19.1.12

Krasic, mistero bianconero


Milos Krasic dopo la tripletta al Cagliari

Sì, era proprio lui. Milos Krasic dei tempi d'oro nella Juventus, ad inizio stagione 2010/2011. All'epoca il serbo veniva considerato l'erede di Pavel Nedved, tanto che i tifosi bianconeri decisero di affidargli il soprannome di "Furia Serba" (in ricordo di Nedved, il cui soprannome era "Furia Ceca"). I capelli biondi e la quantità di gol che Krasic realizzava facevano sognare i seguaci juventini. Questa è l'immagine della partita d'andata del campionato 2010/2011 tra Juventus e Cagliari. I padroni di casa si imposero con uno schiacciante 4-2. Devastante fu Milos, che segnò una tripletta da eroe. Poi l'esterno destro cominciò a ripetersi sempre più frequentemente, fino a segnare la rete al 94' alla Lazio, un altro simbolo della sua avventura a Torino. Ma poi...


Milos Krasic si dispera dopo aver fallito il gol al Cagliari

Ma poi l'ex giocatore del CSKA Mosca ha cominciato a risentire della stanchezza: infatti era in azione da un anno di fila senza fare le vacanze, dato che in Russia si gioca anche l'Estate. Prestazioni sempre meno brillanti e problemi di orientamento nella lingua italiana ancora presenti: nonostante sia passato molto tempo, le lezioni d'italiano imposte dalla società juventina non hanno portato a grandissimi miglioramenti. A fine stagione Krasic non era più il treno della fascia destra che percorreva chilometri e chilometri, anzi. Poi è arrivata l'Estate, è arrivato Conte e finalmente il serbo si è riposato. Ma, a quanto pare, non era questo il problema. All'inizio del campionato il nuovo tecnico juventino lo schiera spesso titolare nel suo 4-2-4 (solo tempo dopo la formazione della Juve si afferma sul 4-3-3), ma Milos non riesce a rispondere con prestazioni adeguate: il gioco di Antonio Conte non prevede infatti continue sgroppate sulla fascia, come invece era abituato con Del Neri. Questo lo penalizza un po', mentre emergono i problemi di comprensione con l'allenatore. Ormai la stanchezza non è più un alibi. Krasic finisce per essere relegato in panchina e alla fine in tribuna. Cosa è successo? Questa è la domanda più frequente che tutti si chiedono, soprattutto i tifosi, che lo vorrebbero come quello di inizio stagione dell'anno scorso. Ogni tanto viene messo in campo dalla panchina, ma quando entra non si vede nulla di buono: il nazionale serbo fatica, a volte sembra gli scotti il pallone ed è decisamente un pesce fuor d'acqua, come si può constatare dal fatto che sembri completamente fuori dagli schemi che attuano i compagni. Nell'ultimo match in ordine di tempo della squadra prima in classifica, in casa contro il Cagliari, Krasic entra nei minuti finali. Questo è un fatto quasi simbolico, poiché la scorsa stagione l'apice Milos lo aveva raggiunto proprio in questa partita, nella tripletta che ho citato sopra. Al 92' Borriello recupera palla e lo serve in area di rigore, ma Krasic lascia partire un sinistro davvero improbabile e debolissimo che si perde sul fondo senza impensierire minimamente Agazzi. Andrea Agnelli in tribuna scatta in piedi e maledice qualcuno, tutto lo stadio rumoreggia per il clamoroso errore e il protagonista dell'azione si dispera, consapevole di aver commesso una sciocchezza imperdonabile. L'ex Furia Serba ha sprecato la sua carta per rientrare nel cuore dei tifosi (che comunque applaudono al suo ingresso), per sbloccarsi e per ridare fiducia a sé stesso e a gli altri, invece così è sempre più ai margini, sempre più giù e con meno fiducia. Chissà se adesso il mercato si aprirà ulteriormente per lui...
Già, la Furia Serba, che di Nedved ha soltanto i capelli.

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