9.9.11

Uno stadio da favola!

L'8 Settembre del 2011 i tifosi juventini se lo ricorderanno per molto tempo. E' una data destinata ad entrare nella centenaria e gloriosa storia della società bianconera, che rimarrà impressa nelle pagine della Juventus per sempre. E' il giorno dell'inaugurazione del nuovo stadio di proprietà della Juve, l'unica squadra in Italia a possederne uno. La sera, verso le ore 20.00, è iniziata la cerimonia, in diretta su Juventus Channel, Sky Sport e Cielo. Lo stadio era ghermito di tifosi bianconeri, con molti striscioni del tipo "8 Settembre 2011: C'ero anch'io!" oppure i soliti a onorare i giocatori, in particolare il capitano Alex Del Piero. Lo spettacolo è stato ricco di effetti speciali, uno spettacolo favoloso, da far venire i brividi a tutti i tifosi juventini, anche chi guardava dalla tv. Hanno fatto il loro ingresso in campo anche alcune delle 50 stelle della Juventus, tra cui Gianluigi Buffon (che ancora è il portiere bianconero) e Antonio Conte, il secondo capitano assieme a Del Piero. Hanno parlato prima il presidente Andrea Agnelli, poi il sindaco di Torino Piero Fassino, esprimendo la loro infinita felicità per questo evento e le loro speranze per il futuro. Sono state ripercorse tutte le tappe della lunga storia della Juventus, fin dal principio, quando, nel 1897, un gruppo di ragazzini si riunì seduto su una normalissima panchina, e decisero di coronare il loro sogno: formare una squadra di calcio, quel gioco che proveniva dall'Inghilterra e che affascinava grandi e piccoli. Il loro sogno era tinto di rosa, come il colore della maglia della squadra che prese questo nome: la Juventus. Il nome è rimasto invariato anche a 114 anni di distanza, e racchiude ancora quelle speranze, tutte le vittorie e tutte le sconfitte accumulate nel corso della storia, tutti i protagonisti e tutte le delusioni, ma la maglia no, quella non è rimasta uguale. La tinta color rosa cominciava a scolorirsi dopo i tanti lavaggi, e se si cercavano maglie nuove, dove si poteva cercare? Certamente in Inghilterra, il paese dove il gioco del calcio era nato. Il gruppo si rivolse ad un proprio componente inglese, John Savage, che era esperto del posto e fu incaricato di acquistare una nuova divisa come rimpiazzo. Che sia stato per un errore di Savage, o per l'incompetenza di un commesso, a Torino non arrivarono le maglie bianche bordate di rosso, come quelle del Nottingham Forest, ma delle semplici maglie a strisce verticali, bianche e nere, del Notts County. La notizia fu accolta con scetticismo dai diretti interessati, che comunque si dovettero accontentare, dato che i soldi per rimandare indietro le maglie e chiederne altre non c'erano. Si fece notare che chi le indossava assomigliava ad una zebra, ed è così che il simbolo della Juventus è nato. E se non fosse stato per quell'errore, la fama leggendaria di quella divisa da gioco, forse, non ci sarebbe mai stata. Ma torniamo alla festa: sono stati ripercorsi anche momenti felici, come la sfilata di tutte le coppe vinte dalla Juventus nel corso della sua storia (la società bianconera è stata la prima, e tutt'ora è l'unica, ad aver vinto tutti i trofei "vincibili"), ma anche momenti da dimenticare, come la tragedia dell'Heysel, quel maledetto 29 Maggio del lontano 1985, nella finale di Uefa Champions League contro il Liverpool. Un ricordo è stato posto anche a Gaetano Scirea, il capitano scomparso nel 1989 con un tragico incidente automobilistico in Polonia. Infine, la serata si è conclusa con la partita amichevole tra Juventus e Notts County, che abbiamo prima citato per il motivo di cui abbiamo parlato in precedenza. Non è naturalmente una gara ufficiale, la prima avverrà questa Domenica, alle ore 12.30 contro il Parma, nella seconda giornata di campionato. L'incontro