20.5.12

Champions League 2011/2012, finale: Bayern Monaco-Chelsea

Ed eccoci giunti all'ultima partita, quella più importante. Il 19 Maggio 2012 può significare tanto per il Chelsea, che non ha mai vinto la competizione, ma anche per il Bayern, che avrà dalla sua il fattore campo, poiché la finale della UEFA Champions League 2011/2012 si gioca all'Allianz Arena di Monaco di Baviera. Due squadre, quelle di Roberto Di Matteo e Joseph Heynckes, che erano partite da sfavorite nelle semifinali, e che invece ora si sono ritagliate un posto in finale.

I primi minuti della gara rispettano sicuramente la trama stabilita prima dell'inizio, ovvero con il Bayern che sotto il proprio pubblico attacca e con il Chelsea che si difende quasi con il catenaccio e riparte in contropiede. Dopo 5 minuti la formazione bavarese ha già calciato diverse volte, ma la partita è molto tattica e non è facile superare la retroguardia ben preparata degli inglesi, che tra l'altro non hanno una pedina importante come il capitano John Terry (espulso con il Barça, la fascia la porta Lampard). I Blues, d'altro canto, rinunciano spesso alle ripartenze affidando sempre di più il pallino di gioco ai padroni di casa, che hanno una clamorosa occasione dopo 20 minuti: la prima della partita, con Robben che servito al limite dei 16 metri entra in area e calcia col sinistro, Cech respinge il pallone che sbatte sull'incrocio dei pali e non varca la linea. Sfortunato il fantasista olandese, fresco di rinnovo di contratto; se il buongiorno si vede dal mattino, non sarà una bella serata per lui. Intanto diventa un assedio quello del Bayern Monaco, che colleziona calci d'angolo a volontà, si vede respingere un'enorme quantità di tiri dal limite, continua ad alzare vertiginosamente il baricentro ma non segna. Al 34' c'è un guizzo Blues, ma la punizione di Juan Mata da posizione favorevole termina alta. Subito dopo risponde la formazione di Heynckes con un'azione personale di Franck Ribery, conclusione che però non sorprende Petr Cech sul primo palo; ci prova anche Muller, girata al volo di mancino che termina però a lato. Al 37' si fa dunque rivedere il Chelsea, attuando per la prima volta un pericoloso contropiede: dopo la sponda di tacco di Drogba, Lampard appoggia per Kalou, che tira di potenza e trova la splendida risposta di Manuel Neuer. Sul finire di primo tempo c'è l'ultima palla-gol per il Bayern, con Mario Gomez che in area si gira ma conclude incredibilmente alto, sciupando una buona opportunità. Nella ripresa gli uomini di casa sono ancora più determinati a spingere, mentre gli ospiti si chiudono ancor di più; l'unico guizzo è un tentativo di Drogba da 35 metri, palla fuori. Poi è Bayern: subito, al 54', un gol giustamente annullato a Ribery, che dopo un tiro di Robben deviato da David Luiz la mette dentro. Il francese era infatti in posizione irregolare. I tedeschi le tentano tutte, dal possesso palla, ai cross, ai fraseggi corti, alle conclusioni dalla distanza: niente da fare. I ritmi sono elevati e non si capisce come ormai il Chelsea riesca a rimanere in partita: le avanzate offensive bavaresi non si riescono a contare, ma se la palla non entra non è gol. Ci prova due volte ancora Robben, ma prima Ashley Cole salva a botta sicura, poi il pallone da lui calciato è facilmente bloccato dal portiere avversario. Si rifà avanti il Chelsea al 72', ma Drogba non riesce a sfruttare una brutta uscita dell'estremo difensore tedesco. E dopo un diagonale sballato di Muller, all'82', lo stesso Thomas Muller fa esplodere l'Allianz: il traversone di Toni Kroos taglia l'area e finisce sul secondo palo, dove il giovane talento teutonico incorna di testa e batte finalmente Cech. E' 1-0, meritatissimo, per il Bayern, che subito inserisce un altro difensore (Van Buyten) rispondendo all'assalto Blues, con Di Matteo che butta nella mischia anche Fernando Torres. Accade dunque l'impensabile, l'inimmaginabile. All'88' il primo ed unico corner concesso al Chelsea in tutta la partita, contro i 20 del Bayern, si tramuta nella rete del pareggio: dalla bandierina va Mata, che pennella sul primo palo per l'anticipo imponente di Didier Drogba, il centravanti ivoriano di testa spedisce un siluro sotto il set, con Neuer che può solo guardare. Incredibile ma vero: è 1-1. Il Chelsea non meriterebbe, ma questo è il calcio. Dopo una punizione