre lì davanti Neymar rimane complessivamente puttosto spento, anche se ogni qualvolta si mette in mostra. La difesa paraguaiana però, è ben organizzata e pressa. La squadra di Menezes non riesce a portare il possesso palla, e gioca la carta "passaggi veloci e di prima". Il risultato si fa subito vedere, e al 39' il Brasile passa in vantaggio con la rete di Jadson: Ramires porta avanti un'azione caparbia, poi la sfera arriva a Ganso, suggerimento per il trequartista dello Shakhtar Donetsk che prende la mira e lascia partire un rasoterra destro all'angolino basso, da fuori area. Finisce la prima frazione sull'1-0, senza troppe emozioni ma con i verdeoro in crescita evidente. Nella ripresa i giocatori in vantaggio cercano di confermare il buono fatto precedentemente, ma il Paraguay non ci sta, trovando addirittura il pareggio improvviso al 55'. Estigarribia semina caos e lascia ceneri dietro di sè, poi mette un cross basso al limite dell'area: una colossale dormita dei difensori, che si scordano il pallone, fa arrivare la sfera a Roque Santa Cruz, che da solo davanti all'estremo difensore dell'Inter non erra come nel primo tempo, ma insacca l'1-1. Il colpo è accusato dal Brasile, che non riesce a reagire e si addormenta improvvisamente. Il Paraguay non fa fatica a difendere ed a ripartire, e trova il 2-1 della rimonta al 67', con Nelson Valdez: ancora un errore incredibile della difesa, con Dani Alves che pressato regala la palla a Riveros, poi Santa Cruz vede l'inserimento del centravanti: Valdez calcia, poi sbatte sulla parata di Julio Cesar e ne viene fuori un gol rocambolesco quanto regolarissimo però. I tifosi biancorossi beffeggiano il Brasile rimontato, mentre la loro squadra si mangia il raddoppio: Vera è lanciato a rete, ma invece che calciare pensa bene di suggerire per Santa Cruz lì accanto, che però non può arrivare e la sfera va in fallo laterale. Gli errori si pagano, eccome, ed all'89' arriva il pareggio di Fred: il neo entrato al posto di Neymar brucia Justo Villar con un rasoterra all'angolino, dopo un passaggio delizioso di Ganso. Finisce 2-2, i verdeoro si salvano in extremis, e cambiano la situazione della qualificazione da "disperata" ad "incerta". Beffa per il Paraguay, che ha sulla coscienza il non aver chiuso la partita quando poteva. L'altro match in programma, che andiamo ora a vedere, è Venezuela-Ecuador. I venezuelani partono subito con il piede giusto, diventando presto padroni del gioco. Al 6' Cichero lascia partire una gran botta da fuori sulla quale Elizaga si supera, e sulla respinta Miku non trova clamorosamente lo specchio della porta, di poco: meglio così, sarebbe stato una rete irregolare perché viziata da fuorigioco. Ancora il Venezuela ci prova al 12' con Maldonado, che si gira benissimo in area, ma la sua conclusione esce a lato. Al 18' risposta ecuadoregna con Benitez, che trovato bene da Caicedo tira malamente. Al 32' Vizcarrondo di testa da corner sfiora l'1-0 Venezuela, ma la sfera è alta di poco. Al 42' altra occasione con Arango, ma para Elizaga. L'Ecuador prova segnali di risveglio nel finale, ma senza mai impensierire il portiere Vega. Nella ripresa è come nel primo tempo, con la Vinotinto che fa il match, e l'Ecuador in contropiede. Nei primi 5 minuti vicini al gol del vantaggio sia Arango che Gonzalez per il Venezuela. Dall'altra parte, al 52' Caicedo avrebbe fatto un buon lavoro sulla fascia, ma i compagni non seguono l'azione. Al 58' ancora lui, servito da Ayovi, viene salvato in extremis da un recupero in scivolata di Cichero. Al 61' il Venezuela passa finalmente in avanti: Gonzalez lascia partire un gran destro che si va ad infilare nell'angolino da fuori area. Al 65' Miku approfitta di uno sbandamento difensivo e va vicino al raddoppio, ma sbaglia. Poco dopo bell'azione con Cichero e Arango, ma quest'ultimo viene stoppato dopo tre dribbling. Al 76' l'Ecuador si divora il pari: Caicedo mette a sedere Vizcarrondo e il portiere, ma poi calcia clamorosamente in braccio a Vega. Nel finale massimo sforzo offensivo ecuadoregno per raggiungere il pari, ma finisce 1-0, con un altro intervento importante di Vega su Benitez. Quindi, possiamo finalmente stilare la classifica del Girone B dopo il secondo turno. Venezuela 4, Brasile e Paraguay 2, Ecuador 1. La sorpresa è la rappresentativa venezuelana, in capo al Gruppo, sulla carta dominato dal Brasile: i verdeoro invece, si ritrovano in seconda posizione assieme al Paraguay.