10.3.13

Europa League 2012/2013, andata ottavi di finale: Tottenham-Inter

Gareth Bale, che fenomeno
Come fu due anni fa in Champions, oggi Tottenham e Inter si incontrano, ma stavolta in Europa League. Allora fu nella fase ai gironi, oggi è agli ottavi di finale; allora ci fu un trionfo per parte, oggi... lo vedremo. Lo stadio è il White Hart Lane di Londra.

4-2-3-1 per il Tottenham di André Villas-Boas: Friedel in porta, Walker e Assou-Ekotto sono i terzini con Gallas e Vertonghen centrali; Dembelé e Parker agiscono in mediana, mentre Lennon, Sigurdsson e Bale spalleggiano la punta Defoe.

Modulo speculare per l'Inter di Andrea Stramaccioni: Handanovic tra i pali, Zanetti e Chivu esterni, Ranocchia e Juan Jesus al centro, Cambiasso e Gargano davanti alla retroguardia; Alvarez, Kovacic e Pereira sono i trequartisti dietro Cassano.

Difficile capire la squadra dominante nei primi minuti, di certo comincia meglio il Tottenham, che al 6' si porta già in vantaggio: ottimo traversone di Sigurdsson dalla sinistra, stacca splendidamente Gareth Bale, pallone all'angolino per l'1-0. Continuano a dominare i padroni di casa: due minuti dopo bel contropiede orchestrato da Defoe, che poi calcia trovando la risposta del portiere Handanovic; passa poco e ci prova dalla distanza Bale, blocca nuovamente l'estremo difensore. Poco dopo il quarto d'ora l'Inter si sveglia e costruisce un'opportunità con la difesa che allontana su Alvarez, arriva Kovacic che dal limite non inquadra lo specchio; al 18', però, il Tottenham raddoppia. Corre Lennon sulla destra, cross basso in mezzo per Defoe, che aggancia e spara di sinistro, para Handanovic ma arriva l'islandese Gylfi Sigurdsson, tap-in da pochi passi per il 2-0. Il Tottenham sta letteralmente demolendo l'Inter. Non arriva la reazione dell'undici di Stramaccioni; corner per la zuccata di Vertonghen, il portiere devia di nuovo in angolo. L'Inter cerca una reazione con il tentativo aereo di Ranocchia, poca precisione; dall'altra parte altro cross pennellato di Sigurdsson, ancora per Bale, stavolta la sfera esce di poco. Altra botta da fuori area di Sigurdsson, attento Handanovic; al 42', poi, palla-gol enorme sciupata dall'Inter. Filtrante per Alvarez, che si presenta tutto solo davanti al portiere Friedel ma calcia incredibilmente sul fondo, chiudendo troppo il diagonale; e dopo un altro tiro deviato dell'argentino, che lambisce il palo, finisce il primo tempo. L'Inter è in balia del Tottenham, ma negli ultimi minuti ha accennato una reazione costruendo una clamorosa occasione: nella ripresa entra Palacio, ma il copione non cambia. Calcio di punizione ben battuto da Bale, Vertonghen prende il tempo ma non arriva per un soffio all'impatto col pallone: si salvano gli ospiti, almeno per il momento. Già, perché il 3-0 è rimandato al 53': ogni cross è una chance per gli 'Spurs', stessi interpreti di prima con il calcio d'angolo di Bale e l'incornata di Jan Vertonghen in rete. Questo dopo un guizzo interista con Alvaro Pereira da posizione defilata. Ma non c'è più storia: al 61' giocata prelibata del solito Bale, che semina panico dietro di sé, entra in area e prova il piazzato mancino, non trovando di un soffio il poker. Due minuti dopo altra occasione per la squadra di Villas-Boas, in totale dominio: gran conclusione di Defoe sull'assist di Parker, Handanovic si salva in angolo con un brivido. Al 70' ennesima avanzata del Tottenham con Lennon che fa secco Chivu in velocità ma viene contrastato dall'uscita precisa dell'estremo difensore; cinque minuti un guizzo improvviso per i nerazzurri, che si divorano il gol della bandiera. Lancio di Cambiasso per Palacio, che è tutto solo in area ma il suo tiro viene miracolosamente ribattuto da Friedel. E, dopo un ultima conclusione di Holtby (blocco di Handanovic), finisce la gara.

L'Inter crolla, il Tottenham trionfa 3-0 e mette una seria ipoteca sul passaggio del turno. I milanesi non sono mai stati in partita, anche se quelle due occasioni per Alvarez e Palacio avevano fatto pensare almeno ad un gol che avrebbe riaperto parzialmente le speranze. I londinesi hanno comunque dominato e meritato la vittoria, e solo un super-Handanovic ha negato un esito più pesante agli inglesi.

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