6.12.12

Champions League 2012/2013, sesta giornata Girone E: Shakhtar Donetsk-Juventus

Lo Shakhtar è già in vacanza, la Juve no
Un punto basta, ma non si devono fare calcoli, neanche ora. In uno degli stadi più belli d'Europa, la Donbass Arena di Donetsk, la Juventus vuole passare il turno: indipendentemente dal risultato di Chelsea-Nordsjaelland, un pareggio contro lo Shakhtar Donetsk, già qualificato, andrebbe benissimo. Come però sappiamo tutti, la Juve non è una squadra capace di accontentarsi, capace di fare il cosiddetto 'biscotto'.

Lo Shakhtar Donetsk di Mircea Lucescu, che non si è astenuto da lanciare 'frecciatine' nella conferenza stampa di vigilia, è la rivelazione di questa Champions League, dove i giocatori sono sempre gli stessi ormai da troppi anni per non avere un tipo di gioco e degli schemi ben consolidati: Pyatov tra i pali, Srna e Rat sulle corsie, Kucher e Rakitskiy sono i centrali, poi troviamo Fernandinho e Stepanenko in mediana; il trio delle meraviglie Alex Teixeira-Mkhitaryan-Willian dietro all'unica punta Eduardo (4-2-3-1), poiché Luiz Adriano è stato squalificato dopo il gesto antisportivo della scorsa partita.

Anche il modulo della Juventus è quello tipo, con il 3-5-2 confermato da Antonio Conte, che oggi per l'ultima volta non si trova in campo con la squadra, ultima panchina per Angelo Alessio: Buffon in porta, Chiellini (che recupera), Bonucci e Barzagli in difesa, Pogba sostituisce lo squalificato Marchisio e, con Vidal, si trova al fianco di Pirlo regista; Asamoah e Lichtsteiner sulle fasce con Vucinic e Giovinco centravanti.

Nei primi minuti di gioco lo Shakhtar, che aveva seriamente messo in difficoltà gli avversari all'andata, pressa molto e cerca di prendere in mano il pallino del gioco, ma con il passare del tempo è la Juventus che comincia a dominare. La prima occasione arriva al 9', con Giovinco che cerca in area Vucinic con un lancio a scavalcare il difensore, il mancino al volo del montenegrino ha un coefficiente di difficoltà molto alto e termina sul fondo; poi, al 20', un episodio sul quale la Juve può recriminare: traversone direttamente su calcio di punizione da parte di Pirlo, deviazione di testa di Chiellini, la palla è indirizzata in porta ma viene intercettata col braccio largo da Fernandinho, era calcio di rigore ma l'arbitro non se ne accorge e fa proseguire. La prima vera palla-gol del match per i bianconeri arriva al 29', quando Vucinic, uno dei più vivaci e positivi in campo, lotta con il difensore, estrapola il pallone e lo serve al limite dell'area a Giovinco, la 'Formica Atomica' prende la mira ma calcia di un soffio a lato. Nel finale di tempo ci provano Vidal dalla distanza, Lichtsteiner dalla destra e Giovinco da fuori area, niente da fare però; l'ultimo tentativo è di Pogba, che interviene su un corner di Pirlo ma non impatta bene e spara alto. Finisce a reti inviolate il primo tempo, solo Juve pericolosa. Nella ripresa sono sicuramente più vivaci i padroni di casa, che subito vanno alla conclusione con Rakitskiy, blocca sicuro il portiere Buffon. Un minuto dopo l'opportunità più clamorosa per lo Shakhtar Donetsk: calcio d'angolo di Rakitskiy, con i pugni allontana l'estremo difensore, c'è Alex Teixeira (a segno allo Juventus Stadium) che calcia d'esterno destro con la sfera che sfiora di centimetri l'incrocio dei pali e termina sul fondo. Ora il match è più divertente: al 52' buona occasione anche per la Juve con Pogba che fa la sponda al limite per Andrea Pirlo, splendida finta a disorientare il difensore e tiro di sinistro ad incrociare con la palla che scheggia il palo ed esce. Sul ribaltamento di fronte si crea un varco nella difesa di Conte e Alessio, lo prende Mkhitaryan che scatta in profondità, si presenta in area decentrato sulla destra e prova la conclusione in diagonale, larga di poco; al 56', però, arriva il vantaggio ospite. Forse Lichtsteiner è in leggero fuorigioco sul tocco di Vucinic (da rivedere, episodio dubbio), fatto sta che lo svizzero mette il cross basso in mezzo, il pallone viene toccato da Giovinco che lo fa carambolare su Kucher, incolpevole nel beffare il proprio portiere Pyatov e nel siglare lo 0-1 Juve. Subito i Campioni d'Italia vogliono sfruttare il momento favorevole per raddoppiare, ma l'incornata di Bonucci sul solito angolo di Pirlo non inquadra la porta. Il club di Lucescu, ora, prova a reagire spingendo con più convinzione (ricordiamo che così la Juve passerebbe come prima e lo Shakhtar solo come secondo), ma così concede moltissimi spazi in ripartenza alla Juventus. Al 66' grande palla-gol per gli ucraini con il traversone di Willian dal fondo, il pallone forse sbatte su Asamoah, forse viene toccato da Ilsinho, comunque si scontra col palo e finisce in corner, con Buffon che dà una zuccata al legno e si prende un bernoccolo. Due minuti dopo rispondono gli juventini con la clamorosa occasione sciupata, che poteva portare il raddoppio e poteva chiudere il discorso qualificazione: contropiede con il pallone filtrante per Vucinic, esce male Pyatov ma il montenegrino, invece che calciare di prima, cerca di saltarlo verso l'esterno, rientra, lo punta (intanto tre o quattro difensori si sono appostati sulla linea di porta), serve dall'altra parte Giovinco, che prova a dribblare due difensori per smarcarsi al tiro, il secondo lo chiude e arriva Paul Pogba, destro ribattuto sulla linea, c'è Vidal che calcia a lato. Subito dopo cross di Lichtsteiner per Mirko Vucinic, che non trova la porta. A questo punto la Juve non riesce più veramente ad affondare, lascia allo Shakhtar il pallino del gioco ma non rischia quasi mai, difendendo con ordine il passaggio del turno. Diverse situazioni insidiose vengono sbrogliate all'ultimo da Bonucci e compagni e, dopo tre minuti di recupero, arriva il triplice fischio arbitrale.

La notizia che il Chelsea ha dilagato contro il Nordsjaelland (6-1) non importa a nessuno, dato che i 'Blues' avrebbero tranquillamente potuto stabilire un record per reti segnate in un'unica gara, ma non sarebbero comunque stati qualificati. Questo perché con lo 0-1 di Donetsk la Juve non solo passa agli ottavi di finale, ma lo fa addirittura come prima del Girone E, a quota 12 punti. Lo Shakhtar viene scavalcato e rimane a 10, passando come seconda classificata, mentre il Chelsea diventa la prima squadra Campione d'Europa ad uscire nella fase a gironi della competizione successiva (terza e ai sedicesimi di Europa League sempre con 10 punti). Il Nordsjaelland, come pronosticabile, torna a casa con un solo punto, guarda caso ottenuto proprio contro la Juve.

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