25.6.12

Pirlo, un cucchiaio D'ORO

Fantastico. Andrea Pirlo, 33 anni compiuti, è ancora inevitabilmente decisivo. Fatto incredibile, considerando ciò che era accaduto circa un anno fa, quando il Milan di Allegri, da un mese Campione d'Italia 2010/2011, lo scaricò senza troppi complimenti.

Chissà quante volte si sarà rammaricato Galliani dell'errore abbastanza clamoroso commesso dalla dirigenza rossonera: lasciar andare così il regista più forte del mondo, e consegnarlo a parametro zero alla Juventus di Antonio Conte significa suicidio. E sì, perché Pirlo è in grado di reggere i paragoni con Xavi e Xabi Alonso, i mostri a centrocampo di Barcellona a Real Madrid; considerando l'ultima stagione, Pirlo non è da meno, anzi non ci sono dubbi: è il migliore nel suo ruolo. Come è possibile, direte voi. Ma andiamo a confrontarlo con Xavi Hernandez: quest'anno cosa ha vinto il Barça? La Copa del Rey, coppa nazionale spagnola, poi solo un secondo posto in campionato e le semifinali di Champions League. In mezzo ad una squadra di campioni, dove lì davanti, di fianco e dietro a te puoi contare su gente come Messi, Villa, Sanchez, Iniesta, Busquets, Fabregas, Daniel Alves, Piqué, Puyol. Ed ora guardiamo Pirlo: il "Professore" è riuscito, alla prima stagione, a riportare la Juve, a suon di assist, aperture, giocate e gol, alla prima posizione dopo due settimi posti consecutivi. Sono addirittura 13 gli assist vincenti di Andrea Pirlo in campionato, 3 le reti (una su punizione, una su rigore ed una su azione), contando anche che il regista, in alcune partire, ha toccato quota 150 passaggi riusciti, e diventando lo stacanovista bianconero mancando davvero in poche occasioni. Quante belle aperture da deliziare gli occhi, quante giocate decisive, sempre lì in mezzo a dettare il gioco, ricevere palla e darla, dimostrando una visione di gioco superlativa e senza perdere mai palla, pur raddoppiato o triplicato Pirlo riesce a liberarsi con le finte, a subire fallo, e poi via si ricomincia. Un campionato di Serie A davvero strepitoso, lui l'idolo dei tifosi ed una delle anime della squadra. L'unica cosa che gli si può rimproverare è la Coppa Italia: la sconfitta in finale contro il Napoli non cancella le sue prestazioni da 7-8 in quasi ogni match. Si aspettavano gli Europei: un esordio, proprio contro i rivali nel ruolo Alonso e Xavi, a dir poco entusiasmante; tra le perle l'assist vincente, dopo uno splendido dribbling secco a centrocampo, a Di Natale, un filtrante rasoterra e preciso che buca la difesa. Poi la Croazia: anche qui Pirlo non è da meno, e riesce pure a concedersi una prodezza su calcio di punizione, firmando il momentaneo 1-0 azzurro. Quindi l'Irlanda di Trapattoni: anche qui ottima prova, consacrata dal corner pennellato sulla testa di Cassano per l'1-0 Italia. Infine, i quarti con l'Inghilterra: qui la prestazione è ancora una volta sontuosa, ma i gol non arrivano per l'imprecisione degli attaccanti lì davanti. Poi, ai calci di rigore, il gesto che lo proietta al centro dell'attenzione: con l'Italia sotto 2-1 lui apre la terza serie, e da una scossa impressionante all'intera squadra con il cucchiaio che beffa il portiere ed intimorisce gli avversari. Una cosa folle, ma allo stesso tempo geniale: solo un "pazzo" può permettersi di tentare uno 'scavetto' del genere in un momento talmente delicato, solo un genio può capire che in quel modo avrebbe impresso una svolta. Che arriva puntuale con gli errori dei due Ashley, Young e Cole, e con la trasformazione definitiva di Diamanti. Pirlo viene elogiato dal tecnico Prandelli, dai compagni, da tutti: non si fa altro che guardare il dolce cucchiaio "alla Totti" con il quale Andrea riesce a prendere in mano il gruppo. E proprio Totti commenta l'accaduto: in lui riaffiorano i ricordi dello stesso rigore battuto ai danni di Van der Sar contro l'Olanda nel 2000, anche quella una splendida prodezza che è rimasta e rimarrà per sempre negli annali del calcio; racconta di esser balzato su dalla sedia quando ha visto Pirlo battere in quel modo. Ed ora si scatena il dilemma: come si fa, dopo una stagione del genere con la Juve, impreziosita dallo scudetto, la finale di Coppa Italia, l'imbattibilità, 13 assist e 3 gol, dopo 4 partite di Europei con 2 assist, un gol ed un cucchiaio ai rigori, non considerare Pirlo tra i candidati del Pallone d'Oro? Se Pirlo dovesse seriamente arrivare in finale o magari vincere l'Europeo con l'Italia (come noi ci auspichiamo) da protagonista, allora non ci sarebbero più scuse.

TENENDO CONTO DI TUTTO QUESTO RAGIONAMENTO QUI SOPRA, EQUIVALENTE ALLA MIA OPINIONE, COMMENTATE: SECONDO VOI PIRLO E' DA PALLONE D'ORO?

2 commenti:

  1. Si, secondo Pirlo in questa stagione ha dimostrato di essere un campione sul punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista comportamentale dove non ha mai perso la calma e ha saputo essere più che decisivo anche nei momenti critici, NON come gli scellerati Balotelli e a volte Ronaldo ma come un giocatore rispettoso degli altri. Credo poi che se con la sua Italia vincesse gli Europei sarebbe il detentore indiscusso del Pallone d'Oro 2012, visto ormai Messi e altri giocatori come Xavi e Xabi Alonso, indubbiamente anche loro dei campioni, sono ormai diventati senza offesa una monotonia ed un punto fisso nel calcio.

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