18.1.12

Casi Vidal e De Santics: accuse e risposte

In questi giorni sono comparsi sul famosissimo sito You Tube due video che riguardavano il portiere del Napoli, Morgan De Santics, ed il centrocampista rigorista della Juventus, Arturo Vidal. Questi due video hanno causato non poche domande e accuse rivolte ai giocatori in questione. Ma vi spieghiamo meglio. Cominciamo con il primo caso. Nella partita del 3 Dicembre 2011, al San Paolo, il Napoli vinse 4-2 sul Lecce. Dopo i tre gol partenopei con Lavezzi, Cavani e Dzemaili, nella ripresa aveva accorciato Muriel. Poi era arrivata la doppietta del Matador ed infine il gol della bandiera di Corvia nell'ultimo di recupero. E' proprio sul 4-1 del secondo centro di Edinson Cavani che arriva il fatto. Mentre lo stadio esplode per la chiusura definitiva del match, delle telecamere inquadrano De Santics, che dalla porta invece di andare ad esultare con i compagni o al massimo sembrare felice, scuote la testa tutto arrabbiato, come se avesse voluto che il gol non fosse arrivato. Intanto dietro la porta Cristiano Lucarelli dice "7-8 minuti..." come a voler indicare all'estremo difensore azzurro quanto poco tempo mancasse alla fine. I più scettici e accusatori prendono al volo l'occasione per creare questa conclusione: probabilmente ci poteva essere una combine che (sempre ipotesi) prevedeva una somma di gol pari oppure una vittoria con un certo numero di gol oppure ancora un risultato esatto. Infatti, sul 4-1 in gol sono 5, che è un numero dispari. Nei primi due casi, si prende in considerazione un altro fatto: nell'ultima azione Daniele Corvia realizza di spalla il 4-2. Qualcuno dice che dopo la rete di Cavani questo gol sarebbe dovuta arrivare per rimettere la somma di gol ad un numero pari (6) oppure per rimettere i gol di scarto a 2. In un periodo come questo per il processo sulle scommesse, ogni minimo sospetto ci porta a trarre conclusioni affrettate e magari sconclusionate. Infatti queste ipotesi non sono affatto fondate e la risposta del portiere in questione è stata sicura. Morgan dice che poiché venivano da 3 pareggi consecutivi (0-0 contro la Lazio, 1-1 con l'Atalanta e 3-3 con la Juve) e le occasioni per chiudere definitivamente la gara erano già state sprecate in precedenza, quella reazione un po' strana era liberatoria. E la frase di Lucarelli che diceva che mancava poco non si sarebbe riferita al fatto che la scommessa era saltata a pochi minuti dal termine, ma semplicemente che dato che rimaneva poco tempo non c'era più motivo di preoccuparsi con 3 reti di scarto. Ma non è finita, perché dopo questo caso ne compare un altro a distanza di pochi giorni. Quest'ultimo si riferisce alla partita del 4 Dicembre 2011 (praticamente il giorno dopo) allo Juventus Stadium tra Juve e Cesena. Finisce 2-0 con i gol di Marchisio e Vidal su penalty. Il gol in questione è il secondo, realizzato dal cileno su rigore. A 8 minuti dal termine l'esordiente Doveri concede un calcio di rigore un po' generoso ai bianconeri per fallo del portiere Antonioli su Giaccherini. L'estremo difensore cesenate viene espulso per chiara occasione da gol. Ma dato che il tecnico degli ospiti Arrigoni aveva finito i cambi, non può far entrare il portiere di riserva; perciò il difensore Rodriguez si infila la maglia da portiere e i guantoni, e si presenta in mezzo ai pali. Qui il fatto: dai replay sembra che l'improvvisato portiere prima della battuta faccia un cenno con la testa indicando la sua destra, come per indicare al rigorista Vidal che si sarebbe buttato in quella direzione. Cosa che poi accade, con Rodriguez che si tuffa goffamente ed il "Guerriero" bianconero che la mette dall'altra parte. Qui, le cose da constatare però, sono tante: si deve capire se il gesto di Rodriguez sia semplicemente un movimento spontaneo o casuale, si deve capire se Vidal abbia veramente visto quel gesto o se era rivolto a lui. Inoltre, alcuni esperti chiariscono la situazione scagionando completamente il mediano: indicare una parte della porta consiste in un giochetto psicologico attuato da alcuni portieri per confondere il battitore. Se era questo il caso, non avrebbe avuto risultato. Altre ipotesi: poiché Rodriguez non è un portiere e non aveva mai parato un rigore in carriera, magari il gesto era rivolto ad un compagno di squadra per un consiglio su dove tuffarsi. Inoltre, la risposta seccata della società juventina non si è fatta attendere, definendo il video un tentativo subdolo e maldestro di ledere l'immagine della società e del giocatore in questione. Anche le autorità cesenate hanno smentito ogni possibile accordo. Infine, a chiarire l'ingarbugliata situazione ci ha pensato l'ex Bayer Leverkusen: dichiara infatti di non conoscere Rodriguez, che non lo aveva mai visto o parlato in precedenza. Vi riportiamo anche dei commenti dei tifosi bianconeri sull'articolo in questione del sito online del quotidiano sportivo Tuttosport: non ci sarebbe stato motivo di chiedere accordo, anche perché non ce ne vuole per battere un portiere che non è nemmeno di ruolo, a pochi minuti dal termine, in una partita assolutamente dominata e che già si stava vincendo 1-0.

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