25.1.12

Megaupload e Megavideo chiusi: facciamo il punto

Il 19 gennaio 2012 è stato chiuso uno dei domini più famosi del mondo: Megaupload.com.
Questo dominio includeva 3 siti: Megaupload, Megaupload e Megaporn.
E tutto ciò ad opera dell' FBI, che, insieme ad autorità di altri paesi hanno oscurato i siti a livello mondiale, con accuse abbastanza gravi.
La probabile reazione di molti utenti, onesti e non



















Si parla (per un totale di 50 anni di pena) di cospirazione a scopo di racket, cospirazione a scopo di copyright, cospirazione a scopo di riciclaggio di denaro sporco ed infine violazione criminale del copyright.
Ad oggi la lista degli imputati non è molto lunga, ma come detto prima potrebbero beccarsi anche 50 anni di carcere, anche se personalmente credo che ne prenderanno di meno; colui invece che al 99% starà per mezzo secolo dietro alle spalle è "il capo", Kim Dotcom.
Poco dopo il blocco dei suoi siti è spuntata una nuova versione del famoso sito di file hosting, nella quale si leggeva che i dati erano stati spostati su un IP (da loro indicato ma che non metteremo), ma si è pensato subito che riconducesse ad un altro sito di cloud, e poco dopo si chiuse anche questo.

Dopo questo episodio altri siti hanno chiuso i battenti, come per esempio Dropbox, Filesonic, Fileserve, Uploaded.
O quasi, visto che Filesonic e Dropbox hanno LIMITATO il caricamento dei dati sulla propia piattaforma e permesso il solo recupero dei propi documenti.
Il problema maggiore bensì non è quello degli abbonati da rimborsare (sono già iniziate le operazioni di rimborso da parte di Paypal), ma quello riguardo ai bonus, di cui il sottoscritto non sapeva neanche l'esistenza.
Ebbene, i bonus sono dei "jolly" che sono direttamente proporzionali al numero di download effettuati: più scarichi meglio è.

E su questo, appunto, nulla si può fare.
Tant' è che gli altri siti di file sharing stanno addirittura cambiando server dall' America verso l' Oriente (Russia), ed infatti sono sotto la lente dalla giustizia americana.
Da qui nasce un ulteriore problema: la sicurezza dei clienti; già banche come la SanPaolo hanno iniziato la pratica dei cosidetti "codici temporanei": un escamotage che salverà migliaia di utenti italiani.

Ma parliamo adesso dei  suoi effetti, oltre al blocco parziale di altri siti.
L' industria musicale italiana. Festeggia.
E se i ladri fossero loro?














E con lei quelle di cinema e di videogiochi di tutto il mondo, perché la pirateria ha rovinato quei 3 settori.
Non dico certo che la pirateria si è fermata (un esempio su tutti è eMule, peer to peer), ma di certo la rallenterà, sempre che gli amministratori dei siti hosting (tipo Megavideo) non siano stupidi a tal punto da essere arrestati.
Parlando di cifre in musica, si afferma che nel 2011 i file musicali circolanti illegalmente erano oltre 800mila, cifra considerevole facendo qualche semplice calcolo.
Ma sorge spontanea una domanda: la FIMI era veramente"onesta"?
A voi i commenti, oltre alla notizia in generale.
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