è terminato 1-1, forse molti di voi troverebbero il risultato scioccante, ma non c'è molto da sorprendersi: la squadra inglese è sì di terza divisione, ma il campionato è già in ampio svolgimento e la forma fisica è sicuramente più brillante dei giocatori juventini, che tra l'altro sono indietro per lo stop causa sciopero, non possono contare su molti nazionali (perché appena rientrati e quindi stanchi) e hanno messo in campo molti giocatori della Primavera, con continui cambi che hanno stravolto le idee di gioco. L'importante, pensano i tifosi, è vincere contro il Parma, meglio non stancarsi più di tanto. Nel primo tempo è stata la squadra di casa a dominare, ha avuto diverse palle-gol: la prima con Alessandro Matri. Il centravanti è stato imbucato in profondità da un lancio alto di Arturo Vidal, dopodiché ha tentato una girata col mancino, ma il difensore ha smorsato la conclusione. Più ghiotta l'occasione per Simone Pepe, che riceve uno splendido traversone sul secondo palo di Paolo De Ceglie e colpisce di testa il pallone, che però termina alto sulla traversa. Buoni gli spunti di Eljero Elia, alla prima partita con la maglia bianconera, seppur non ufficiale. L'esterno olandese ha dimostrato molta personalità, saltando con facilità l'uomo e mettendo cross interessanti; intanto arriva un altro servizio lungo per Matri, che cerca di battere il portiere ma viene respinto il tiro. Sulla respinta c'è un contrasto e un rimpallo che favorisce Elia, il neo-acquisto disorienta i difensori con un paio di finte e poi calcia di sinistro una bomba sul fondo. Ennesima opportunità della prima frazione per il capitan Del Piero, che riceve la sfera è calcia di destro da posizione decentrata in area di rigore, palla che non si abbassa a sufficienza e accarezza la traversa. Nel secondo tempo è il Notts County (nell'occasione in maglia a strisce blu e bianche) a provarci di più, anche se nel primo quarto d'ora aveva attaccato meglio la Juve. In campo Marcelo "Chelo" Estigarribia, il paraguaiano esterno mancino arrivato a Torino dal Newell's Boys. Il nazionale finalista in Copa América si era messo in mostra proprio nella competizione, soprattutto per la sua rapidità, dribbling e quelle finezze che fanno innamorare i tifosi. Uno, due, tre, salta l'uomo, irraggiungibile. Il primo squillo dei suoi lo fa vedere quando, marcato da due, si libera velocemente e se li beve entrambi in un colpo solo; Estigarribia duetta con Quagliarella e da palla dietro, poi sbaglia la botta Pazienza. Al 53' l'episodio che sblocca il match: tocco di mano di un difensore, calcio di rigore per la Juventus. A chi toccherà l'onore di battere il penalty, e di poter quindi segnare il primo centro nel nuovo stadio? A Fabio Quaglierella, che se lo era conquistato. Parte il centravanti, para l'estremo difensore, ma sulla respinta arriva Luca Toni, che è freddissimo e di piattone la mette all'angolino. Uno juventino che esordisce così nel nuovo stadio, firma la prima gioia di una nuova era. Poi, però, viene fuori il Notts, che tiene palla e ci prova molte volte, ma Storari e Manninger sono attenti (l'ex Sampdoria aveva lasciato il posto all'austriaco a circa un quarto d'ora dal termine, nel primo tempo c'era Buffon tra i pali). Alla fine, quando sembrava dovesse finire 1-0, arriva il pareggio all'87'. Calcio di punizione, pallone in area, un rimpallo con alla fine Hughes che non perdona a porta vuota. Applausi al triplice fischio, il risultato non conta e non può cancellare lo show avvenuto durante la cerimonia, le splendide coreografie ecc. Tutti contenti quindi allo Juventus Stadium, che, sperano gli juventini, potrà essere un posto di vittorie, dove si faranno molti punti. A cominciare da Domenica...

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