7.3.12

Champions League 2011/2012, partite di ritorno ottavi di finale: Benfica-Zenit

Si sta finalmente per entrare nella fase caldissima di questa Champions, che fino ad ora ha visto le squadre italiane destreggiarsi abbastanza bene. Ma questa sfida comprende una formazione portoghese e una russa, ed entrambe vogliono accedere ai quarti di finale. Il Benfica non attraversa un buon momento e vuole tornare dopo molto tempo nelle prime pagine dei giornali europei. Dall'altra parte lo Zenit sta facendo un buon campionato e non vuole mollare proprio ora, dopo la rocambolesca vittoria dell'andata in casa per 3-2. Insomma, risultato ancora molto aperto. L'incontro vede all'inizio la squadra di casa che cerca di andare all'attacco per segnare un gol che permetterebbe il momentaneo passaggio del turno, anche se i primi minuti vedono volare più falli e cartellini gialli che particolari occasioni da gol. La formazione lusitana crea il primo pericolo al 15' con Bruno Cesar, ma il suo tiro a giro è respinto bene da Malafeev.
Il Benfica continua a prendere coraggio e ci prova, mentre lo Zenit fatica sempre di più a ripartire: la seconda palla-gol per la squadra guidata da Jorge Jesus arriva al 20', con Gaitan che smarca molto bene in area Maxi Pereira, ma il suo diagonale è lievemente sporcato, inoltre è aperto troppo e finisce addirittura in fallo laterale. Passa del tempo senza che si registrino vere e proprie opportunità, al 40' tiro dal limite dell'area di Bruno Cesar che però esce di poco sulla traversa. Nel finale di tempo la squadra allenata da Luciano Spalletti si rende pericolosa per la prima volta, sfruttando un'occasione praticamente regalata: il portiere Artur rischia un dribbling avventato su Kerzhakov in pressione, riesce a liberare su Luisao che controlla male, ne approfitta proprio Kerzhakov che però non riesce a battere l'estremo difensore. L'arbitro concede addirittura 4 minuti di recupero, esagerando alla grande; il primo di questi risulta fatale per lo Zenit. Al 46' del primo tempo Witsel (uno dei migliori in campo) si inserisce e tira, para il portiere, sulla respinta si inventa un assist di tacco meraviglioso per Maxi Pereira, che non può sbagliare e firma l'1-0 a porta vuota, facendo esplodere il pubblico di Lisbona. L'uruguaiano campione del Sud-America con la Celeste l'Estate passata aveva aperto le marcature anche all'andata di questi ottavi di finale. Nella ripresa girandola di cambi per entrambe le squadre, con lo Zenit che ora è costretto a rincorrere se non vuole uscire dalla Champions: un tempo a disposizione per provare a pareggiare, perché così passerebbe il Benfica. Ma gli ospiti sono spenti e non riescono a rendersi insidiosi, come invece sono i padroni di casa, che oltre a ripartire in contropiede vanno più volte vicini al 2-0. Dopo una decina di minuti nella seconda frazione colpo di testa del difensore centrale Jardel, la palla sfiora il palo ed i lusitani sfiorano il raddoppio. Poi è Oscar Cardozo, protagonista fino ad ora di una grande stagione (5 gol in Champions e 16 nel campionato portoghese) ad avere tre nitide palle-gol: Malafeev interviene però al 60' e un quarto d'ora dopo. L'occasione più ghiotta arriva però a venti minuti dal termine: il paraguaiano si presenta ancora di fronte al portiere dei russi, ma sbaglia clamorosamente calciando a lato. Cardozo esce quindi per Oliveira. Subito il centravanti neo-entrato tenta la conclusione in diagonale, con la sfera che esce però. Si rifà vedere la formazione di Spalletti con Fayzulin, ma il suo tentativo dal limite dell'area di rigore non porta a nulla: sarebbe stato immeritato il pareggio. La partita viene quindi finalmente chiusa nel recupero, al 93': imbucata perfetta di Bruno Cesar, taglia Oliveira che davanti a Malafeev lo beffa con un morbido tocco sotto, siglando il 2-0 che porta il Benfica ai quarti di finale. Grande traguardo per i portoghesi, mentre delusione per i russi, che hanno fatto una brutta prestazione e sono stati graziati più volte dalle parate di Malaveef e gli errori avversari. Lo Zenit ha infatti dilapidato completamente il vantaggio seppur scarso guadagnato nella vittoria 3-2 a San Pietroburgo.

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