mal calciata dal solito Drogba nei minuti di recupero, arrivano i supplementari. Nel primo di essi il Chelsea appare più determinato, dopo aver raggiunto un pareggio insperato, con il Bayern che ha subito un durissimo colpo al proprio morale e fatica a riprendersi. Al 94', però, proprio l'uomo che più in questo momento rappresenta i Blues, Drogba, stende ingenuamente da dietro Ribery (che poi sarà costretto ad uscire per infortunio): è calcio di rigore. Dagli 11 metri si presenta Arjen Robben, rincorsa... e mancino centrale che Cech neutralizza in due tempi. Davvero clamoroso. La faccia dell'olandese è un funerale, e testimonia il momento complessivo di tutto l'ambiente Bayern, dai tifosi che non ci credono a Heynckes che tira un pugno di rabbia al cartellone della Champions sulla propria panchina. In quello stesso momento, nell'Allianz gelata si sentono gli urli indescrivibili dei tifosi londinesi, esplosi in una gioia incontenibile. Il secondo tempo di extra-time vede ancora il Bayern che con la forza della disperazione assedia la porta avversaria, ma niente da fare. Al 108' ancora si mangiano le mani i tedeschi: splendida apertura di Kroos per Olic in area, l'attaccante croato si coordina al volo di sinistro ma ne esce qualcosa a metà tra un tiro ed un cross, che esce di un soffio sul palo. Più dietro, se Olic avesse avuto un po' più di generosità, c'era tutto solo Van Buyten pronto a spingerla dentro. Il fischio dell'arbitro decreta i calci di rigore. E' la decima volta nella storia che la Champions League/Coppa dei Campioni si decide ai rigori. Inizierà il Bayern, e si tirerà proprio nella porta sotto la curva bavarese.
Il primo rigore lo batte il capitano Philippe Lahm. Il tiro dal dischetto è intuito da Petr Cech, che tocca soltanto la sfera ma non evita che essa entri. La palla passa a Juan Mata, rigore però non irresistibile che è parato da Manuel Neuer. Il Bayern è dunque padrone del proprio destino: la seconda serie inizia con Gomez che con freddezza batte il portiere della Repubblica Ceca, che intuisce ma non può mai arrivare su quel rasoterra potente ed angolato. Risponde il Chelsea con David Luiz, che spiazza Neuer e la mette sotto la traversa. Lo stesso Neuer si presenta dal dischetto, contro il collega Cech, ad aprire la terza serie: il portiere è preciso e la mette all'angolino, ancora una volta (tre su tre) Cech intuisce ma non ci arriva per centimetri. Tocca dunque a Frank Lampard, che sceglie di calciare potente e centrale, non dando scampo al portiere della Nazionale tedesca che ci aveva provato. E' 3-2 Bayern. Arriva il turno di Ivica Olic, che però si fa ipnotizzare da un magistrale Cech, parata e possibilità per il Chelsea di pareggiare i conti. Ed è così: perfetto penalty battuto da Cole, che con freddezza e precisione sceglie un grande angolo. Parità assoluta quando sta per iniziare l'ultima e quinta serie. Va Bastian Schweinsteiger, tiro angolato, ma Cech incredibilmente tocca e manda la palla sul palo. Schweinsteiger non ci crede, sembra non riesca a muoversi: riesce solo a coprirsi la testa con la maglia per la disperazione. E' il rigore decisivo. Non sapremo mai cosa ha pensato Didier Drogba al momento di calciare, sappiamo solo che l'ivoriano ha preso poca rincorsa ed ha spiazzato trionfalmente Neuer, siglando il 3-4 finale ai rigori (4-5 complessivo) e consegnando al suo Chelsea la Champions League 2011/2012. Un grande campione, un simbolo, un grande uomo Drogba: sempre lui a trascinare i Blues nel corso della sua carriera, i suoi gol sono sempre importanti. Impressionante Drogba: alle semifinali ha trascinato la sua squadra con il gol di Stamford Bridge al Barcellona, all'unica palla avuta in area. In FA Cup ha segnato la rete decisiva in finale. Qui, sotto il cielo di Monaco di Baviera, va ad insaccare di testa l'1-1, con grande classe e stile, alla prima, vera, unica occasione, dopo una partita di sofferenza infinita, dopo il gol di Muller che aveva gettato alle ortiche le speranze; ed infine, il penalty calciato in maniera perfetta e decisiva, senza perdere la calma, da vero leader e campione. Qui, sotto il cielo di Monaco di Baviera, il Chelsea alza la coppa al cielo, esplodendo in un urlo di gioia. Tutto ciò mentre in campo, pochi minuti prima, Schweinsteiger piangeva a terra incredulo.

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