12.4.13

Europa League 2012/2013, andata quarti di finale: Fenerbahçe-Lazio

Pierre Webò è freddo dal dischetto
La Lazio è l'unica italiana rimasta in gara in Europa League, dopo le eliminazioni di Napoli prima e Inter poi. L'avversario dei quarti non è neanche troppo complicato: stiamo parlando del Fenerbahçe, che nella sua storia non è mai arrivato alle semifinali di una coppa europea. Si gioca al Sukru Saracoglu Stadyumu di Istanbul.


Questo il 4-1-4-1 di Vladimir Petkovic per la Lazio: Marchetti in porta, Gonzalez e Radu sui terzini, Ciani e Cana al centro; Onazi è il mediano con Candreva, Hernanes, Ederson e Lulic più avanzati e Kozak terminale offensivo.

Aykut Kocaman sceglie invece un 4-3-1-2 per il Fenerbahçe: tra i pali Demirel, Gonul, Yobo, Korkmaz e Ziegler costituiscono la retroguardia, Topal, Baroni e Raul Meireles il centrocampo; Kuyt fa il trequartista dietro alle punte Sow e Webò.

Il primo guizzo è del Fenerbahçe con il tentativo dal limite di Sow, palla bloccata facilmente dal portiere Marchetti; la Lazio però protesta, successivamente, per un rigore negato: Ederson viene lanciato in area da Lulic e steso da dietro, era penalty ma l'arbitro fa continuare. Dall'altra parte, al 16', prima vera palla-gol del match, quasi casuale, per i padroni di casa: Lulic rinvia, deviazione che favorisce il tiro al volo, dal limite dell'area, di Sow, il pallone s'infrange sul palo (dopo il tocco di Marchetti) e viene allontanato in maniera provvidenziale da Ciani. Rispondono gli uomini di Petkovic con Ederson che ci prova da fuori area, un difensore devia in calcio d'angolo; poco dopo la mezz'ora ancora Ederson pericoloso intercettando il cross basso di Radu, ma non inquadra lo specchio della porta, nel finale di tempo sempre il brasiliano riceve da Candreva ma svirgola il destro. La prima frazione di gioco si conclude sullo 0-0. La ripresa comincia malissimo per la Lazio, che rimane in 10 al 47' per l'espulsione di Onazi: il giovane nigeriano, già ammonito, si becca il doppio giallo per un duro fallo a centrocampo. Un minuto dopo potrebbe andare anche peggio ai romani, con il piazzato dalla distanza di Raul Meireles che si stampa nuovamente sul legno. Dall'altra parte due bolidi di Hernanes: sul primo para facilmente l'estremo difensore Demirel, il secondo è impreciso; il Fenerbahçe, anche in superiorità numerica, non riesce a bucare la difesa avversaria. Ancora una conclusione di Meireles da distanza siderale, vola Marchetti e mette in angolo; rispondono gli ospiti, a forza di cannonate: stavolta arriva quella di Candreva, solo sull'esterno della rete. Al 67' bel traversone di Kuyt, incorna Webò ma non trova la porta; in avanti ancora la formazione di Kocaman, con Sow che viene anticipato in extremis dal difensore, in maniera determinante. La Lazio, in difficoltà, si affida a un'azione personale di Ledesma, il cui tentativo è velleitario e inguardabile; immediata la risposta del Fenerbahçe, il tiro di Kuyt dai 30 metri manda la sfera altissima. E poi, quando sembrava avvicinarci la fine senza nessun gol, al 78' il direttore di gara segnala un calcio di rigore per i turchi. Fallo di mano di Radu su un pallone a campanile, molti dubbi sull'assegnazione: ce ne sono pochi sulla trasformazione, impeccabile, di Pierre Webò, che fa 1-0 per il Fenerbahçe. Poco dopo cercano il raddoppio sia Kuyt che Ziegler, non troppi problemi per l'estremo difensore; al 90' arriva la doccia fredda per la Lazio, che incassa il 2-0. Punizione da lontanissimo, calcia in porta Erkin, respinge come può Marchetti, arriva Dirk Kuyt che è infallibile da pochi metri. Non c'è più tempo, i biancocelesti perdono con la beffa finale.

Il Fenerbahçe batte 2-0 la Lazio: partita abbastanza equilibrata, nella ripresa sbilanciatasi a favore dei turchi grazie all'espulsione ingenua di Onazi. Rimangono dubbi sulla prova dell'arbitro, che prima nega un rigore netto ai laziali, poi ne concede un dubbio agli avversari; comunque al ritorno servirà un'impresa alla squadra di Petkovic (che tra l'altro giocherà a porte chiuse per un provvedimento dell'UEFA).

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